Sono state pubblicate dal commissario straordinario alla sanità, Luciano D'Alfonso, le linee guida per "riformare" la sanità della regione Abruzzo. Il decreto è il n°55 del 2016
La sala operatoria è stata sempre erroneamente considerata, nell'immaginario collettivo, il centro di potere ed il luogo di maggiore applicazione della scienza medica, con la scienza infermieristica relegata ad un ruolo di supporto, senza alcun valore aggiunto.
Gli Infermieri strumentisti italiani chiedono a gran voce il riconoscimento giuridico ed economico. L'obbligo formativo per una figura professionale così importante è diventato prioritario anche alla luce delle ultime sentenze.
La sala operatoria è stata sempre erroneamente considerata, nell'immaginario collettivo, il centro di potere ed il luogo di maggiore applicazione della scienza medica, con la scienza infermieristica relegata ad un ruolo di supporto, senza alcun valore aggiunto.
Il concetto di assistenza infermieristica peri-chirurgica è relativamente recente ed è stato importato dal più consolidato, ma allo stesso tempo innovativo, sistema formativo britannico, che ha, in questo modo, posto al centro del processo di cura del malato, l'infermiere di sala operatoria.....
"L'INFERMIERE" ON LINE - La costipazione, un sintomo frequentemente cronico che può riflettersi in modo significativo sulla qualità della vita di chi ne soffre e generare rilevanti costi sanitari per la gestione.
Il sesso, quello femminile ne è più colpito, l'età e la classe sociale sono le variabili strettamente correlate alla prevalenza di questo problema: complici, al di sopra dei 65 anni, la diminuzione del tono muscolare, la diminuzione dell'esercizio fisico, l'assunzione di farmaci che possono essere causa di disturbi della motilità del colon o disidratazione e una concomitanza di alterazioni alimentari.
Assunzione di alimenti e liquidi adeguati e esercizi fisici mirati rappresentano il trattamento di elezione per risolvere il problema della costipazione. Quando questi correttivi non sortiscono gli effetti attesi può essere indicata, da parte del medico, l'assunzione temporanea di lassativi: emollienti delle feci, lubrificanti ad azione rapida, agenti formanti massa, lassativi stimolanti, sono quelli solitamente usati.
Ma quale è la reale efficacia degli principali interventi conosciuti e adottati per la gestione della costipazione nella persona adulta?
E' proprio per fare il punto sulle conoscenze disponibili che Loguercio, Re e Lusignani, autori dell'articolo "La gestione della costipazione cronica nell'adulto: overview di revisioni sistematiche" - (L'Infermiere online n 1 del 2016), hanno effettuato una revisione della letteratura.
Un lavoro impegnativo di reperimento delle fonti, a partire dalla formulazione del quesito clinico secondo la metodologia PICO, su Cochrane Library, Embase e Medline, di analisi critica dei documenti e di sistematizzazione dei risultati.
Interessante quanto documentato e sottolineato dagli autori dello studio che evidenziano da un lato come allo stato attuale delle conoscenze la gestione iniziale della costipazione includa l'educazione al paziente, appropriate modificazioni dello stile di vita e accorgimenti dietetici tramite supplementazione di fibre con eventuale utilizzo di lassativi, come lo psillio o la metilcellulosa, associati a un'idonea assunzione di fluidi e, qualora i pazienti manifestino disfunzioni nella defecazione, la tecnica di biofeedback. Dall'altro, però anche come le prove di efficacia a supporto degli interventi più diffusi non sempre appaiano convincenti o univoche, ciò a seguito di limiti manifestati dalle sperimentazioni cliniche condotte.
Condivisione emerge invece sul ruolo che, nell'ambito del gruppo di cura, può assumere l'infermiere che abbia seguito un percorso di formazione post-base mirato, nel concorso all'implementazione di interventi educativi finalizzati alla gestione della costipazione a livello dietetico.
(Il testo integrale dell'articolo "La gestione della costipazione cronica nell'adulto: overview di revisioni sistematiche " di Elena Loguercio, Luca Giuseppe Re, Maura Lusignani è pubblicato nella sezione "Scienze infermieristiche" de L'Infermiere n.1/2016.
Per la prima volta in Italia è stata concepita e conclusa una iniziativa volta al recepimento della Legge Stanca del 9 gennaio 2004, n. 4 (G.U. n. 13 del 17 gennaio 2004) recante «Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici». Il contenuto di questa pagina proviene dall'OPI Carbonia Iglesias, ringraziamo i colleghi.
Nei siti internet degli OPI Carbonia Iglesias, Bologna, Frosinone, Pavia, Pordenone, Pescara, Teramo, Ragusa, Foggia, Ancona, Rimini, Alessandria, Napoli, Sassari e Oristano, aderenti alla FNOPI Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, stiamo ufficialmente e definitivamente per inserire, dedicate ai disabili sensoriali e loro care giver che avessero necessità e/o interesse di approfondire sulla professione infermieristica:
Nella vita professionale e nella rappresentanza istituzionale della FNOPI Opi provinciali ci sono momenti che suggellano un percorso, un impegno, un modo di vedere l’agire per nome e per conto di infermieri e assistiti.
Poter esporre questo progetto in dirittura d’arrivo complessivo e definitivo è uno di quei momenti perché non ci stiamo accingendo a pubblicizzare un video da parte di una infermiera sorda o da un infermiere interprete o un libro fine a se stesso o un audio realizzato da studenti infermieri, ma a condividere con i cittadini una lettura del mondo che circonda l’ambito nel quale gli infermieri dei nostri territori operano quotidianamente partendo dai bisogni dei più fragili, dei disabili, degli inabili, degli inascoltati, dei non percepiti.
Ci siamo impegnati e continueremo ad impegnarci per intercettare una necessità delle comunità dei ciechi e dei sordi: essere posti nelle medesime condizioni di chi vede e sente, nel nostro caso per mano degli infermieri ai quali si affidano nel contesto della responsabilità del governo dell’assistenza ospedaliera e territoriale, intimamente convinti che questo gesto di riguardo nei confronti dei nostri interlocutori abbia un valore aggiunto ed un peso specifico che l’infermieristica meritava di vedere inclusi e riconosciuti e annoverare tra le qualità che la contraddistinguono tra le professioni d’aiuto e sanitarie.
Quando si valuta una barriera da rimuovere per la fruizione di risposte assistenziali all’altezza delle aspettative e dei diritti dei cittadini, la professione infermieristica è e sarà sempre la prima a cercare soluzioni anche nelle difficoltà delle disabilità sensoriali e quindi nella sfera della comunicazione: questo era il nostro obiettivo e questo abbiamo portato a compimento testimoniando come si possano declinare a livello territoriale sollecitazioni a recepire leggi delle Stato, alla buona amministrazione e alla competente rappresentanza degli Ordini Professioni Infermieristiche provinciali che presiediamo unitamente al Consigli Direttivi.
In particolare: