Il 21 marzo di ogni anno ricorre la Giornata Mondiale sulla Sindrome di Down che, ufficialmente celebrata in tutti i paesi del mondo a partire dal 2006, è stata proclamata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2011. L’Onu ha invitato gli stati membri, a partire dal 2012, a osservare questa giornata per sensibilizzare l’opinione pubblica globale sulla sindrome di Down, ovvero per sfatare stereotipi e pregiudizi sulle persone che hanno questa sindrome, approfondendone la conoscenza sia in termini scientifici, sia sociologici. Perché il 21 marzo? La Giornata Mondiale della Sindrome di Down è stata istituita nel 1° giorno di primavera per ricordare la caratteristica genetica alla base di tale sindrome (trisomia della coppia cromosomica 21)
Quest’anno il tema scelto dalla comunità internazionale è “Inclusion Means…”, “Inclusione significa…”.
La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (UN CRPD) spesso fa riferimento al tema dell’inclusione. Se è ampiamente accettato che tutti dovrebbero avere le stesse opportunità, partecipare alle stesse attività e godere delle stesse esperienze nella vita, nella realtà le persone con sindrome di Down e altre disabilità intellettive oggi non beneficiano di una piena ed effettiva partecipazione e inclusione nella società.
Per la prima volta in Italia è stata concepita e conclusa una iniziativa volta al recepimento della Legge Stanca del 9 gennaio 2004, n. 4 (G.U. n. 13 del 17 gennaio 2004) recante «Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici». Il contenuto di questa pagina proviene dall'OPI Carbonia Iglesias, ringraziamo i colleghi.
Nei siti internet degli OPI Carbonia Iglesias, Bologna, Frosinone, Pavia, Pordenone, Pescara, Teramo, Ragusa, Foggia, Ancona, Rimini, Alessandria, Napoli, Sassari e Oristano, aderenti alla FNOPI Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, stiamo ufficialmente e definitivamente per inserire, dedicate ai disabili sensoriali e loro care giver che avessero necessità e/o interesse di approfondire sulla professione infermieristica:
Nella vita professionale e nella rappresentanza istituzionale della FNOPI Opi provinciali ci sono momenti che suggellano un percorso, un impegno, un modo di vedere l’agire per nome e per conto di infermieri e assistiti.
Poter esporre questo progetto in dirittura d’arrivo complessivo e definitivo è uno di quei momenti perché non ci stiamo accingendo a pubblicizzare un video da parte di una infermiera sorda o da un infermiere interprete o un libro fine a se stesso o un audio realizzato da studenti infermieri, ma a condividere con i cittadini una lettura del mondo che circonda l’ambito nel quale gli infermieri dei nostri territori operano quotidianamente partendo dai bisogni dei più fragili, dei disabili, degli inabili, degli inascoltati, dei non percepiti.
Ci siamo impegnati e continueremo ad impegnarci per intercettare una necessità delle comunità dei ciechi e dei sordi: essere posti nelle medesime condizioni di chi vede e sente, nel nostro caso per mano degli infermieri ai quali si affidano nel contesto della responsabilità del governo dell’assistenza ospedaliera e territoriale, intimamente convinti che questo gesto di riguardo nei confronti dei nostri interlocutori abbia un valore aggiunto ed un peso specifico che l’infermieristica meritava di vedere inclusi e riconosciuti e annoverare tra le qualità che la contraddistinguono tra le professioni d’aiuto e sanitarie.
Quando si valuta una barriera da rimuovere per la fruizione di risposte assistenziali all’altezza delle aspettative e dei diritti dei cittadini, la professione infermieristica è e sarà sempre la prima a cercare soluzioni anche nelle difficoltà delle disabilità sensoriali e quindi nella sfera della comunicazione: questo era il nostro obiettivo e questo abbiamo portato a compimento testimoniando come si possano declinare a livello territoriale sollecitazioni a recepire leggi delle Stato, alla buona amministrazione e alla competente rappresentanza degli Ordini Professioni Infermieristiche provinciali che presiediamo unitamente al Consigli Direttivi.
In particolare: