Piena quarta fase della pandemia e ospedali, ma soprattutto territorio a rischio: in un mese aumentano del 210% gli operatori sanitari contagiati (e di questi l’82% sono infermieri) e di quasi il 286% le persone contagiate. In tutto 135mila infermieri contagiati da inizio pandemia.
E la carenza di professionisti della sanità si aggrava con i contagi e l’assistenza rischia di esserne seriamente compromessa.
La maggior forza lavoro nelle strutture di ricovero e a domicilio sono gli infermieri. Perché sono h24 accanto agli assistiti e perché sono i più numerosi e meglio formati sia dal punto di vista organizzativo che clinico per assistere le persone.
Ma il ‘mese delle feste’ 2021 e le premesse del 2022 in questo senso non aiutano: gli operatori sanitari contagiati erano, secondo l’Istituto superiore di sanità, 4.142 il 2 dicembre 2021 e sono balzati a 12.870, +8.728 (+210%) in 30 giorni, il 2 gennaio, triplicando i contagi. Di questi circa 7.160 sono infermieri.
Certo, l’effetto vaccino, dose booster compresa, si fa sentire: a giugno 2020, con la prima fase della pandemia calante, ma senza vaccini, il rapporto operatori sanitari contagiati-popolazione contagiata era quasi del 13%, mentre già con le prime dosi di vaccino e senza varianti, che come la omicron moltiplicano i contagi, a dicembre 2020 si scende a un valore medio di circa il 3%, legato anche alle misure di contenimento generali per le festività che hanno portato un crollo nei contagi della popolazione, per passare all’inizio di dicembre 2021, omicron compresa, a circa l’1,6% e ancora, nonostante tutto, a inizio 2022, anche con i casi in aumento esponenziale, a circa l’1,3 per cento. Questo grazie alla diffusione pressoché totale della dose booster tra gli operatori a contatto con gli assistiti, con casi di gravità minore per loro e stop dei decessi.
È necessario. sia chiaro, – commenta la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI) – che la prima cosa da fare è assicurarsi che tutti siano vaccinati, anche perché l’evidenza mostra che i casi più gravi nelle terapie intensive, sono quasi tutti non vaccinati. Ma non basta. Tutti devono capire che vanno mantenute le misure di sicurezza che rallentano la diffusione del virus”.
“Questo vale per tutti – aggiunge la FNOPI – ma per le istituzioni che programmano l’assistenza, in questo momento di vitale importanza, ribadiamo una ricetta semplice per non lasciare solo nessuno. Ricetta che a quanto pare, però, non vuole essere ascoltata e compresa. Chissà per quali ragioni, visto il ruolo determinante degli infermieri nella pandemia sotto gli occhi di tutti. Dopo averci definiti eroi, senza capire che quello è il nostro lavoro di tutti i giorni, dopo averci applauditi e premiati con bellissime parole, con pochi passi sarebbe ora di passare ai fatti, per rendere più forte, sicura e di qualità l’assistenza”.
“Tre sono i passi a breve, medio e lungo termine – spiega la FNOPI – per dare forza all’assistenza: eliminare lacci e lacciuoli di una burocrazia barricata dietro il muro dell’incompatibilità che bisognerebbe abbattere per far fronte alla carenza, gravissima, di professionisti, che non consente oggi di mettere a disposizione dell’assistenza almeno 600mila ore a settimana in più di assistenza infermieristica, vitale per il territorio, i pazienti Covid, ma soprattutto per i non Covid, che si sono trovati soli nella pandemia”.
“Il secondo e il terzo passo sono per il medio e lungo periodo – prosegue la Federazione – e riguardano la necessaria formazione di più operatori, soprattutto specializzati prevedendo una formazione con sbocchi anche clinici determinati dalle esigenze delle persone, per garantire la qualità dell’assistenza: infermiere di famiglia e comunità, infermiere scolastico, infermiere per la non autosufficienza, per le cure palliative, per l’assistenza agli anziani, per i cronici che ne hanno bisogno per la loro vita di tutti i giorni e così via. Serve che siano aumentati, gradualmente, i posti a bando nelle Università per gli infermieri (la carenza di personale oggi riconosciuta da centri di ricerca e istituzioni, va dagli 80mila a oltre 101mila unità) e che per farlo sia previsto anche di aumentare il numero di docenti-infermieri in grado di garantire la giusta formazione di qualità. Sono cose che avevamo chiesto di inserire nella legge di Bilancio 2022, che non avrebbero creato difficoltà al sistema, ma nessuno ha voluto ascoltare, tranne i senatori di maggioranza e opposizione, che gli oltre 456mila infermieri iscritti agli albi (il 60% circa del personale sanitario del Ssn) ringraziano per aver presentato gli emendamenti, caduti poi nel nulla”.
“Infine – aggiunge la FNOPI – un riconoscimento nei fatti e non a parole per chi non ha lasciato mai solo nessuno e ancora oggi come sempre, rischia la propria salute per mettere in primo piano quella delle persone: l’indennità di specificità infermieristica, già finanziata nella legge di Bilancio 2021 e quindi senza bisogno di ulteriori oneri, che è stata agganciata a un contratto la cui applicazione definitiva non è certo imminente. Anche per questo avevamo sostenuto un emendamento che avrebbe consentito di assegnare l’indennità, già percepita dalla dirigenza sanitaria a inizio 2021, con cui chi sta lavorando ormai da due anni senza sosta avrebbe potuto, almeno in via transitoria e lasciandone la regolamentazione definitiva al contratto come prevede la norma, avere un minimo riconoscimento tangibile”.
“Tutto ciò – conclude la Federazione degli infermieri – senza alcuna invasione di campo. né togliendo nulla ad altre professioni. ‘Se lavorando divisi siamo una forza abbastanza potente per destabilizzare il nostro pianeta, sicuramente lavorando insieme siamo abbastanza potenti per salvarlo’, ha affermato David Attenborough, il naturalista britannico, parlando alla Cop26, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si è tenuta a Glasgow. Lo stesso spirito deve caratterizzare la nuova assistenza: dobbiamo lavorare tutti insieme, senza gerarchizzazioni e divisioni, per il bene dei cittadini e dei pazienti. Lo tenga presente chi deve programmare, altrimenti a farne le spese sarà per prima proprio la loro salute. E a loro si dovrà rendere conto”.
Che cos'è il nuovo coronavirus
Indice
Data ultima verifica: 8 aprile 2021
Virus e malattia
Sintomi
Modalità di trasmissione
Virus e malattia
Cosa è SARS-CoV-2? Cos'è COVID-19?
Da dove vengono i coronavirus?
Il nuovo coronavirus è lo stesso della SARS?
Il nuovo coronavirus è paragonabile al virus dell’influenza stagionale?
Sintomi
Quali sono i sintomi di una persona con COVID-19?
Alcune persone sono più a rischio di altre?
In caso di sintomi o dubbi a chi mi posso rivolgere?
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Modalità di trasmissione(Mostra risposte)
Come si diffonde il SARS-CoV-2
Cosa si sa della trasmissione per aerosol?
Quando una persona è contagiosa?
L’infezione da nuovo coronavirus può essere contratta da un caso che non presenta sintomi (asintomatico)?
Fonte:
Direzione Generale della Prevenzione sanitaria
in collaborazione con Istituto Superiore di Sanità
Una giornata all'insegna della comunicazione e non solo, quella che oggi si è tenuta presso l'Università degli Studi di Teramo ed in particolare nella facoltà di Scienze della Comunicazione.
Una giornata in cui grazie alla lungimiranza del Preside di Facoltà il Prof. Christian Corsi si è affrontato, all'interno di una sua lezione, un tema mai come ora così attuale, quello della pandemia da covid-19, analizzando i modelli di comunicazione utilizzati in ambito sanitario.
Analisi avvenuta anche attraverso la proiezione del film documentario "Io resto" di Michele Aiello che ha visto lo stesso regista intervenire in un dibattito costruttivo e partecipato con docenti e studenti.
La giornata evento è stata promossa anche dall'Ordine delle Professioni Infermieristiche di Teramo, in particolare dalla consigliera Roberta Zanapa che ha contribuito e partecipato attivamente affinchè tutto potesse realizzarsi al meglio.
In aula presente anche il Presidente dell'Ordine delle Professioni Infermieristiche di Teramo, Cristian Pediconi ed il vicepresidente Andrea Fini che hanno auspicato come tali eventi legati alla sanità, al sociale ed in particolare al tema della comunicazione possano, attraverso tali sinergie, svilupparsi in maniera significativa per l'interesse dell'intera collettività.
Per la prima volta in Italia è stata concepita e conclusa una iniziativa volta al recepimento della Legge Stanca del 9 gennaio 2004, n. 4 (G.U. n. 13 del 17 gennaio 2004) recante «Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici». Il contenuto di questa pagina proviene dall'OPI Carbonia Iglesias, ringraziamo i colleghi.
Nei siti internet degli OPI Carbonia Iglesias, Bologna, Frosinone, Pavia, Pordenone, Pescara, Teramo, Ragusa, Foggia, Ancona, Rimini, Alessandria, Napoli, Sassari e Oristano, aderenti alla FNOPI Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, stiamo ufficialmente e definitivamente per inserire, dedicate ai disabili sensoriali e loro care giver che avessero necessità e/o interesse di approfondire sulla professione infermieristica:
Nella vita professionale e nella rappresentanza istituzionale della FNOPI Opi provinciali ci sono momenti che suggellano un percorso, un impegno, un modo di vedere l’agire per nome e per conto di infermieri e assistiti.
Poter esporre questo progetto in dirittura d’arrivo complessivo e definitivo è uno di quei momenti perché non ci stiamo accingendo a pubblicizzare un video da parte di una infermiera sorda o da un infermiere interprete o un libro fine a se stesso o un audio realizzato da studenti infermieri, ma a condividere con i cittadini una lettura del mondo che circonda l’ambito nel quale gli infermieri dei nostri territori operano quotidianamente partendo dai bisogni dei più fragili, dei disabili, degli inabili, degli inascoltati, dei non percepiti.
Ci siamo impegnati e continueremo ad impegnarci per intercettare una necessità delle comunità dei ciechi e dei sordi: essere posti nelle medesime condizioni di chi vede e sente, nel nostro caso per mano degli infermieri ai quali si affidano nel contesto della responsabilità del governo dell’assistenza ospedaliera e territoriale, intimamente convinti che questo gesto di riguardo nei confronti dei nostri interlocutori abbia un valore aggiunto ed un peso specifico che l’infermieristica meritava di vedere inclusi e riconosciuti e annoverare tra le qualità che la contraddistinguono tra le professioni d’aiuto e sanitarie.
Quando si valuta una barriera da rimuovere per la fruizione di risposte assistenziali all’altezza delle aspettative e dei diritti dei cittadini, la professione infermieristica è e sarà sempre la prima a cercare soluzioni anche nelle difficoltà delle disabilità sensoriali e quindi nella sfera della comunicazione: questo era il nostro obiettivo e questo abbiamo portato a compimento testimoniando come si possano declinare a livello territoriale sollecitazioni a recepire leggi delle Stato, alla buona amministrazione e alla competente rappresentanza degli Ordini Professioni Infermieristiche provinciali che presiediamo unitamente al Consigli Direttivi.
In particolare: