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tratto da : www.quotidianosanita.it
di Luciano Fassari
È quanto emerge dai primi dati provvisori del Ministero della Salute che fotografano un peggioramento sulla fornitura delle cure essenziali con ben 12 tra regioni e Pa che risultano insufficienti in almeno uno dei tre macro indicatori (prevenzione-ospedale-territorio) e appena 9 che raggiungono la sufficienza. Un dato in peggioramento rispetto all'anno precedente.
Peggiorano i risultati sulle cure essenziali in Italia. Nel 2022 appena 9 regioni su 21 le garantiscono a pieno. Sono ben 12 (erano solo 7 nel 2021) tra regioni e Pa che non riescono ad essere sufficienti in tutte e tre le macro aree prevenzione-ospedale-territorio). Al top troviamo il Veneto, seguito da Emilia-Romagna e Toscana. Bene anche Lombardia e Pa Trento. Flop in Valle d’Aosta, Calabria e Sardegna. Sono i dati (ancora provvisori) del Ministero della Salute che sono stati presentati in audizione in Senato dalla Direzione Programmazione.
Nel 2022 le Regioni che presentano un punteggio inferiore alla soglia in una o più macro-aree sono:
in una macro-area: Bolzano (Prevenzione), Liguria (Prevenzione), Lazio (Prevenzione), Abruzzo (Prevenzione), Molise (Prevenzione),
in due macro-aree: Piemonte (Distrettuale, Ospedaliera) Campania (Prevenzione, Distrettuale), Basilicata (Distrettuale, Ospedaliera) Calabria (Prevenzione,Distrettuale), Sicilia (Prevenzione, Distrettuale), Sardegna (Prevenzione, Distrettuale);
in tre macro-aree: Valle d'Aosta.
Storie professionali e di vita che aprono una finestra inedita su emozioni, paure e situazioni quotidianamente affrontate dagli infermieri, prima messe al centro di un laboratorio e poi tradotte in uno spettacolo teatrale. Momenti di condivisione e studio unici che, dal 2019 al 2022, hanno visto protagonisti gli infermieri oltre le difficoltà della pandemia e sono ora raccolti all’interno di un documentario dal titolo “La notte di Capodanno – L’arte di curare e di raccontare”, prodotto dalla Federazione nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieri (FNOPI) e condiviso per celebrare la IV Giornata nazionale del personale sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato.
Nata da un’iniziativa promossa dal regista Ferzan Ozpetek e dal paroliere Mogol, la Giornata è stata istituita con la Legge 13 novembre 2020 “per onorare il lavoro, l’impegno, la professionalità e il sacrificio del personale medico, sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato nel corso della pandemia da Coronavirus”. La data del 20 febbraio è stata scelta simbolicamente per ricordare il giorno in cui a Codogno venne scoperto il “paziente uno”.
La condivisione del documentario in occasione della IV Giornata nazionale non avviene in maniera casuale, ma per FNOPI è il modo migliore per rivivere in 30 minuti (tanto è la sua durata) il periodo segnato dall’irrompere della pandemia nella professione e nella vita degli infermieri, celebrandone sacrificio e impegno.
Le immagini ripercorrono gli inizi del progetto, avviato quando nessuno ancora immaginava cosa sarebbe accaduto in Italia dal 20 febbraio in poi, interrotto e ripreso nel periodo in cui il Paese cominciava a riappropriarsi della sua “normalità”.
Lo spettatore potrà così prendere parte al lungo, appassionante e complicato percorso de “L’arte di curare e di raccontare”, pensato prima dell’introduzione delle restrizioni dovute alla pandemia e finalizzato in uno spettacolo teatrale che poi, però, ha dovuto fare i conti con una realtà completamente diversa alla quale adattarsi.
Il progetto realizzato con Roberto Gandini – regista del Teatro di Roma e coordinatore artistico del laboratorio teatrale integrato “Piero Gabrielli” – e Gianluca Rame – videoeditor e regista – si è sviluppato a partire da un workshop residenziale svolto a Roma e grazie a una serie di contribuiti raccolti attraverso l’attivazione di un canale di comunicazione che ha permesso di ricevere testimonianze e storie di infermieri di tutta Italia. Per la prima volta, attori professionisti hanno potuto raccogliere da veri operatori sanitari situazioni di vita e di lavoro, storie, aneddoti, lessico e modi di dire tipici del setting ospedaliero, dando vita con “La Notte di Capodanno” alla ricostruzione di un infinito turno di notte svolto nell’ultimo giorno dell’anno.
“La Notte di Capodanno”, prodotto da Fondazione Teatro di Roma, Laboratorio teatrale integrato Piero Gabrielli, in collaborazione con FNOPI e per la regia di Roberto Gandini, è andato in scena in prima nazionale al Teatro India di Roma, dal 27 al 31 ottobre 2021, per poi essere riproposto, il 16 dicembre 2021, durante la tappa romana del Congresso nazionale itinerante della FNOPI “Ovunque per il bene di tutti” al Teatro Ambra Jovinelli.
Il tour e lo spettacolo teatrale hanno dovuto fare i conti con i limiti imposti dalla pandemia, ma oggi custodiscono ancora intatte le loro finalità. Nel documentario “La notte di Capodanno – L’arte di curare e di raccontare”, infatti, oltre alle immagini della genesi del progetto, del debutto teatrale, e del dietro le quinte – proprio in occasione di questa IV Giornata nazionale – sarà possibile scoprire dalla viva voce degli infermieri cosa significhi essere operatore sanitario, ed esserlo stato quando tutto era sconosciuto e difficile da gestire.
Vai al video Disponibile dalle 11:30 del 20-2-24
Per la prima volta in Italia è stata concepita e conclusa una iniziativa volta al recepimento della Legge Stanca del 9 gennaio 2004, n. 4 (G.U. n. 13 del 17 gennaio 2004) recante «Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici». Il contenuto di questa pagina proviene dall'OPI Carbonia Iglesias, ringraziamo i colleghi.
Nei siti internet degli OPI Carbonia Iglesias, Bologna, Frosinone, Pavia, Pordenone, Pescara, Teramo, Ragusa, Foggia, Ancona, Rimini, Alessandria, Napoli, Sassari e Oristano, aderenti alla FNOPI Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, stiamo ufficialmente e definitivamente per inserire, dedicate ai disabili sensoriali e loro care giver che avessero necessità e/o interesse di approfondire sulla professione infermieristica:
Nella vita professionale e nella rappresentanza istituzionale della FNOPI Opi provinciali ci sono momenti che suggellano un percorso, un impegno, un modo di vedere l’agire per nome e per conto di infermieri e assistiti.
Poter esporre questo progetto in dirittura d’arrivo complessivo e definitivo è uno di quei momenti perché non ci stiamo accingendo a pubblicizzare un video da parte di una infermiera sorda o da un infermiere interprete o un libro fine a se stesso o un audio realizzato da studenti infermieri, ma a condividere con i cittadini una lettura del mondo che circonda l’ambito nel quale gli infermieri dei nostri territori operano quotidianamente partendo dai bisogni dei più fragili, dei disabili, degli inabili, degli inascoltati, dei non percepiti.
Ci siamo impegnati e continueremo ad impegnarci per intercettare una necessità delle comunità dei ciechi e dei sordi: essere posti nelle medesime condizioni di chi vede e sente, nel nostro caso per mano degli infermieri ai quali si affidano nel contesto della responsabilità del governo dell’assistenza ospedaliera e territoriale, intimamente convinti che questo gesto di riguardo nei confronti dei nostri interlocutori abbia un valore aggiunto ed un peso specifico che l’infermieristica meritava di vedere inclusi e riconosciuti e annoverare tra le qualità che la contraddistinguono tra le professioni d’aiuto e sanitarie.
Quando si valuta una barriera da rimuovere per la fruizione di risposte assistenziali all’altezza delle aspettative e dei diritti dei cittadini, la professione infermieristica è e sarà sempre la prima a cercare soluzioni anche nelle difficoltà delle disabilità sensoriali e quindi nella sfera della comunicazione: questo era il nostro obiettivo e questo abbiamo portato a compimento testimoniando come si possano declinare a livello territoriale sollecitazioni a recepire leggi delle Stato, alla buona amministrazione e alla competente rappresentanza degli Ordini Professioni Infermieristiche provinciali che presiediamo unitamente al Consigli Direttivi.
In particolare: