Si è tenuto questa mattina a Teramo presso la sede dell' Ordine Dei Dottori Commercialisti E Degli Esperti Contabili Di Teramo, l'incontro tra i candidati sindaci dell'imminente tornata elettorale ed il neo organo; "Osservatorio delle Professioni" costituito dagli Ordini Professionali di diverse attività lavorative intellettuali che compongo parte essenziale della realtà lavorativa e sociale del nostro territorio. L'Ordine delle Professioni Infermieristiche di Teramo ha partecipato attivamente al confronto.
L'incontro avvenuto con ognuno dei tre candidati ha permesso di affrontare quelle che sono le crititcità espresse dai rappresentanti degli Ordini e le proposte dei candidati sindaci in un clima di costruttivo confronto.
Gli Ordini individuano nell'attuale momento un processo naturale e funzionale di evoluzione nel quale sarà utile aprirsi al contributo di idee e visioni delle quali il mondo delle professioni potrà essere portatore in modo sinergico e multidisciplinare.
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Protocollo di intesa tra FNOPI, la Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche e CARD, la Confederazione delle Associazioni Regionali di Distretto – Società Scientifica delle Attività Territoriali – , per potenziare i distretti sanitari grazie alla figura soprattutto dell’infermiere di famiglia e comunità, non solo quale modello professionale, ma anche come riferimento culturale e organizzativo per le nuove politiche della sanità territoriale.
Per incentivare il ruolo dell’Infermiere all’interno degli ambiti distrettuali, a partire dalla figura dell’Infermiere di Famiglia e di Comunità, le attività che il protocollo intende promuovere sono;
2. favorire l’integrazione tra i diversi professionisti della sanità, anche nell’ambito dell’organizzazione delle strutture di direzione;
3. favorire la diffusione e l’accessibilità di dati epidemiologici tra tutti i professionisti del territorio per sviluppare modelli di cura sempre più rispondenti alle esigenze della popolazione;
4. favorire l’implementazione del modello di community building, e, così, i valori di coinvolgimento, proattività, promozione delle connessioni sociali e coprogettazione;
5. favorire la creazione di percorsi di formazione, rivolti in particolare all’Infermiere di famiglia e di comunità, perché possa acquisire un maggior grado di preparazione nei diversi ambiti di intervento e valorizzare, così, le proprie competenze trasversali.
Il protocollo prevede specifici accordi attuativi in relazione ai singoli progetti di collaborazione e dovrà garantire la collaborazione per la divulgazione dell’attività ai livelli nazionali, regionali e provinciali e una continua e costante collaborazione tra gli eventuali rispettivi gruppi di lavoro, necessaria alla ottimale realizzazione delle rispettive attività.
“Il ruolo dei distretti in questo momento e in questo assetto che si sta dando al sistema salute del Paese – afferma Barbara Mangiacavalli, presidente FNOPI – è un ruolo strategico, un punto chiave, la cerniera di congiunzione tra l’ospedale per acuti e la necessità di garantire quella che nel PNRR è chiamata sanità di prossimità, salute di prossimità. Il distretto gioca questo ruolo di connessione: un momento peculiare e anche un luogo fisico e virtuale, grazie alle nuove tecnologie d’incontro, confronto, definizione di percorsi, di integrazione multiprofessionale e di integrazione dei setting assistenziali. Il distretto è quell’elemento che aiuta a ricomporre la frammentazione del nostro sistema salute, anche inserendo il sociale, e gli infermieri sono al centro e motore di questo cambiamento”.
“Senza il Distretto – è il commento del presidente Card, Gennaro Volpe – Sanità e Salute Pubblica non potranno superare la fase post pandemica ed essere pronte ad entrare in una nuova era che non lascia indietro nessuno, resta vicino a tutti, in cui ciascuno potrà sentirsi protetto e proiettato in un futuro meno temibile. Per realizzare tutto questo, la nuova organizzazione del territorio esige risorse umane adeguate, ben retribuite e ricche di competenze e capacità.
Il sistema distrettuale deve essere attrattivo dei migliori e deve essere chiaro che per organizzare servizi e strutture territoriali attive h24, non può accettare personale di quantità insufficiente e qualità marginale. Il Distretto deve porre al primo posto l’attenzione alle persone/famiglie assistite e a coloro che le prendono in carico. Solo questa duplice, costante attenzione ci permetterà di avere una sanità ‘person and community centred’”.
Per la prima volta in Italia è stata concepita e conclusa una iniziativa volta al recepimento della Legge Stanca del 9 gennaio 2004, n. 4 (G.U. n. 13 del 17 gennaio 2004) recante «Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici». Il contenuto di questa pagina proviene dall'OPI Carbonia Iglesias, ringraziamo i colleghi.
Nei siti internet degli OPI Carbonia Iglesias, Bologna, Frosinone, Pavia, Pordenone, Pescara, Teramo, Ragusa, Foggia, Ancona, Rimini, Alessandria, Napoli, Sassari e Oristano, aderenti alla FNOPI Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, stiamo ufficialmente e definitivamente per inserire, dedicate ai disabili sensoriali e loro care giver che avessero necessità e/o interesse di approfondire sulla professione infermieristica:
Nella vita professionale e nella rappresentanza istituzionale della FNOPI Opi provinciali ci sono momenti che suggellano un percorso, un impegno, un modo di vedere l’agire per nome e per conto di infermieri e assistiti.
Poter esporre questo progetto in dirittura d’arrivo complessivo e definitivo è uno di quei momenti perché non ci stiamo accingendo a pubblicizzare un video da parte di una infermiera sorda o da un infermiere interprete o un libro fine a se stesso o un audio realizzato da studenti infermieri, ma a condividere con i cittadini una lettura del mondo che circonda l’ambito nel quale gli infermieri dei nostri territori operano quotidianamente partendo dai bisogni dei più fragili, dei disabili, degli inabili, degli inascoltati, dei non percepiti.
Ci siamo impegnati e continueremo ad impegnarci per intercettare una necessità delle comunità dei ciechi e dei sordi: essere posti nelle medesime condizioni di chi vede e sente, nel nostro caso per mano degli infermieri ai quali si affidano nel contesto della responsabilità del governo dell’assistenza ospedaliera e territoriale, intimamente convinti che questo gesto di riguardo nei confronti dei nostri interlocutori abbia un valore aggiunto ed un peso specifico che l’infermieristica meritava di vedere inclusi e riconosciuti e annoverare tra le qualità che la contraddistinguono tra le professioni d’aiuto e sanitarie.
Quando si valuta una barriera da rimuovere per la fruizione di risposte assistenziali all’altezza delle aspettative e dei diritti dei cittadini, la professione infermieristica è e sarà sempre la prima a cercare soluzioni anche nelle difficoltà delle disabilità sensoriali e quindi nella sfera della comunicazione: questo era il nostro obiettivo e questo abbiamo portato a compimento testimoniando come si possano declinare a livello territoriale sollecitazioni a recepire leggi delle Stato, alla buona amministrazione e alla competente rappresentanza degli Ordini Professioni Infermieristiche provinciali che presiediamo unitamente al Consigli Direttivi.
In particolare: