La grande campagna di vaccinazione, dice il ministro, "ci sta permettendo di piegare la curva".
Mattarella nella Giornata nazionale del personale sanitario: cruciale il ruolo degli operatori del Ssn.
Il 20 febbraio di due anni fa fu il giorno zero per il Covid in Italia, ed è per questo che oggi è stata celebrata la Giornata nazionale del personale sanitario. Ma anche il giorno in cui per tanti operatori in camice iniziò, del tutto inaspettata, la prova più difficile.
"Gratitudine vera e profonda va agli uomini e alle donne del Sistema sanitario nazionale, il Paese ha retto grazie a voi". Così il ministro della Salute Roberto Speranza si rivolge a tutti gli operatori del Ssn nella Giornata nazionale del personale sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato. Il presidente Sergio Mattarella aggiunge: "Grazie al loro spirito di sacrificio abbiamo arginato il rischio di perdite ancora maggiori".
Il ministro definisce poi "il Servizio sanitario che abbiamo" uno "straordinario patrimonio del Paese, che va difeso con tutte le energie di cui disponiamo" e sottolinea ancora l'importanza del vaccino nella lotta al Covid.
"Oggi 91 italiani su cento sono vaccinati" - "Due anni fa fummo costretti a fare scelte difficili - spiega -, oggi il 91% della popolazione sopra i 12 anni si è vaccinata e questo ci mette nelle condizioni di gestire in maniera del tutto diversa la pandemia, che purtroppo è ancora in corso, e ci sta permettendo in queste ore di piegare la curva senza ricorrere a chiusure generalizzate. Abbiamo somministrato in 13 mesi e mezzo 133 milioni di dosi e questo lo può fare solo un grande Paese, solo un grande Servizio sanitario nazionale fatto di uomini e donne come voi".
"Finita la stagione dei tagli" - Speranza sottolinea poi la fine della stagione dei tagli e gli investimenti in campo: 124 miliardi nell'ultima legge di Bilancio, 20 miliardi del Pnrr e i fondi Ue sulle aree disagiate".
“I nostri eroi” li chiamano, i medici e gli infermieri in prima linea contro il virus, la maggior parte rimasti noti solo alle persone vicine. Alcuni dei loro volti però, o anche solo dei loro gesti sono diventati in Italia se non in tutto il mondo un simbolo di impegno, professionalità, ma anche di caparbia umanità di fronte alla marea pandemica. Nella foto Elena Pagliarini, infermiera di Cremona, fu forse la prima (era solo l’8 marzo del 2020) a dare corpo nell’immaginario allo sforzo della battaglia al Covid. Aveva concluso un turno in terapia intensiva, crollò stremata sulla tastiera di un pc. Qualcuno scattò la foto. Pochi mesi dopo il presidente Mattarella la nominò cavaliere.
Nonostante le complicanze cardiovascolari del Covid-19 siano ben descritte, le manifestazioni cardiovascolari post-acute dopo il Covid-19 non sono state ancora caratterizzate in modo completo. Per far luce su questo aspetto, alcuni ricercatori hanno pubblicato sulla prestigiosa rivista "Nature" una ricerca condotta su più di 150 mila soggetti, al fine di stimare i rischi e gli oneri a 1 anno di una serie di esiti cardiovascolari.
Per la prima volta in Italia è stata concepita e conclusa una iniziativa volta al recepimento della Legge Stanca del 9 gennaio 2004, n. 4 (G.U. n. 13 del 17 gennaio 2004) recante «Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici». Il contenuto di questa pagina proviene dall'OPI Carbonia Iglesias, ringraziamo i colleghi.
Nei siti internet degli OPI Carbonia Iglesias, Bologna, Frosinone, Pavia, Pordenone, Pescara, Teramo, Ragusa, Foggia, Ancona, Rimini, Alessandria, Napoli, Sassari e Oristano, aderenti alla FNOPI Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, stiamo ufficialmente e definitivamente per inserire, dedicate ai disabili sensoriali e loro care giver che avessero necessità e/o interesse di approfondire sulla professione infermieristica:
Nella vita professionale e nella rappresentanza istituzionale della FNOPI Opi provinciali ci sono momenti che suggellano un percorso, un impegno, un modo di vedere l’agire per nome e per conto di infermieri e assistiti.
Poter esporre questo progetto in dirittura d’arrivo complessivo e definitivo è uno di quei momenti perché non ci stiamo accingendo a pubblicizzare un video da parte di una infermiera sorda o da un infermiere interprete o un libro fine a se stesso o un audio realizzato da studenti infermieri, ma a condividere con i cittadini una lettura del mondo che circonda l’ambito nel quale gli infermieri dei nostri territori operano quotidianamente partendo dai bisogni dei più fragili, dei disabili, degli inabili, degli inascoltati, dei non percepiti.
Ci siamo impegnati e continueremo ad impegnarci per intercettare una necessità delle comunità dei ciechi e dei sordi: essere posti nelle medesime condizioni di chi vede e sente, nel nostro caso per mano degli infermieri ai quali si affidano nel contesto della responsabilità del governo dell’assistenza ospedaliera e territoriale, intimamente convinti che questo gesto di riguardo nei confronti dei nostri interlocutori abbia un valore aggiunto ed un peso specifico che l’infermieristica meritava di vedere inclusi e riconosciuti e annoverare tra le qualità che la contraddistinguono tra le professioni d’aiuto e sanitarie.
Quando si valuta una barriera da rimuovere per la fruizione di risposte assistenziali all’altezza delle aspettative e dei diritti dei cittadini, la professione infermieristica è e sarà sempre la prima a cercare soluzioni anche nelle difficoltà delle disabilità sensoriali e quindi nella sfera della comunicazione: questo era il nostro obiettivo e questo abbiamo portato a compimento testimoniando come si possano declinare a livello territoriale sollecitazioni a recepire leggi delle Stato, alla buona amministrazione e alla competente rappresentanza degli Ordini Professioni Infermieristiche provinciali che presiediamo unitamente al Consigli Direttivi.
In particolare: