Infermiere aggredito al pronto soccorso dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Una trentina di rom ha preso d'assalto il reparto.
Parenti stanchi di attendere, pugno in faccia all’infermiere
Bergamo, aggredito un infermiere al pronto soccorso
Erano circa le 20.30 dell’altra sera quando un gruppo di persone, una trentina di rom, è entrato al pronto soccorso accompagnando una bambina con un profondo taglio al dito di una mano. Ancora una volta all’origine dell’aggressione c’è l’impazienza da parte dei parenti della piccola.
La bambina è stata subito presa in carico, medicata e messa in attesa per una radiografia. Ma il gruppo pretendeva tempi più veloci. Ne è scaturito un parapiglia e un infermiere è stato aggredito e si è visto sferrare un pugno in piena faccia.
La direzione dell’ospedale parla di "episodi gravissimi, che vanno duramente condannati perché mettono in pericolo i nostri operatori e minano la sicurezza degli stessi pazienti"....
Dal 1° agosto con il completamento delle autorizzazioni degli Enti del Servizio sanitario nazionale a cui i tre sono stati richiesti, sono comandati all'Iss Fabio D'Agostino (proveniente dall'azienda ospedaliera S. Giovanni Addolorata di Roma), Daniela D'Angelo (in origine dell'Asl Roma 6) e Laura Iacorossi (dell'Istituto nazionale tumori Regiona Elenza Irccs – Ifo di Roma)
Per la prima volta tre infermieri entrano a far parte dei ruoli della ricerca all'Istituto superiore di Sanità.
Dal 1° agosto, infatti, con il completamento delle autorizzazioni degli Enti del Servizio sanitario nazionale a cui i tre sono stati richiesti, si sono completati i comandi di Fabio D'Agostino (proveniente dall'azienda ospedaliera S. Giovanni Addolorata di Roma), Daniela D'Angelo (in origine dell'Asl Roma 6) e Laura Iacorossi (dell'Istituto nazionale tumori Regiona Elenza Irccs – Ifo di Roma).
Ad autorizzare i comandi dei tre nuovi ricercatori dell'Iss sono stati i direttori generali delle strutture di provenienza, rispettivamente Ilde Corio, Narciso Mostarda e Francesco Ripa di Meana.
"Il loro ruolo – spiega Primiano Iannone, responsabile del Centro nazionale per l'eccellenza clinica, la qualità e la sicurezza delle cure dell'Istituto superiore di Sanità - sarà quello, per la professione infermieristica, di verificare e validare sotto questo aspetto gli standard di efficacia, efficienza, qualità e appropriatezza attraverso la ricerca e l'analisi delle evidenze disponibili. Buone pratiche e linee guida infermieristiche quindi, come la legge 24/2017 sulla responsabilità professionale dà mandato all'Istituto superiore di Sanità"
"E' fondamentale, data la rilevanza che la nostra professione ha assunto nell'assistenza e nella verifica dell'appropriatezza delle cure – ha commentato Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche a cui sono iscritti gli oltre 440mila infermieri che operano in Italia – lo sviluppo di programmi di formazione infermieristica, ricerca, servizi e sistemi guidati da bisogni di salute, prove e priorità strategiche per le persone. Anche secondo l'Organizzazione mondiale della Sanità adottare meccanismi e standard basati su prove per le migliori pratiche che promuovono istruzione e ricerca infermieristica anche rispetto a una maggiore regolamentazione professionale efficace sono requisiti indispensabili non solo per la professione, ma per i sistemi sanitari. Tra i nostri principali obiettivi – conclude - c'è sicuramente quello di rendere i percorsi di studio maggiormente aderenti ai bisogni di salute e per farlo è fondamentale investire nel nostro settore scientifico disciplinare, anche implementando la rete della ricerca infermieristica, per contribuire, attraverso lo sviluppo della scienza infermieristica, al sistema salute del paese".
La cabina di regìa è un organismo condiviso con il Comitato centrale della Federazione a cui spetterà il compito della definizione delle linee di indirizzo della "Rete FNOPI" grazie ad analisi ampie sul piano politico e professionale che poi la FNOPI e gli OPI Provinciali tradurranno con osservatori, gruppi di lavoro e tavoli tecnici in azioni necessarie e condivise per lo sviluppo della professione infermieristica
Quattro osservatori e una cabina di regìa: nasce la "rete FNOPI".
Una organizzazione che assieme alle Consulte già costituite lo scorso anno per la formazione, con le Associazioni infermieristiche e con i cittadini e con il supporto dei centri di eccellenza infermieristica, del Centro studi della Federazione e degli Ordini provinciali , costituirà la colonna portante della Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche nei prossimi anni su cui si baseranno scelte organizzative, professionali e politiche per la crescita e l'affermazione della professione infermieristica che rappresenta con i suoi oltre 440mila iscritti quasi la metà della forza lavoro sanitaria, pubblica e privata.
La cabina di regìa è un organismo condiviso con il Comitato centrale della Federazione a cui spetterà il compito della definizione delle linee di indirizzo della "Rete FNOPI" grazie ad analisi ampie sul piano politico e professionale che poi la FNOPI e gli OPI Provinciali tradurranno con osservatori, gruppi di lavoro e tavoli tecnici in azioni necessarie e condivise per lo sviluppo della professione infermieristica.
Un vero e proprio think tank di cui fanno parte, oltre ai componenti del Comitato centrale della Federazione: Piergiovanni Bresciani, professore di 'Psicologia del lavoro' all'Università di Urbino e 'Progettazione formativa' all'Università di Bologna, esperto di ricerca e formazione; Mario Del Vecchio, affiliate Professor di Government, Health and Not for Profit presso SDA Bocconi School of Management e professore Associato presso il Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica dell'Università degli Studi di Firenze; Luisa Saiani, professore Ordinario di Scienze Infermieristiche generali e cliniche all'Università di Verona, Presidente della Conferenza Nazionale dei Corsi di Laurea e Laurea Magistrale delle Professioni Sanitarie, componente dell'Osservatorio Nazionale per le Professioni sanitarie, revisore per la valutazione scientifica della ricerca italiana del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (MIUR).
I nuovi Osservatori permanenti sono dedicati alla libera professione, a occupazione e lavoro, formazione e ricerca ed esercizio e responsabilità.
Il primo ha come obiettivo affrontare le principali tematiche dell'esercizio libero professionale, dalla sua implementazione perché sia un'opzione professionale di pari dignità della dipendenza all'equo compenso, dal codice appalti all'intermediazione fino alla realizzazione di una manuale di accreditamento delle forme associate.
Il secondo dovrà individuare e analizzare le aree lavorative peculiari della professione infermieristica e relative tematiche di interesse professionale ed effettuare un monitoraggio continuo sull'abuso professionale.
L'Osservatorio su formazione e ricerca si occuperà delle specializzazioni infermieristiche con la revisione dei percorsi formativi e dell'infungibilità dell'infermiere, comparando le diverse realtà europee. E sarà naturalmente in stretto contatto con la Consulta della formazione.
L'Osservatorio su esercizio e responsabilità, si occuperà degli standard assistenziali, dell'operatività in altri contesti rispetto a quelli usuali, del ruolo del coordinamento come meccanismo operativo da approfondire rispetto alla gestione dei processi e delle eventuali modifiche del quadro normativo per la realizzazione degli obiettivi e dei target individuati. Oltre a monitorare lo sviluppo delle responsabilità professionali
"In questo momento – dichiara la presidente FNOPI Barbara Mangiacavalli - dobbiamo investire su noi stessi, per presidiare i percorsi normativi ancora migliorabili e aperti a partire dalla revisione di norme che affidano incarichi sulla base della professione e non del professionista".
"Quella dell'Infermiere – prosegue - è una professione che guarda al futuro e rispetto al futuro dell'assistenza e del Servizio sanitario nazionale gli infermieri chiedono a tutti gli attori, la politica in primis, una coerente assunzione di responsabilità.
"Crediamo in un gruppo allargato, partecipato, che lasci spazio ad autonomie di pensiero e di cultura. – spiega Mangiacavalli - Crediamo in una gestione e in un'attività, in un'assistenza basata su un approccio multidisciplinare, multi professionale ed interprofessionale, in cui sono assicurate collaborazione ed integrazione delle diverse competenze".
"Per questo – aggiunge - sappiamo di dover essere promotori di iniziative positive, anche coraggiose se serve, ma soprattutto di un nuovo modello di assistenza che dia a ogni professionalità il suo giusto impegno e sia tutta e del tutto ed esclusivamente dalla parte dei bisogni delle persone".
"Ecco perché - conclude - la Rete Fnopi con gli Osservatori, le Consulte, i Centri d'eccellenza e il Centro studi che ne fanno parte e che faranno da guida all'assistenza infermieristica da qui al futuro, è un percorso di orientamento che serve e fa da garanzia non solo alla professione, ma a tutti i nostri assistiti".
Per la prima volta in Italia è stata concepita e conclusa una iniziativa volta al recepimento della Legge Stanca del 9 gennaio 2004, n. 4 (G.U. n. 13 del 17 gennaio 2004) recante «Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici». Il contenuto di questa pagina proviene dall'OPI Carbonia Iglesias, ringraziamo i colleghi.
Nei siti internet degli OPI Carbonia Iglesias, Bologna, Frosinone, Pavia, Pordenone, Pescara, Teramo, Ragusa, Foggia, Ancona, Rimini, Alessandria, Napoli, Sassari e Oristano, aderenti alla FNOPI Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, stiamo ufficialmente e definitivamente per inserire, dedicate ai disabili sensoriali e loro care giver che avessero necessità e/o interesse di approfondire sulla professione infermieristica:
Nella vita professionale e nella rappresentanza istituzionale della FNOPI Opi provinciali ci sono momenti che suggellano un percorso, un impegno, un modo di vedere l’agire per nome e per conto di infermieri e assistiti.
Poter esporre questo progetto in dirittura d’arrivo complessivo e definitivo è uno di quei momenti perché non ci stiamo accingendo a pubblicizzare un video da parte di una infermiera sorda o da un infermiere interprete o un libro fine a se stesso o un audio realizzato da studenti infermieri, ma a condividere con i cittadini una lettura del mondo che circonda l’ambito nel quale gli infermieri dei nostri territori operano quotidianamente partendo dai bisogni dei più fragili, dei disabili, degli inabili, degli inascoltati, dei non percepiti.
Ci siamo impegnati e continueremo ad impegnarci per intercettare una necessità delle comunità dei ciechi e dei sordi: essere posti nelle medesime condizioni di chi vede e sente, nel nostro caso per mano degli infermieri ai quali si affidano nel contesto della responsabilità del governo dell’assistenza ospedaliera e territoriale, intimamente convinti che questo gesto di riguardo nei confronti dei nostri interlocutori abbia un valore aggiunto ed un peso specifico che l’infermieristica meritava di vedere inclusi e riconosciuti e annoverare tra le qualità che la contraddistinguono tra le professioni d’aiuto e sanitarie.
Quando si valuta una barriera da rimuovere per la fruizione di risposte assistenziali all’altezza delle aspettative e dei diritti dei cittadini, la professione infermieristica è e sarà sempre la prima a cercare soluzioni anche nelle difficoltà delle disabilità sensoriali e quindi nella sfera della comunicazione: questo era il nostro obiettivo e questo abbiamo portato a compimento testimoniando come si possano declinare a livello territoriale sollecitazioni a recepire leggi delle Stato, alla buona amministrazione e alla competente rappresentanza degli Ordini Professioni Infermieristiche provinciali che presiediamo unitamente al Consigli Direttivi.
In particolare: