Si avvia dal 6 febbraio prossimo – come già annunciato nel Consiglio nazionale del 26 novembre 2016 - la consultazione pubblica sul testo della prima stesura del nuovo Codice deontologico dell’infermiere elaborato dalla Federazione nazionale dei Collegi OPI.
La consultazione avrà la durata di tre mesi e si chiuderà il 30 aprile 2017.
Durante questo periodo ogni infermiere iscritto all’albo potrà, con le sue credenziali, ac-cedere all’area appositamente predisposta e proporre correzioni, modifiche e integrazioni all’articolato della prima stesura del nuovo Codice deontologico.
Quanto proposto da ognuno sarà raccolto dal Collegio di appartenenza e formalizzato in una proposta complessiva che deve pervenire alla Federazione entro il 31 maggio 2017.
Le Associazioni infermieristiche e dei cittadini riceveranno le modalità di partecipazio-ne alla consultazione pubblica con un’informativa successiva e potranno formalizzare le loro osservazioni a partire dal 1° marzo e fino al 31 maggio 2017.
Al termine della consultazione, il Comitato Centrale analizzerà e tratterà le osservazioni ricevute.
Di seguito sono indicate le modalità di accesso alla consultazione e sono altresì forniti i relativi link per le aree riservate.
INDICAZIONI:
Per i singoli infermieri iscritti all’albo
Ogni iscritto al Collegio Provinciale, attraverso il link “Consultazione nuovo Codice deontologico” presente all’interno della Intranet dell’Albo Unico Nazionale, potrà collegarsi all’applicazione per la consultazione del nuovo Codice deontologico e inserire un commento per ogni Capo e articolo, oltre ad un commento generale.
Tutti i commenti una volta inseriti e confermati non saranno più modificabili ma solo consultabili dall’iscritto stesso.
Il link all’area riservata dell’Albo Unico Nazionale, dove sarà presente l’applicazione per la consultazione del nuovo Codice deontologico, è raggiungibile dal portale istituzionale della Federazione Nazionale (www.opi.it) nella specifica sezione "Comunica online con il tuo Collegio". Per praticità è riportato di seguito il link diretto per la registrazione/accesso: http://albo.opi.it/intranet.
La registrazione alla Intranet, qualora non si sia già registrati, è obbligatoria
La presidente
Barbara Mangiacavalli
Si svolgerà a Teramo precisamente a Tortoreto presso il WELCOME VILLAGE dal 19 al 21 Maggio, il IV torneo Nightingoal di calcio a 5 riservato agli infermieri ( e studenti infermieri). Maggiori informazioni nella locandina di seguito riportata.
Per info e costi: Luigi Di Bartolomeo 3397326143 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Responsabilità dell’infermiere prima, durante e dopo l’infusione di emocomponenti
L’emotrasfusione è una procedura terapeutica complessa e delicata che richiede un percorso preciso di collaborazione tra la figura medica e quella infermieristica. Per definizione la trasfusione di sangue è un atto medico, ma l’infermiere svolge un ruolo di primaria importanza nella gestione del paziente sottoposto ad emotrasfusione.
Con emotrasfusione si indica l’infusione di sangue (intero o di alcuni suoi componenti) da un soggetto donatore ad un soggetto ricevente, come risposta a specifiche esigenze cliniche; si tratta di un vero e proprio trapianto di tessuto, per questo la si statuisce come atto medico.
L’emotrasfusione si definisce eterologa quando donatore e ricevente sono due soggetti diversi, autologa se il donatore e il ricevente sono lo stesso soggetto (utilizzata soprattutto nei casi di autotrasfusione post-operatoria).
Il sangue ad uso trasfusionale è esclusivamente di origine umana ed è una risorsa terapeutica importantissima, ma dalla disponibilità limitata e altamente deperibile.
Per queste motivazioni e per ridurre la possibilità di complicanze, l’emotrasfusione deve essere utilizzata a fronte di una precisa indicazione e con l’impiego dell’emocomponente specifico per il deficit che si vuole ripristinare.
Con emocomponenti si intendono i costituenti terapeutici del sangue che, attraverso mezzi fisici che ne ottengono la reciproca separazione, possono essere predisposti anche singolarmente.
Oltre al sangue intero, utilizzato principalmente nei casi di trasfusione massiva ed exsanguinotrasfusione, fra gli emocomponenti distribuiti per uso clinico troviamo:
emazie concentrate: indicate per aumentare rapidamente l’apporto di ossigeno ai tessuti;
plasma fresco congelato: indicato nel trattamento dell’emorragia o nel pre-intervento chirurgico, in stati deficitari di vitamina K e fattori della coagulazione, porpora trombotica trombocitopenica e sindrome uermico-emolitica;
concentrati piastrinici: indicati in caso di piastrinopenia o di deficit qualitativo delle piastrine.
Il medico prescriverà l’impiego dell’emotrasfusione, dunque, nei casi in cui vi sia necessità di:
intervenire negli stati di anemia grave, per mantenere un corretto trasporto dei gas respiratori;
correggere stati emorragici e/o di disturbi della coagulazione;
sopperire ad una deficienza del sistema immunitario;
ripristinare/mantenere la volemia.
Per la prima volta in Italia è stata concepita e conclusa una iniziativa volta al recepimento della Legge Stanca del 9 gennaio 2004, n. 4 (G.U. n. 13 del 17 gennaio 2004) recante «Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici». Il contenuto di questa pagina proviene dall'OPI Carbonia Iglesias, ringraziamo i colleghi.
Nei siti internet degli OPI Carbonia Iglesias, Bologna, Frosinone, Pavia, Pordenone, Pescara, Teramo, Ragusa, Foggia, Ancona, Rimini, Alessandria, Napoli, Sassari e Oristano, aderenti alla FNOPI Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, stiamo ufficialmente e definitivamente per inserire, dedicate ai disabili sensoriali e loro care giver che avessero necessità e/o interesse di approfondire sulla professione infermieristica:
Nella vita professionale e nella rappresentanza istituzionale della FNOPI Opi provinciali ci sono momenti che suggellano un percorso, un impegno, un modo di vedere l’agire per nome e per conto di infermieri e assistiti.
Poter esporre questo progetto in dirittura d’arrivo complessivo e definitivo è uno di quei momenti perché non ci stiamo accingendo a pubblicizzare un video da parte di una infermiera sorda o da un infermiere interprete o un libro fine a se stesso o un audio realizzato da studenti infermieri, ma a condividere con i cittadini una lettura del mondo che circonda l’ambito nel quale gli infermieri dei nostri territori operano quotidianamente partendo dai bisogni dei più fragili, dei disabili, degli inabili, degli inascoltati, dei non percepiti.
Ci siamo impegnati e continueremo ad impegnarci per intercettare una necessità delle comunità dei ciechi e dei sordi: essere posti nelle medesime condizioni di chi vede e sente, nel nostro caso per mano degli infermieri ai quali si affidano nel contesto della responsabilità del governo dell’assistenza ospedaliera e territoriale, intimamente convinti che questo gesto di riguardo nei confronti dei nostri interlocutori abbia un valore aggiunto ed un peso specifico che l’infermieristica meritava di vedere inclusi e riconosciuti e annoverare tra le qualità che la contraddistinguono tra le professioni d’aiuto e sanitarie.
Quando si valuta una barriera da rimuovere per la fruizione di risposte assistenziali all’altezza delle aspettative e dei diritti dei cittadini, la professione infermieristica è e sarà sempre la prima a cercare soluzioni anche nelle difficoltà delle disabilità sensoriali e quindi nella sfera della comunicazione: questo era il nostro obiettivo e questo abbiamo portato a compimento testimoniando come si possano declinare a livello territoriale sollecitazioni a recepire leggi delle Stato, alla buona amministrazione e alla competente rappresentanza degli Ordini Professioni Infermieristiche provinciali che presiediamo unitamente al Consigli Direttivi.
In particolare: