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Accessi Venosi Centrali: e tu quale lume del CVC utilizzi per farmaci/prelievi?

cvcNella gestione dei pazienti critici ricoverati presso UO intensive o oncologiche, ematologiche, riabilitative, di cure palliative, e in tutte le UO dove comunque l’approccio terapeutico ed assistenziale e’ complesso, il disporre di un valido accesso venoso facilita il processo assistenziale e curativo.

Il processo curativo in ambito ospedaliero, ma anche presso strutture extra- ospedaliere (Hospice, Residenze sanitarie e Riabilitative, assistenza domiciliare, presso Day-Hospital) pone oggi giorno all’infermiere l’obbligo della conoscenza e della gestione di tutti i tipi di AV, indipendentemente all’ UO a cui appartiene e/o al Servizio a cui e’ stato preposto.

L’AV e’ un tubicino plastico biocompatibile che permette il collegamento tra la superficie cutanea ed un distretto venoso.
Si distingue in AV periferico e AV centrale.
L’AVC e’ un tubicino di materiale biocompatibile (siliconi, poliuretani) assemblato in maniera differente asseconda della sua specificità, che permette il collegamento tra la superficie cutanea ed un vaso venoso ad alto flusso (V. Giugulare Interna, V. Succlavia, V. Femorale). E’ possibile infondere soluzioni ipertoniche o vescicanti in maggior sicurezza.
In letteratura il CVC è definito come quel catetere la cui punta è localizzata nel 1/3 distale della vena cava superiore o nel 1/3 prossimale dell’atrio destro o alla Giunzione Cavo Atriale. Consente di infondere in maggior sicurezza infusioni ipertoniche, soluzioni vescicanti; di infondere in modo continuo e/o protratto nel tempo (NPT- CHT); consente procedure speciali (rilevazione della Pressione Venosa Centrale, Dialisi, Ferresi).

Le misure sono espresse in French (Fr) per indicare il diametro esterno del lume, in Gauge (G) per indicare il diametro interno ed in cm per indicare la lunghezza.
Sono di solito in poliuretani o in silicone.

Possono avere uno o più lumi. Sono a punta chiusa (cateteri con valvola antireflusso all’estremità distale del catetere) oppure a punta aperta.

Si considerano a breve o a medio o a lungo termine in base all’utilizzo a cui sono destinati.

I CVC debbono avere i seguenti requisiti:

  1. Stabilità dell’ accesso venoso
  2. Possibilità di un uso discontinuo
  3. Durata illimitata
  4. Protezione dalle complicanze infettive
  5. Massima compatibità

I CVC a breve termine sono cateteri esterni non tunnellizzati, in poliuretano, a punta aperta, posizionati di solito in vena giugulare interna o succlavia. Hanno una permanenza di 20-30gg, e sono adatti all’uso continuo in pazienti ospedalizzati.

I CVC a medio termine sono cateteri esterni non tunnellizzati in silicone, a punta aperta, posizionati in una vena centrale (Hohn) oppure cateteri in PUR o silicone posizionati in una vena periferica degli arti superiori (PICC: a punta aperta o chiusa).
Hanno una permanenza prevista < 2-3 mesi, per un uso discontinuo, in pazienti non ospedalizzati o in ospedalizzazione periodica.

I CVC a lungo termine (port opp. tunnellizzati tipo Groshong, Hickman, Broviac) CVC tunnellizzati (a punta aperta o chiusa), posizionati in una vena centrale. Hanno una permanenza > 2-3 mesi e comunque illimitata, per uso discontinuo, in pazienti non ospedalizzati (domicilio, Day-hospital, ambulatorio).

COME UTILIZZARE I LUMI MULTIPLI DEL CVC

Lume Prossimale

  1. Prelievi
  2. Sedo- analgesia ed ammine

Lume Intermedio

  1. Nutrizione parenterale 

Lume Distale (calibro maggiore) : infusioni al alto flusso ed elevata densità

  1. Colloidi
  2. Misurazione PVC
  3. Infusione singola
  4. Trafusioni di sangue

Importante è lavare i lumi non in uso, chiudere sempre i lumi con Needle-less System, tenere chiuso il lume con Soluzione Fisiologica se si utilizzano prima delle 8 ore.

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Chiusura Uffici

avviso-chiusuraSi avvisano gli iscritti che gli Uffici dell'OPI Teramo resteranno chiusi nei giorni 13 e 14 Ottobre 2022

Per le SOLE urgenze sono disponibili i seguenti contatti:

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Educazione sanitaria a scuola: l’Opi Teramo incontra l’istituto Di Poppa-Rozzi

foto 1 Di PoppaRiprende l’attività di educazione sanitaria dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Teramo rivolta agli studenti delle scuole superiori.foto 2 Di Poppa
Una delegazione dell’OPI, composta dal presidente Cristian Pediconi, dal vicepresidente Andrea Fini, dal tesoriere Luca Ruggieri e dal segretario Stefano Bellini, lo scorso venerdì mattina ha incontrato alunni e docenti di due classi dell’istituto alberghiero Di Poppa-Rozzi di Teramo.
 
La particolare lezione tenuta dagli infermieri dell’OPI ha trattato diversi temi sanitari, soffermandosi in particolare sulla gestione della crisi epilettica in ambito scolastico. Altro argomento illustrato ai partecipanti è stata la corretta igiene, soprattutto il lavaggio delle mani, che resta una priorità in tempo di Covid 19. Infine, i rappresentanti dell’OPI hanno parlato del servizio 118, in particolare come contattarlo in caso di emergenza fornendo agli operatori tutte le informazioni utili per poter intervenire efficacemente.
 
Gli studenti hanno mostrato grande attenzione e hanno partecipato attivamente all’incontro, cogliendo pienamente l’importanza della formazione in ambito sanitario.
 
L’iniziativa fa seguito ad altre simili già svolte nei precedenti anni scolastici e sarà riproposta nei prossimi mesi in diversi istituti della provincia di Teramo. L’OPI ribadisce “la convinzione che in tutti i plessi scolastici debba essere presente un infermiere, come avviene in molti paesi europei, per svolgere attività di prevenzione, promozione e intervento rispetto al tema della salute”.
 
foto 3 Di Poppa
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Area disabili sensoriali

Per la prima volta in Italia è stata concepita e conclusa una iniziativa volta al recepimento della Legge Stanca del 9 gennaio 2004, n. 4 (G.U. n. 13 del 17 gennaio 2004) recante «Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici». Il contenuto di questa pagina proviene dall'OPI Carbonia Iglesias, ringraziamo i colleghi.

 

Nei siti internet degli OPI Carbonia Iglesias, Bologna, Frosinone, Pavia, Pordenone, Pescara, Teramo, Ragusa, Foggia, Ancona, Rimini, Alessandria, Napoli, Sassari e Oristano, aderenti alla FNOPI Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, stiamo ufficialmente e definitivamente per inserire, dedicate ai disabili sensoriali e loro care giver che avessero necessità e/o interesse di approfondire sulla professione infermieristica:

 

  1. una sezione video nella LIS e contenente documenti accessibili agli ipoacusici e ai sordi
  2. una sezione audio-video contenente documenti accessibili agli ipovedenti – non vedenti

Nella vita professionale e nella rappresentanza istituzionale della FNOPI Opi provinciali ci sono momenti che suggellano un percorso, un impegno, un modo di vedere l’agire per nome e per conto di infermieri e assistiti.

Poter esporre questo progetto in dirittura d’arrivo complessivo e definitivo è uno di quei momenti perché non ci stiamo accingendo a pubblicizzare un video da parte di una infermiera sorda o da un infermiere interprete o un libro fine a se stesso o un audio realizzato da studenti infermieri, ma a condividere con i cittadini una lettura del mondo che circonda l’ambito nel quale gli infermieri dei nostri territori operano quotidianamente partendo dai bisogni dei più fragili, dei disabili, degli inabili, degli inascoltati, dei non percepiti.

 

 

Ci siamo impegnati e continueremo ad impegnarci per intercettare una necessità delle comunità dei ciechi e dei sordi: essere posti nelle medesime condizioni di chi vede e sente, nel nostro caso per mano degli infermieri ai quali si affidano nel contesto della responsabilità del governo dell’assistenza ospedaliera e territoriale, intimamente convinti che questo gesto di riguardo nei confronti dei nostri interlocutori abbia un valore aggiunto ed un peso specifico che l’infermieristica meritava di vedere inclusi e riconosciuti e annoverare tra le qualità che la contraddistinguono tra le professioni d’aiuto e sanitarie.

 

 

Quando si valuta una barriera da rimuovere per la fruizione di risposte assistenziali all’altezza delle aspettative e dei diritti dei cittadini, la professione infermieristica è e sarà sempre la prima a cercare soluzioni anche nelle difficoltà delle disabilità sensoriali e quindi nella sfera della comunicazione: questo era il nostro obiettivo e questo abbiamo portato a compimento testimoniando come si possano declinare a livello territoriale sollecitazioni a recepire leggi delle Stato, alla buona amministrazione e alla competente rappresentanza degli Ordini Professioni Infermieristiche provinciali che presiediamo unitamente al Consigli Direttivi.

 

In particolare:

 

  • il testo in Braille nasce, si sviluppa, si concretizza e si stampa in Sardegna (Sassari) con particolare riguardo e attenzione alla relazione d’aiuto;

  • I video in LIS sono realizzati da una infermiera sorda di Pavia, Lisanna Grosso, e da un infermiere di Napoli, Zena Vanacore, nato da genitori sordi ed esperto della comunicazione in LIS;

  • Gli audio sono realizzati dagli studenti delle III classi del CDL Infermieristica di Frosinone e Udine e Napoli e Sassari e Cagliari e da professionisti infermieri.

DOCUMENTI INFERMIERISTICI CONTENUTI NEL TESTO IN BRAILLE, NELL’AUDIO PER NON VEDENTI, NEI VIDEO NELLA LIS:

 

  • Profilo Professionale DM 739
  • Profilo Professionale dell’Infermiere Pediatrico
  • Codice Deontologico dell’Infermiere
  • Patto Cittadino Infermiere
  • Carta Europea dei Diritti dell’Ammalato
  • Codice di Comportamento dei Pubblici Dipendenti
  • Giuramento dell’Infermiere
  • Legge 42/99
  • Legge Gelli 24/2017
  • Legge 219/2017
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