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Messaggio presidente OPI Teramo

cristian-pediconi-cityrumorsIl presidente OPI TERAMO in un messaggio di vicinanza a tutti i colleghi esortando chi di dovere affinché tutti i colleghi possano lavorare in sicurezza, in tutti i settori, siano pubblici o privati. La promessa che una volta finita l'emergenza si andrà a ridiscutere il ruolo, la posizione che la nostra professione ricopre nella nostra società.

Un saluto a tutti i cittadini affinché rispettino le indicazioni fornite dagli organi competenti. #news #infermieri #salute #opiteramo #coronavirus


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Dedicato agli infermieri della Asl Teramo

opi-teramo-infermieri-trasporto-covidEd ecco che dopo una giornata di lavoro, alle 19 scatta la reperibilità e ti avvisano che dovrai viaggiare tutta la notte in tuta tyvek per trasferire i pazienti affetti da Covid19 ad altre unità operative. Sotto quelle tute, aldilà delle foto e dei sorrisi con i colleghi, il respiro non è confortevole, vi si crea un calore insalubre e la speranza è quella di toglierle il prima possibile, anche se lo scopo di tutto questo è sempre quello di assistere i pazienti, che ricordiamo, non solo solo "covid-positivi", ma persone con bisogno di gesti e cenni di umanità nonostante tutto. Dopo la notte in viaggio, senza pause per il bagno, senza l'amato telefono, con neanche un sorso d'acqua, finalmente a casa, con chi ha aspettato sveglio con fitte di angoscia il tuo rientro.
Con queste persone ce l'abbiamo già fatta.
Dedicato agli infermieri della Asl Teramo
#aslteramo #colleghi #infermieri #coraggio #sorrisi

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Passata l'emergenza necessario ricambiare l'infermieristica

loreto-lancia-opi-teramoOggi, come già altre volte in passato, comunità intere del nostro paese sono affidate alle competenze degli infermieri, che se ne stanno facendo carico in modo professionale e responsabile. Sarebbe giusto se, passata questa emergenza, potessimo ricambiare l’infermieristica italiana mettendola in condizione di operare all’interno di modelli assistenziali innovativi, che ne valorizzino le professionalità favorendo nel contempo la sostenibilità del nostro Sistema Sanitario Nazionale, i cui principi ispiratori di uguaglianza, solidarietà e universalità si fanno apprezzare soprattutto in momenti difficili come questo.

 

 

Dopo l'emergenza sarebbe opportuno ricambiare l'infermieristica italiana
Come molti, ho ricevuto in questi giorni testimonianze di colleghi che stanno operando in prima linea con grande senso di responsabilità e spirito di servizio, affrontando una situazione tanto drammatica quanto inimmaginabile per chiunque fino a qualche settimana fa.

Con impietoso automatismo la mente mi è tornata al terremoto dell’Aquila, la città dove lavoro, riproponendomi ricordi che pensavo ormai sopiti, quando tanti colleghi infermieri, nonostante fossero stati colpiti direttamente o indirettamente nei propri affetti e nei propri beni, incuranti di un pericolo imprevedibile, fornirono un contributo determinante per garantire ai pazienti ricoverati dapprima la loro sicurezza negli ospedali e nelle cliniche a rischio di crollo e poi la loro assistenza sotto le tende.

Oggi, come allora, comunità intere del nostro paese sono affidate alle competenze degli infermieri, che se ne stanno facendo carico in modo professionale e responsabile. Infermieri sempre in prima linea, dunque, come i soldati nelle missioni di pace, che oggi combattono il SARS-CoV-2, come in passato in tutto il mondo hanno affrontato l’Ebola, la SARS o la MERS, per citare solo alcune delle epidemie più recenti, ed ai quali rivolgiamo tutti orgogliosamente un affettuoso pensiero, soprattutto in questo anno particolare in cui si celebra l’anniversario della nascita in Italia di Miss Nightingale, fondatrice del nursing moderno, che per prima a Scutari a metà del XIX° secolo dimostrò quanto questa sua creatura fosse efficace nella lotta contro il colera e le altre malattie infettive che decimavano gli eserciti di allora.

A differenza di quanto accadde per il terremoto dell’Aquila del 2009, in cui si fece un po’ di fatica a riconoscere questa professionalità - di cui nessun servizio sanitario al mondo può fare a meno - oggi tutto il Paese, anche grazie alla competenza dimostrata dai professionisti dell’informazione, è fiero dei nostri infermieri, come lo è dei medici, dei tecnici di laboratorio, di radiologia e di tutti gli altri operatori sanitari.

Il terremoto dell’Aquila mi ha insegnato il valore di un termine su cui non mi ero mai soffermato prima: resilienza, ossia la capacità di far fronte in maniera positiva ad eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà, di ricostruirsi restando sensibili alle opportunità positive che la vita offre, senza alienare la propria identità (Wikipedia).

Trasferendo questo concetto dagli individui alla società, sono convinto che il Covid-19 lascerà dietro di sé enormi spazi per lo sviluppo di forze di resilienza, che ci consentiranno di avere un Paese ancora più progredito e pronto ad affrontare situazioni analoghe o peggiori di questa che si dovessero ripresentare in futuro.

Sarebbe giusto se, passata questa emergenza, potessimo ricambiare l’infermieristica italiana mettendola in condizione di operare all’interno di modelli assistenziali innovativi, che ne valorizzino le professionalità favorendo nel contempo la sostenibilità del nostro Sistema Sanitario Nazionale, i cui principi ispiratori di uguaglianza, solidarietà e universalità si fanno apprezzare soprattutto in momenti difficili come questo.

A questo proposito, un esempio potrebbe essere lo sviluppo di un progetto accademico per la formazione dell’Infermiere intensivista, che, come nei paesi anglosassoni, sia specificatamente preparato per gestire, da un punto di vista meramente assistenziale, condizioni cliniche molto complesse, non solo nelle rianimazioni e terapie intensive, ma anche negli abitualmente affollati Pronto soccorso, nei sistemi di emergenza territoriali, e, perché no, anche a domicilio, per assistere ad esempio tutti quei pazienti cronici che necessitano di assistenza respiratoria avanzata, come nei casi di SLA.

La strada sarebbe già tracciata, quella delle lauree magistrali, l’unica in grado di assicurare un prodotto uniforme e uniformità di accessi su tutto il territorio nazionale. In questa prospettiva l’esperienza maturata dai colleghi in prima linea oggi sarebbe una grande risorsa che non potremmo permetterci di sprecare.

 

Loreto Lancia

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Area disabili sensoriali

Per la prima volta in Italia è stata concepita e conclusa una iniziativa volta al recepimento della Legge Stanca del 9 gennaio 2004, n. 4 (G.U. n. 13 del 17 gennaio 2004) recante «Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici». Il contenuto di questa pagina proviene dall'OPI Carbonia Iglesias, ringraziamo i colleghi.

 

Nei siti internet degli OPI Carbonia Iglesias, Bologna, Frosinone, Pavia, Pordenone, Pescara, Teramo, Ragusa, Foggia, Ancona, Rimini, Alessandria, Napoli, Sassari e Oristano, aderenti alla FNOPI Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, stiamo ufficialmente e definitivamente per inserire, dedicate ai disabili sensoriali e loro care giver che avessero necessità e/o interesse di approfondire sulla professione infermieristica:

 

  1. una sezione video nella LIS e contenente documenti accessibili agli ipoacusici e ai sordi
  2. una sezione audio-video contenente documenti accessibili agli ipovedenti – non vedenti

Nella vita professionale e nella rappresentanza istituzionale della FNOPI Opi provinciali ci sono momenti che suggellano un percorso, un impegno, un modo di vedere l’agire per nome e per conto di infermieri e assistiti.

Poter esporre questo progetto in dirittura d’arrivo complessivo e definitivo è uno di quei momenti perché non ci stiamo accingendo a pubblicizzare un video da parte di una infermiera sorda o da un infermiere interprete o un libro fine a se stesso o un audio realizzato da studenti infermieri, ma a condividere con i cittadini una lettura del mondo che circonda l’ambito nel quale gli infermieri dei nostri territori operano quotidianamente partendo dai bisogni dei più fragili, dei disabili, degli inabili, degli inascoltati, dei non percepiti.

 

 

Ci siamo impegnati e continueremo ad impegnarci per intercettare una necessità delle comunità dei ciechi e dei sordi: essere posti nelle medesime condizioni di chi vede e sente, nel nostro caso per mano degli infermieri ai quali si affidano nel contesto della responsabilità del governo dell’assistenza ospedaliera e territoriale, intimamente convinti che questo gesto di riguardo nei confronti dei nostri interlocutori abbia un valore aggiunto ed un peso specifico che l’infermieristica meritava di vedere inclusi e riconosciuti e annoverare tra le qualità che la contraddistinguono tra le professioni d’aiuto e sanitarie.

 

 

Quando si valuta una barriera da rimuovere per la fruizione di risposte assistenziali all’altezza delle aspettative e dei diritti dei cittadini, la professione infermieristica è e sarà sempre la prima a cercare soluzioni anche nelle difficoltà delle disabilità sensoriali e quindi nella sfera della comunicazione: questo era il nostro obiettivo e questo abbiamo portato a compimento testimoniando come si possano declinare a livello territoriale sollecitazioni a recepire leggi delle Stato, alla buona amministrazione e alla competente rappresentanza degli Ordini Professioni Infermieristiche provinciali che presiediamo unitamente al Consigli Direttivi.

 

In particolare:

 

  • il testo in Braille nasce, si sviluppa, si concretizza e si stampa in Sardegna (Sassari) con particolare riguardo e attenzione alla relazione d’aiuto;

  • I video in LIS sono realizzati da una infermiera sorda di Pavia, Lisanna Grosso, e da un infermiere di Napoli, Zena Vanacore, nato da genitori sordi ed esperto della comunicazione in LIS;

  • Gli audio sono realizzati dagli studenti delle III classi del CDL Infermieristica di Frosinone e Udine e Napoli e Sassari e Cagliari e da professionisti infermieri.

DOCUMENTI INFERMIERISTICI CONTENUTI NEL TESTO IN BRAILLE, NELL’AUDIO PER NON VEDENTI, NEI VIDEO NELLA LIS:

 

  • Profilo Professionale DM 739
  • Profilo Professionale dell’Infermiere Pediatrico
  • Codice Deontologico dell’Infermiere
  • Patto Cittadino Infermiere
  • Carta Europea dei Diritti dell’Ammalato
  • Codice di Comportamento dei Pubblici Dipendenti
  • Giuramento dell’Infermiere
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