In commemorazione della Festa della Donna, domani 8/03/2022 ore 10:30, l'OPI TERAMO con la collaborazione del centro antiviolenza LA FENICE e il Comune di Teramo inaugurerà la pachina rossa, presso il giardino Florence Nightingale Parco Fluviale Teramo in ricordo di tutte le donne vittime di violenza. Inoltre presso il presidio ospedaliero "Val Vibrata"S.Omero, grazie all'iniziativa della Consigliera Daniela Pancottini a nome dell'ordine delle Professioni Infermieristiche di Teramo, verranno deposti dei fiori sulla "panchina rossa" in ricordo della Dott.ssa Ester Pasqualoni.
https://www.opiteramo.it/news-ed-eventi/visto-da-noi/in-ricordo-della-dottoressa-ester-pasqualoni.html
Non è una colpa la gentilezza, non è una colpa amare il proprio lavoro, non è una colpa la cortesia.
Infondo cosa ne potevi sapere di quella assurda crudeltà.
Sarai sempre nei nostri ricordi.
L' Ordine della Professioni Infermieristiche di Teramo con la presenza del vicepresidente Andrea Fini e la consigliera Daniela Pancottini ed in rappresentanza della direzione sanitaria del presidio ospedaliero "Val Vibrata" S.Omero la Dott.ssa Emanuela Natali la Dott.ssa Francesca Fabbri ed i CPSI Casalena Gaetana, Feriozzi Maria Giacinta, Gasparroni Orazio equipe del DH oncologico e di tutto il personale dell'asl teramo, ricordano, con un omaggio di fiori posti sulla simbolica panchina rossa, la Dott.ssa Ester Pasqualoni nel giorno dedicato alle donne vittime di violenza.
Il 25 novembre è la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Questa ricorrenza è stata istituita nel 1999 dall’assemblea generale delle nazioni unite, è pensata per incentivare le iniziative volte a sensibilizzare la comunità su questa violenza dei diritti umani con la quale devono fare i conti le donne di tutto il mondo.
La definizione di violenza fu introdotta già nel 1993 dall’ONU
“ogni atto legato alla differenza di sesso che provochi o possa provocare un danno fisico, sessuale, psicologico per le donne, incluse le minacce di tali atti, la coercizione o la prevenzione arbitraria della libertà, che avvenga nella vita pubblica o privata”
Questo tipo di violenza reca con sé la convinzione di una superiorità degli uomini rispetto alle donne.
Quindi possiamo distinguere una violenza di genere in senso stretto, cioè quella violenza fondata sulle differenze sociali fra uomini e donne, e violenza domestica cioè quelle violenze che avvengono nella quotidianità familiare, o nell’ambito privato.
Esistono dunque diversi tipi di violenza:
fisica, razziale, sociale, sessuale, economica e psicologica.
In Italia ogni giorno ci sono 89 donne vittime di violenza di genere e nel 2021 sono stati 109 i femminicidi, il 40% di tutti gli omicidi commessi.
La violenza è un problema prioritario in tema di salute pubblica.
Lavorando in pronto soccorso, ho avuto modo di conoscere diverse donne vittime di violenza, in realtà il pronto soccorso è uno dei primi luoghi dove si reca la donna vittima di violenza.
È importante per queste donne che gli operatori sanitari “sospendono il giudizio”.
Un altro passo importante è la nascita del codice rosa, nel 2010 nell’azianda USL 9 di Grosseto come progetto pilota con la finalità di assicurare un più efficace coordinamento tra le diverse istituzioni e competenze per dare una risposta efficace già all’arrivo della vittima di violenza in pronto soccorso.
Purtroppo queste donne vanno aiutate nella totalità, poiché, spesso non denunciano gli abusi subiti.
Esistono dei fattori che portano a disconoscere i maltrattamenti:
pregiudizi, miti sull’amore eterno e delle esistenze di difese inconsce di negazione.
Quindi l’operatore sanitario oltre ad avere l’importanza di non giudicare ed avere tatto nel far si che si crei un vero rapporto di fiducia, bisogna far si che queste donne si rechino in veri e propri centri antiviolenza dove la donna segue un vero e proprio percorso che l’aiuti in modo concreto e reale.
Ricordiamo il centro antiviolenza la Fenice, con sede a Teramo. Un servizio pubblico e gratuito.
Dove sostengono, accolgono e supportano le donne che subiscono o hanno subito violenza fisica, sessuale, psicologica economica o che sono vittime di stalking. Garantiscono l’anonimato, spazi dedicati e adeguatamente protetti con dei supporti per uscire dalla violenza e superare l’esperienza traumatica riacquistando l’autonomia.
Concludo citando una frase di William Shakespeare con la speranza nel cuore che venga eliminata la violenza sulle donne.
"Per tutte le violenze consumate su di le, per tutte le umiliazioni che ha subito, per il suo corpo che avete sfruttato, per la sua intelligenza che avete calpestato, per l’ignoranza in cui l’avete lasciata, per la libertà che le avete negato, per la bocca che le avete tappato, per le ali che le avete tagliato, per tutto questo: in piedi Signori davanti a una DONNA!"
Tripi Rosalia
Per la prima volta in Italia è stata concepita e conclusa una iniziativa volta al recepimento della Legge Stanca del 9 gennaio 2004, n. 4 (G.U. n. 13 del 17 gennaio 2004) recante «Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici». Il contenuto di questa pagina proviene dall'OPI Carbonia Iglesias, ringraziamo i colleghi.
Nei siti internet degli OPI Carbonia Iglesias, Bologna, Frosinone, Pavia, Pordenone, Pescara, Teramo, Ragusa, Foggia, Ancona, Rimini, Alessandria, Napoli, Sassari e Oristano, aderenti alla FNOPI Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, stiamo ufficialmente e definitivamente per inserire, dedicate ai disabili sensoriali e loro care giver che avessero necessità e/o interesse di approfondire sulla professione infermieristica:
Nella vita professionale e nella rappresentanza istituzionale della FNOPI Opi provinciali ci sono momenti che suggellano un percorso, un impegno, un modo di vedere l’agire per nome e per conto di infermieri e assistiti.
Poter esporre questo progetto in dirittura d’arrivo complessivo e definitivo è uno di quei momenti perché non ci stiamo accingendo a pubblicizzare un video da parte di una infermiera sorda o da un infermiere interprete o un libro fine a se stesso o un audio realizzato da studenti infermieri, ma a condividere con i cittadini una lettura del mondo che circonda l’ambito nel quale gli infermieri dei nostri territori operano quotidianamente partendo dai bisogni dei più fragili, dei disabili, degli inabili, degli inascoltati, dei non percepiti.
Ci siamo impegnati e continueremo ad impegnarci per intercettare una necessità delle comunità dei ciechi e dei sordi: essere posti nelle medesime condizioni di chi vede e sente, nel nostro caso per mano degli infermieri ai quali si affidano nel contesto della responsabilità del governo dell’assistenza ospedaliera e territoriale, intimamente convinti che questo gesto di riguardo nei confronti dei nostri interlocutori abbia un valore aggiunto ed un peso specifico che l’infermieristica meritava di vedere inclusi e riconosciuti e annoverare tra le qualità che la contraddistinguono tra le professioni d’aiuto e sanitarie.
Quando si valuta una barriera da rimuovere per la fruizione di risposte assistenziali all’altezza delle aspettative e dei diritti dei cittadini, la professione infermieristica è e sarà sempre la prima a cercare soluzioni anche nelle difficoltà delle disabilità sensoriali e quindi nella sfera della comunicazione: questo era il nostro obiettivo e questo abbiamo portato a compimento testimoniando come si possano declinare a livello territoriale sollecitazioni a recepire leggi delle Stato, alla buona amministrazione e alla competente rappresentanza degli Ordini Professioni Infermieristiche provinciali che presiediamo unitamente al Consigli Direttivi.
In particolare: