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14/05/2015 - La presidente OPI, Barbara Mangiacavalli: "Siamo vicini all'infermiere sardo contagiato in Sierra Leone, è stato bravo ad autoisolarsi". La Federazione in prima linea con un corso Fad gratuito per i propri iscritti. Tra gli obiettivi: saper riconoscere i sintomi della malattia, porre in atto le precauzioni necessarie per ridurne la diffusione, saper agire nei confronti dei casi sospetti, saper comunicare correttamente il rischio.
L'infermiere sassarese di 37 anni che ha contratto ebola vive a Cagliari, lavora per il 118 ed è stato infettato dal virus durante una missione di tre mesi in Sierra Leone come volontario di Emergency. Attualmente ricoverato allo Spallanzani di Roma, l'uomo è rientrato a Sassari lo scorso 8 maggio e si è messo subito in autoisolamento, come prevedono i protocolli in caso di sospetto di infezione. Le poche persone venute in contatto con lui dopo il manifestarsi dei sintomi sono comunque stati posti in quarantena per un periodo di 21 giorni.
"Gli siamo vicini e ne siamo orgogliosi perché la sua competenza e la sua preparazione dimostrano come i nostri infermieri non siano 'soggetti a rischio' come molti li hanno definiti al momento dell'esplosione dell'epidemia, ma sono professionisti attenti, preparati e, soprattutto fedeli al principio che la prima cosa da tutelare è la vita e la salute dei cittadini", ha commentato in una nota la presidente della Federazione nazionale Collegi OPI, Barbara Mangiacavalli.
D'altra parte, la Federazione OPI ha subito messo in campo le misure per la tutela dei propri iscritti affinché possano essere volontari consapevoli e pronti rispetto alla gravità della malattia. Per questo è stato organizzato già dallo scorso anno un corso Ecm ad hoc su come affrontare l'epidemia di ebola. L'obiettivo formativo specifico è quello di acquisire le informazioni aggiornate sull'epidemia, saper riconoscere i sintomi della malattia e porre in atto le precauzioni necessarie per ridurre la diffusione della malattia. Saper agire nei confronti dei casi sospetti. Saper comunicare correttamente il rischio evitando la stigmatizzazione.
Sulla questione è intervenuta anche il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, ospite della trasmissione Unomattina: "Le motivazioni del contagio ancora non sappiamo quali siano - ha detto -: in ogni caso mi sento di rassicurare sul fatto che l'infermiere ha seguito i protocolli: è venuto in Italia, non aveva la febbre, non aveva nessun sintomo, ha seguito le norme previste dalle organizzazioni internazionali e si è posto in auto-quarantena a casa, si misurava la febbre tutti i giorni e quando ha avuto le prime avvisaglie ha contattato lo Spallanzani e l'ospedale di Sassari. Rispetto al capoluogo di provincia sardo "stiamo procedendo con delle misure di eccesso di precauzione - ha detto il ministro - perchè è meglio essere molto prudenti. Ma siamo dentro a tutti i protocolli di sicurezza previsti".
Tratto da OPI
Il Collegio OPI di Teramo ricorda l'evento che si terrà domani venerdi 15 Maggio presso l'aula convegni II lotto Ospedale Civile di Teramo.
Titolo: L'ambulatorio di cura e riabilitazione entero-urostomale oggi... e domani?
Descrizione:
L'ambulatorio di riabilitazione entero e urostomale, è sicuramente un punto cardine a supporto della persona stomizzata in tutte le fasi del processo assistenziale riabilitativo.
Analizzare e condividere i punti di forza e di debolezza dell'attuale organizzazione dei servizi di riabilitazione dei soggetti portatori di stomia e delle modalità di erogazione delle prestazioni assistenziali e riabilitative, ha lo scopo di orientare le possibili azioni da proporre e mettere in campo per migliorare il governo clinico delle attività erogate e renderle più efficaci ed appropriate ai bisogni del cittadino.
Con il patrocinio del Collegio OPI di Teramo.
Per la prima volta in Italia è stata concepita e conclusa una iniziativa volta al recepimento della Legge Stanca del 9 gennaio 2004, n. 4 (G.U. n. 13 del 17 gennaio 2004) recante «Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici». Il contenuto di questa pagina proviene dall'OPI Carbonia Iglesias, ringraziamo i colleghi.
Nei siti internet degli OPI Carbonia Iglesias, Bologna, Frosinone, Pavia, Pordenone, Pescara, Teramo, Ragusa, Foggia, Ancona, Rimini, Alessandria, Napoli, Sassari e Oristano, aderenti alla FNOPI Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, stiamo ufficialmente e definitivamente per inserire, dedicate ai disabili sensoriali e loro care giver che avessero necessità e/o interesse di approfondire sulla professione infermieristica:
Nella vita professionale e nella rappresentanza istituzionale della FNOPI Opi provinciali ci sono momenti che suggellano un percorso, un impegno, un modo di vedere l’agire per nome e per conto di infermieri e assistiti.
Poter esporre questo progetto in dirittura d’arrivo complessivo e definitivo è uno di quei momenti perché non ci stiamo accingendo a pubblicizzare un video da parte di una infermiera sorda o da un infermiere interprete o un libro fine a se stesso o un audio realizzato da studenti infermieri, ma a condividere con i cittadini una lettura del mondo che circonda l’ambito nel quale gli infermieri dei nostri territori operano quotidianamente partendo dai bisogni dei più fragili, dei disabili, degli inabili, degli inascoltati, dei non percepiti.
Ci siamo impegnati e continueremo ad impegnarci per intercettare una necessità delle comunità dei ciechi e dei sordi: essere posti nelle medesime condizioni di chi vede e sente, nel nostro caso per mano degli infermieri ai quali si affidano nel contesto della responsabilità del governo dell’assistenza ospedaliera e territoriale, intimamente convinti che questo gesto di riguardo nei confronti dei nostri interlocutori abbia un valore aggiunto ed un peso specifico che l’infermieristica meritava di vedere inclusi e riconosciuti e annoverare tra le qualità che la contraddistinguono tra le professioni d’aiuto e sanitarie.
Quando si valuta una barriera da rimuovere per la fruizione di risposte assistenziali all’altezza delle aspettative e dei diritti dei cittadini, la professione infermieristica è e sarà sempre la prima a cercare soluzioni anche nelle difficoltà delle disabilità sensoriali e quindi nella sfera della comunicazione: questo era il nostro obiettivo e questo abbiamo portato a compimento testimoniando come si possano declinare a livello territoriale sollecitazioni a recepire leggi delle Stato, alla buona amministrazione e alla competente rappresentanza degli Ordini Professioni Infermieristiche provinciali che presiediamo unitamente al Consigli Direttivi.
In particolare: