Gli infermieri del Sistema di emergenza territoriale 118 hanno un ruolo insostituibile e determinante per assicurare al cittadino in potenziale pericolo di vita il più elevato livello di qualità di assistenza in un contesto operativo tempo dipendente, in perfetta integrazione, sintonia e rispetto riguardo alle competenze del medico, senza alcuna pretesa di sostituzione di ruolo”. Lo ha detto il presidente nazionale della SIS 118 Mario Balzanelli dopo che sull’argomento hanno preso posizione le rappresentanze infermieristiche del Consiglio direttivo nazionale della Sis 118, con un documento approvato dalla Società. “Dal 1997, anno di fondazione come consulta dei dirigenti responsabili delle centrali operative del 118, ad oggi il Sis 118 si è trasformato diventando la società scientifica che racchiude al suo interno medici, infermieri, autisti-soccorritori e tecnici del soccorso – ha spiegato Balzanelli – e svolge la sua funzione di studio e aggiornamento con un attività intercategoriale, interprofessionale e multidisciplinare cercando di assicurare in campo nazionale il massimo della professionalità e delle conoscenze a tutti i suoi soci al fine di garantire cure adeguate col fine prioritario di ridurre le morti evitabili e le disabilità gravi di natura traumatica e non traumatica”. Il presidente Sis ha respinto quindi le polemiche degli ultimi mesi tra sigle professionali o tra professionisti. E ha concluso: “Riteniamo sia indispensabile e urgente una riforma del sistema 118 italiano che preveda l’obbligo di personale infermieristico con contratto a tempo indeterminato e con una formazione professionale specifica post-laurea, sia per gli infermieri delle Centrali Operative che dei mezzi di soccorso, con il conseguente riconoscimento giuridico ed economico”.
Il concorso per infermieri bandito nel dicembre del 2018, prevedeva l’assunzione di 30 infermieri a tempo indeterminato. Le domande arrivate erano 7.821, tant’è che i vertici dell’azienda sanitaria avevano deciso di emigrare addirittura nelle Marche, a Pesaro, per la preselezione in programma l’8 gennaio. Alla preselezione parteciparono però solo 4.438 candidati.
Per la prima volta in Italia è stata concepita e conclusa una iniziativa volta al recepimento della Legge Stanca del 9 gennaio 2004, n. 4 (G.U. n. 13 del 17 gennaio 2004) recante «Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici». Il contenuto di questa pagina proviene dall'OPI Carbonia Iglesias, ringraziamo i colleghi.
Nei siti internet degli OPI Carbonia Iglesias, Bologna, Frosinone, Pavia, Pordenone, Pescara, Teramo, Ragusa, Foggia, Ancona, Rimini, Alessandria, Napoli, Sassari e Oristano, aderenti alla FNOPI Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, stiamo ufficialmente e definitivamente per inserire, dedicate ai disabili sensoriali e loro care giver che avessero necessità e/o interesse di approfondire sulla professione infermieristica:
Nella vita professionale e nella rappresentanza istituzionale della FNOPI Opi provinciali ci sono momenti che suggellano un percorso, un impegno, un modo di vedere l’agire per nome e per conto di infermieri e assistiti.
Poter esporre questo progetto in dirittura d’arrivo complessivo e definitivo è uno di quei momenti perché non ci stiamo accingendo a pubblicizzare un video da parte di una infermiera sorda o da un infermiere interprete o un libro fine a se stesso o un audio realizzato da studenti infermieri, ma a condividere con i cittadini una lettura del mondo che circonda l’ambito nel quale gli infermieri dei nostri territori operano quotidianamente partendo dai bisogni dei più fragili, dei disabili, degli inabili, degli inascoltati, dei non percepiti.
Ci siamo impegnati e continueremo ad impegnarci per intercettare una necessità delle comunità dei ciechi e dei sordi: essere posti nelle medesime condizioni di chi vede e sente, nel nostro caso per mano degli infermieri ai quali si affidano nel contesto della responsabilità del governo dell’assistenza ospedaliera e territoriale, intimamente convinti che questo gesto di riguardo nei confronti dei nostri interlocutori abbia un valore aggiunto ed un peso specifico che l’infermieristica meritava di vedere inclusi e riconosciuti e annoverare tra le qualità che la contraddistinguono tra le professioni d’aiuto e sanitarie.
Quando si valuta una barriera da rimuovere per la fruizione di risposte assistenziali all’altezza delle aspettative e dei diritti dei cittadini, la professione infermieristica è e sarà sempre la prima a cercare soluzioni anche nelle difficoltà delle disabilità sensoriali e quindi nella sfera della comunicazione: questo era il nostro obiettivo e questo abbiamo portato a compimento testimoniando come si possano declinare a livello territoriale sollecitazioni a recepire leggi delle Stato, alla buona amministrazione e alla competente rappresentanza degli Ordini Professioni Infermieristiche provinciali che presiediamo unitamente al Consigli Direttivi.
In particolare: