Si è svolto questa mattina a Pescara, nel piazzale antistante l'Assessorato della Sanità, il Flash Mob organizzato dalla Segreteria Regionale Nursind allo scopo di sensibilizzare le Istituzioni nei confronti dei Professionisti Infermieri e per ringraziare i numerosi colleghi che hanno salvaguardato la salute degli Abruzzesi durante l'emergenza Covid 19.
Una delegazione di Consiglieri di Opi Teramo con a capo il Presidente Cristian Pediconi, ha voluto essere vicino ai numerosi colleghi che hanno partecipato all'evento, teso a valorizzare la figura infermieristica.
Auspicando che i riflettori non vengano mai spenti, Opi Teramo si complimenta con la Segreteria Regionale Nursind per la lodevole iniziativa.
Non solo parole, ma fatti. E dopo il Manifesto deontologico per l’emergenza COVID-19 nel quale gli infermieri hanno ribadito il loro impegno – mai venuto meno – per l’assistenza ai cittadini nella pandemia, la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI), ha realizzato sempre sul versante etico il “commentario” al Codice.
Un ebook che rappresenta un vero e proprio manuale d’uso del Codice deontologico per gli infermieri, senza lasciare nulla al fai-da-te. Ma è anche un’interpretazione autentica per il cittadino degli impegni che gli infermieri prendono nei suoi confronti per garantire il suo benessere e la sua salute.
Un esempio: il tempo di relazione è tempo di cura, prescrive il Codice tra i valori fondamentali della professione. Ma per tempo di relazione non si intende solo la vicinanza all’assistito che è già un bagaglio proprio dell’esperienza e della professione infermieristica e ha giocato un ruolo essenziale nella pandemia per non lasciare sole le persone ricoverate.
“La relazione professionista-cittadino, fondamentale per rispondere a bisogni di cura complessi in continua e rapida evoluzione – spiega la presidente FNOPI Barbara Mangiacavalli nella prefazione al commentario – , è uno degli elementi cardine del sistema salute.”.
Chi soffre, spiega il commentario, chiede innanzitutto di essere creduto, e credere nella sofferenza fisica o morale di un altro non è sempre facile e immediato. Essere creduto nella sofferenza costituisce la porta per essere compreso e attraverso la comprensione si può dispiegare la possibilità di instaurare un rapporto di fiducia che consenta di essere aiutato.
Ma non solo: è necessario farsi carico anche del contesto di riferimento della persona assistita (i caregiver, la famiglia ecc.), che può costituire una risorsa importante per il percorso di cura.
Poi il rispetto. È l’elemento costitutivo del rapporto tra l’Infermiere e la persona. Vi è rispetto quando si “riconosce” l’altro, i suoi diritti, silenzi, stati emotivi; le sue volontà, sensazioni, paure, e quelli dei suoi cari. Solo attraverso questo rispetto può nascere la fiducia nel rapporto, che è uno dei fattori di qualità della dinamica infermiere-persona. Nel rapporto infermiere persona assistita viene attribuito un importante valore al concetto etico di caring e i comportamenti orientati al caring (prendersi cura) sono spesso considerati fondamentali per il ruolo dell’infermiere.
Questo deve sapere l’infermiere e di questo impegno possono essere certi i cittadini. Lo hanno visto durante COVID: nessuno è stato mai lasciato solo. E lo vedranno sempre perché per gli infermieri è un impegno professionale, morale ed etico di cui hanno autonomamente scelto di farsi carico.
La comunicazione, tuttavia, non è solo interpersonale. Può servire per campagne di sensibilizzazione, contribuisce alla diffusione e la discussione di buone pratiche di assistenza, di educazione sanitaria e dei risultati della ricerca, alla costruzione di una rete di riferimento affidabile sui temi della salute, alla condivisione di esperienze, aumenta l’aggregazione professionale, consente di rappresentare e tutelare la professione infermieristica. E può passare ad esempio attraverso i social media, che la professione infermieristica, prima tra tutte, ha da tempo regolamentati. Il commentario non stabilisce censure, ma spiega agli infermieri di cosa parlare, quando e a chi, in che modo, quando tacere, perché parlare , dove e come.
Ma la FNOPI non si ferma al commentario. È la prima pietra di una nuova collana di ebook gratuiti che la Federazione pubblicherà periodicamente e che per ora, fino all’inizio del 2021, prevede altri argomenti importanti per l’assistenza: un vademecum per la libera professione infermieristica, le specializzazioni infermieristiche, la simulazione in formazione (l’utilizzo cioè della tecnologia per l’apprendimento), le specializzazioni, l’infermiere di famiglia e di comunità e altri.
Un sostegno reale e uno strumento quindi per gli infermieri – e non solo – per essere davvero infermieri.
Scarica il Commentario
Non solo parole, ma fatti. E dopo il Manifesto deontologico per l’emergenza COVID-19 nel quale gli infermieri hanno ribadito il loro impegno – mai venuto meno – per l’assistenza ai cittadini nella pandemia, la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI), ha realizzato sempre sul versante etico il “commentario” al Codice.
Un ebook che rappresenta un vero e proprio manuale d’uso del Codice deontologico per gli infermieri, senza lasciare nulla al fai-da-te. Ma è anche un’interpretazione autentica per il cittadino degli impegni che gli infermieri prendono nei suoi confronti per garantire il suo benessere e la sua salute.
Un esempio: il tempo di relazione è tempo di cura, prescrive il Codice tra i valori fondamentali della professione. Ma per tempo di relazione non si intende solo la vicinanza all’assistito che è già un bagaglio proprio dell’esperienza e della professione infermieristica e ha giocato un ruolo essenziale nella pandemia per non lasciare sole le persone ricoverate.
“La relazione professionista-cittadino, fondamentale per rispondere a bisogni di cura complessi in continua e rapida evoluzione – spiega la presidente FNOPI Barbara Mangiacavalli nella prefazione al commentario – , è uno degli elementi cardine del sistema salute.”.
Chi soffre, spiega il commentario, chiede innanzitutto di essere creduto, e credere nella sofferenza fisica o morale di un altro non è sempre facile e immediato. Essere creduto nella sofferenza costituisce la porta per essere compreso e attraverso la comprensione si può dispiegare la possibilità di instaurare un rapporto di fiducia che consenta di essere aiutato.
Ma non solo: è necessario farsi carico anche del contesto di riferimento della persona assistita (i caregiver, la famiglia ecc.), che può costituire una risorsa importante per il percorso di cura.
Poi il rispetto. È l’elemento costitutivo del rapporto tra l’Infermiere e la persona. Vi è rispetto quando si “riconosce” l’altro, i suoi diritti, silenzi, stati emotivi; le sue volontà, sensazioni, paure, e quelli dei suoi cari. Solo attraverso questo rispetto può nascere la fiducia nel rapporto, che è uno dei fattori di qualità della dinamica infermiere-persona. Nel rapporto infermiere persona assistita viene attribuito un importante valore al concetto etico di caring e i comportamenti orientati al caring (prendersi cura) sono spesso considerati fondamentali per il ruolo dell’infermiere.
Questo deve sapere l’infermiere e di questo impegno possono essere certi i cittadini. Lo hanno visto durante COVID: nessuno è stato mai lasciato solo. E lo vedranno sempre perché per gli infermieri è un impegno professionale, morale ed etico di cui hanno autonomamente scelto di farsi carico.
La comunicazione, tuttavia, non è solo interpersonale. Può servire per campagne di sensibilizzazione, contribuisce alla diffusione e la discussione di buone pratiche di assistenza, di educazione sanitaria e dei risultati della ricerca, alla costruzione di una rete di riferimento affidabile sui temi della salute, alla condivisione di esperienze, aumenta l’aggregazione professionale, consente di rappresentare e tutelare la professione infermieristica. E può passare ad esempio attraverso i social media, che la professione infermieristica, prima tra tutte, ha da tempo regolamentati. Il commentario non stabilisce censure, ma spiega agli infermieri di cosa parlare, quando e a chi, in che modo, quando tacere, perché parlare , dove e come.
Ma la FNOPI non si ferma al commentario. È la prima pietra di una nuova collana di ebook gratuiti che la Federazione pubblicherà periodicamente e che per ora, fino all’inizio del 2021, prevede altri argomenti importanti per l’assistenza: un vademecum per la libera professione infermieristica, le specializzazioni infermieristiche, la simulazione in formazione (l’utilizzo cioè della tecnologia per l’apprendimento), le specializzazioni, l’infermiere di famiglia e di comunità e altri.
Un sostegno reale e uno strumento quindi per gli infermieri – e non solo – per essere davvero infermieri.
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Di seguito riportiamo la lettera inviata dai Presidenti degli Ordini Provinciali delle Professioni Infermieristiche ai Senatori Abruzzesi, tesa a promuovere la valorizzazione del Sistema Sanitario Regionale attraverso l'introduzione della figura dell'infermiere di famiglia, l'aumento del fabbisogno del personale ed il riconoscimento di un giusto compenso economico.
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Per la prima volta in Italia è stata concepita e conclusa una iniziativa volta al recepimento della Legge Stanca del 9 gennaio 2004, n. 4 (G.U. n. 13 del 17 gennaio 2004) recante «Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici». Il contenuto di questa pagina proviene dall'OPI Carbonia Iglesias, ringraziamo i colleghi.
Nei siti internet degli OPI Carbonia Iglesias, Bologna, Frosinone, Pavia, Pordenone, Pescara, Teramo, Ragusa, Foggia, Ancona, Rimini, Alessandria, Napoli, Sassari e Oristano, aderenti alla FNOPI Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, stiamo ufficialmente e definitivamente per inserire, dedicate ai disabili sensoriali e loro care giver che avessero necessità e/o interesse di approfondire sulla professione infermieristica:
Nella vita professionale e nella rappresentanza istituzionale della FNOPI Opi provinciali ci sono momenti che suggellano un percorso, un impegno, un modo di vedere l’agire per nome e per conto di infermieri e assistiti.
Poter esporre questo progetto in dirittura d’arrivo complessivo e definitivo è uno di quei momenti perché non ci stiamo accingendo a pubblicizzare un video da parte di una infermiera sorda o da un infermiere interprete o un libro fine a se stesso o un audio realizzato da studenti infermieri, ma a condividere con i cittadini una lettura del mondo che circonda l’ambito nel quale gli infermieri dei nostri territori operano quotidianamente partendo dai bisogni dei più fragili, dei disabili, degli inabili, degli inascoltati, dei non percepiti.
Ci siamo impegnati e continueremo ad impegnarci per intercettare una necessità delle comunità dei ciechi e dei sordi: essere posti nelle medesime condizioni di chi vede e sente, nel nostro caso per mano degli infermieri ai quali si affidano nel contesto della responsabilità del governo dell’assistenza ospedaliera e territoriale, intimamente convinti che questo gesto di riguardo nei confronti dei nostri interlocutori abbia un valore aggiunto ed un peso specifico che l’infermieristica meritava di vedere inclusi e riconosciuti e annoverare tra le qualità che la contraddistinguono tra le professioni d’aiuto e sanitarie.
Quando si valuta una barriera da rimuovere per la fruizione di risposte assistenziali all’altezza delle aspettative e dei diritti dei cittadini, la professione infermieristica è e sarà sempre la prima a cercare soluzioni anche nelle difficoltà delle disabilità sensoriali e quindi nella sfera della comunicazione: questo era il nostro obiettivo e questo abbiamo portato a compimento testimoniando come si possano declinare a livello territoriale sollecitazioni a recepire leggi delle Stato, alla buona amministrazione e alla competente rappresentanza degli Ordini Professioni Infermieristiche provinciali che presiediamo unitamente al Consigli Direttivi.
In particolare: