Il Disegno di Legge 2396, presentato dalla Sen. Paola Boldrini lo scorso settembre, ha come obiettivo il riordino della formazione universitaria delle professioni sanitarie infermieristiche nonché delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione, della prevenzione e della professione di ostetrica. Al suo interno ci sono numerose novità per la formazione universitaria: l’istituzione della facoltà di scienze infermieristiche, le scuole di specializzazione e il mutamento del requisito per la carriera di coordinatore. Il disegno di legge è in attesa di approvazione in Senato per poi passare alla Camera.
Formazione universitaria, potrebbe cambiare?
Il disegno di legge, presentato in Senato lo scorso 22 settembre, ha come obiettivo quello di completare il processo che ha portato la formazione delle professioni sanitarie a livello universitario. In particolare prevede che l'attuale laurea magistrale non sia più indirizzata alle funzioni gestionali e didattiche, ma sia anche professionalizzante ulteriormente in più aree specialistiche.
La formazione universitaria delle professioni infermieristiche - con l’eventuale approvazione della legge - si articolerà come indicato:
- corso di laurea abilitante in infermieristica e in infermieristica pediatrica, finalizzata all'acquisizione alle competenze previste dai due citati profili professionali;
- corso di laurea magistrale in scienze infermieristiche volto all'acquisizione di competenze avanzate negli indirizzi gestionale, educativo-formativo e clinico-specialistico. L'indirizzo clinico-specialistico prevede le seguenti aree specialistiche:
- master di secondo livello per il perfezionamento scientifico e l'alta formazione permanente e ricorrente
- scuola di specializzazione per l'ulteriore approfondimento disciplinare, scientifico e metodologico per l'esercizio di attività di alta qualificazione in campi innovativi dell'infermieristica e nelle aree di specializzazione infermieristica.
Per diventare coordinatori sarà necessaria la magistrale
Per quanto riguarda la funzione di professionista coordinatore - la legge - muta il requisito prevedendo (in sostituzione dell'attuale master di primo livello) il possesso della laurea magistrale, fermo restando per cinque anni la validità di quest'ultimi per partecipare alla selezione del suddetto incarico di coordinatore.
Una delle novità più importanti è che si prevede l'istituzione della facoltà di scienze infermieristiche e dei relativi specifici dipartimenti e l’inserimento all'interno dell'elenco dei settori scientifico-disciplinari (Med/45) per le discipline professionalizzanti dei loro corsi di laurea.
Per la prima volta in Italia è stata concepita e conclusa una iniziativa volta al recepimento della Legge Stanca del 9 gennaio 2004, n. 4 (G.U. n. 13 del 17 gennaio 2004) recante «Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici». Il contenuto di questa pagina proviene dall'OPI Carbonia Iglesias, ringraziamo i colleghi.
Nei siti internet degli OPI Carbonia Iglesias, Bologna, Frosinone, Pavia, Pordenone, Pescara, Teramo, Ragusa, Foggia, Ancona, Rimini, Alessandria, Napoli, Sassari e Oristano, aderenti alla FNOPI Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, stiamo ufficialmente e definitivamente per inserire, dedicate ai disabili sensoriali e loro care giver che avessero necessità e/o interesse di approfondire sulla professione infermieristica:
Nella vita professionale e nella rappresentanza istituzionale della FNOPI Opi provinciali ci sono momenti che suggellano un percorso, un impegno, un modo di vedere l’agire per nome e per conto di infermieri e assistiti.
Poter esporre questo progetto in dirittura d’arrivo complessivo e definitivo è uno di quei momenti perché non ci stiamo accingendo a pubblicizzare un video da parte di una infermiera sorda o da un infermiere interprete o un libro fine a se stesso o un audio realizzato da studenti infermieri, ma a condividere con i cittadini una lettura del mondo che circonda l’ambito nel quale gli infermieri dei nostri territori operano quotidianamente partendo dai bisogni dei più fragili, dei disabili, degli inabili, degli inascoltati, dei non percepiti.
Ci siamo impegnati e continueremo ad impegnarci per intercettare una necessità delle comunità dei ciechi e dei sordi: essere posti nelle medesime condizioni di chi vede e sente, nel nostro caso per mano degli infermieri ai quali si affidano nel contesto della responsabilità del governo dell’assistenza ospedaliera e territoriale, intimamente convinti che questo gesto di riguardo nei confronti dei nostri interlocutori abbia un valore aggiunto ed un peso specifico che l’infermieristica meritava di vedere inclusi e riconosciuti e annoverare tra le qualità che la contraddistinguono tra le professioni d’aiuto e sanitarie.
Quando si valuta una barriera da rimuovere per la fruizione di risposte assistenziali all’altezza delle aspettative e dei diritti dei cittadini, la professione infermieristica è e sarà sempre la prima a cercare soluzioni anche nelle difficoltà delle disabilità sensoriali e quindi nella sfera della comunicazione: questo era il nostro obiettivo e questo abbiamo portato a compimento testimoniando come si possano declinare a livello territoriale sollecitazioni a recepire leggi delle Stato, alla buona amministrazione e alla competente rappresentanza degli Ordini Professioni Infermieristiche provinciali che presiediamo unitamente al Consigli Direttivi.
In particolare: