Nota ufficiale del consigliere nazionale Ciro Carbone, presidente del Collegio provinciale di Napoli.
Nel corso della scorsa notte un uomo con problemi psichiatrici ha assalito a pugni e calci un medico e una infermiera in servizio all'ospedale Cardarelli di Napoli. "Questo ennesimo episodio rende indifferibile l'intervento del Prefetto e delle forze dell'ordine", ha dichiarato in una nota uffficiale il presidente del Collegio OPI di Napoli e Consigliere nazionale, Ciro Carbone. "Dopo quanto già accaduto nei giorni scorsi al Pronto soccorso del Loreto Mare e a Villa Betania - ha aggiunto Carbone - bisogna comprendere che non possiamo più considerare questi eventi solo come dei gravi, ma isolati episodi. Il personale infermieristico e medico è continuamente a rischio aggressione. Quindi siamo in piena emergenza sicurezza". Carbone ha auspicato, infine, la creazione di un fronte comune con tutte le professioni sanitarie per iniziative congiunte. Anche il consiglio direttivo dell'Ordine dei medici di Napoli "sta lavorando su iniziative di forte impatto comunicativo, che non pregiudichino però in alcun modo l'operatività del personale, ma che possano incentivare una maggiore sensibilità collettiva ad un problema ormai dilagante".
Tratto da opi.it
Carissimi colleghi, di seguito troverete gli atti degli eventi formativi del Dr. Luca Benci e Roberto Biancat del 26/27 Maggio (Teramo) e del 5 Giugno Giugno (Atri).
Saranno scaricabili per 20 giorni dalla data di pubblicazione.
Secondo la prassi giurisprudenziale il dettato della sentenza 7778/2015 della Cassazione riguarda esclusivamente i professionisti iscritti all'"elenco speciale" di enti pubblici. La Federazione OPI ha chiesto chiarimenti al ministero della Salute
Riguarda solo gli avvocati iscritti all'elenco speciale Inps (e comunque agli uffici legali specifici di enti pubblici) la sentenza 7776 del 16 aprile 2015 della Sezione Lavoro della Corte di Cassazione in cui si prevede che per la quota di iscrizione al relativo albo professionale sia "funzionale allo svolgimento dell' attività" di questi professionisti presso l'ente e, quindi, sia a carico dell'ente.
Questi avvocati, infatti, secondo la legge 247/12 sulla "Nuova disciplina dell'ordinamento della professione forense" sono iscritti in un elenco speciale annesso all'albo e poiché l'esercizio della professione è svolto nell'interesse esclusivo dell'Ente, il pagamento della tassa annuale per la relativa iscrizione all'albo rientra tra i costi per lo svolgimento di questa e perciò devono gravare sull'ente stesso. Nel caso in cui il pagamento sia stato anticipato dal professionista, quindi, questo deve essere successivamente rimborsato dall'Ente.
Le sentenze, ricorda la Federazione nazionale OPI in una circolare inviata ai vertici dei Collegi provinciali, vincolano però solo i soggetti che sono stati parti nella causa. E' evidente quindi che tale enunciazione di un principio da parte della Cassazione rappresenta una base per richiedere il riconoscimento dello stesso diritto da parte dei professionisti iscritti agli albi che svolgano la professione in modo esclusivo presso un ente come gli infermieri, dipendenti pubblici a tempo pieno. Ma, è l'eccezione, per i Collegi OPI non esiste un 'elenco speciale' per i pubblici dipendenti né questo dato è obbligatoriamente registrato all'atto dell'iscrizione e, quindi, il dettato della sentenza non sembra estensibile alla categoria.
"Per questo abbiamo chiesto un parere al ministero della Salute, nostro ente vigilante – spiega Barbara Mangiacavalli, presidente nazionale della Federazione OPI -, ma naturalmente intanto nulla osta all'emissione di una certificazione che dichiari il costo dell'iscrizione sostenuto sia per il 2015 che per i cinque anni pregressi da parte del Collegio".
E considerato che alcune sigle sindacali hanno contattato infermieri inviando una informativa e la modulistica per richiedere il rimborso della tassa di iscrizione, la Federazione ha chiesto espressamente ai Collegi di tenerla informata sugli eventuali sviluppi nelle singole realtà provinciali, per poter poi prendere specifiche determinazioni a livello generale in merito alla vicenda.
Tratto da opi.it articolo del 01/06/2015
Per la prima volta in Italia è stata concepita e conclusa una iniziativa volta al recepimento della Legge Stanca del 9 gennaio 2004, n. 4 (G.U. n. 13 del 17 gennaio 2004) recante «Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici». Il contenuto di questa pagina proviene dall'OPI Carbonia Iglesias, ringraziamo i colleghi.
Nei siti internet degli OPI Carbonia Iglesias, Bologna, Frosinone, Pavia, Pordenone, Pescara, Teramo, Ragusa, Foggia, Ancona, Rimini, Alessandria, Napoli, Sassari e Oristano, aderenti alla FNOPI Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, stiamo ufficialmente e definitivamente per inserire, dedicate ai disabili sensoriali e loro care giver che avessero necessità e/o interesse di approfondire sulla professione infermieristica:
Nella vita professionale e nella rappresentanza istituzionale della FNOPI Opi provinciali ci sono momenti che suggellano un percorso, un impegno, un modo di vedere l’agire per nome e per conto di infermieri e assistiti.
Poter esporre questo progetto in dirittura d’arrivo complessivo e definitivo è uno di quei momenti perché non ci stiamo accingendo a pubblicizzare un video da parte di una infermiera sorda o da un infermiere interprete o un libro fine a se stesso o un audio realizzato da studenti infermieri, ma a condividere con i cittadini una lettura del mondo che circonda l’ambito nel quale gli infermieri dei nostri territori operano quotidianamente partendo dai bisogni dei più fragili, dei disabili, degli inabili, degli inascoltati, dei non percepiti.
Ci siamo impegnati e continueremo ad impegnarci per intercettare una necessità delle comunità dei ciechi e dei sordi: essere posti nelle medesime condizioni di chi vede e sente, nel nostro caso per mano degli infermieri ai quali si affidano nel contesto della responsabilità del governo dell’assistenza ospedaliera e territoriale, intimamente convinti che questo gesto di riguardo nei confronti dei nostri interlocutori abbia un valore aggiunto ed un peso specifico che l’infermieristica meritava di vedere inclusi e riconosciuti e annoverare tra le qualità che la contraddistinguono tra le professioni d’aiuto e sanitarie.
Quando si valuta una barriera da rimuovere per la fruizione di risposte assistenziali all’altezza delle aspettative e dei diritti dei cittadini, la professione infermieristica è e sarà sempre la prima a cercare soluzioni anche nelle difficoltà delle disabilità sensoriali e quindi nella sfera della comunicazione: questo era il nostro obiettivo e questo abbiamo portato a compimento testimoniando come si possano declinare a livello territoriale sollecitazioni a recepire leggi delle Stato, alla buona amministrazione e alla competente rappresentanza degli Ordini Professioni Infermieristiche provinciali che presiediamo unitamente al Consigli Direttivi.
In particolare: