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Obbligo del defibrillatore semiautomatico per le società sportive

defibrillatoreDal 20 gennaio 2016 tutte le società sportive, anche dilettantistiche, dovranno disporre di un defibrillatore semiautomatico (DAE o AED) e di personale adeguatamente formato durante le partite e gli allenamenti (Decreto Balduzzi).

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Stabilità 2016: poche assunzioni per infermieri e medici. Ora attenti ai contratti

07/01/2016 - Le assunzioni di infermieri e medici per coprire l’orario secondo le regole Ue si faranno con i risparmi delle Regioni, ma all’orizzonte ci sono i contratti in cui si potrebbero utilizzare soluzioni che puntano a risparmi su voci contrattuali oggi destinate a finanziare premialità, servizi e incentivazioni

Con i risparmi che si otterranno dalle previsioni sul Risk management e quelli contenuti nel testo della stabilità come centralizzazione degli acquisti, piani di rientro di Asl e ospedali, aziende ospedaliere universitarie, Irccs e gli altri enti pubblici che erogano prestazioni di ricovero e cura con deficit di bilancio, si finanzieranno le nuove assunzioni di medici e infermieri.

Così dice la legge di stabilità 2016 (legge 28 dicembre 2015, n. 208). Una soluzione che di fatto passa la palla alle Regioni per trovare entrate da oltre 300 milioni per circa 6.000 assunzioni tra medici, infermieri e personale tecnico-professionale. Risorse in cui sono comprese (ma non prima di fine 2016, se non nel 2017)  stabilizzazioni dei precari che avrebbe dovuto già essere effettuata da anni. 
 
Assunzioni e stabilizzazioni che dovranno vedersela però con i nuovi contratti, ormai alle porte per l’avvio della trattativa. Nei quali le Regioni – che sui contratti decidono grazie alle direttive all’Aran del  Comitato di settore Regioni-Ssn - potrebbero anche dare spazio a una pericolosa creatività e magari provare, come previsto nel documento-parere sulla legge di stabilità con emendamenti (allegato), predisposto e consegnato al Governo che non è stato recepito nella legge, a reperire risorse anche dal  fondo creato grazie all’indennità infermieristica (chiamata così perché nata per gli infermieri, anche se poi a beneficarne è stato tutto il personale del Ssn) e utilizzato fino al precedente contratto per la premialità e il salario accessorio per tutto il resto del personale. 
 
Si tratta di idee impercorribili che non dovrebbero nemmeno essere immaginate per rispetto a chi fino a oggi ha mandato avanti il Ssn col proprio lavoro. Perché vorrebbero dire assumere prima di tutto un numero risibile di professionisti rispetto alle esigenze (un paio di migliaia di infermieri: le cifre in ballo, nonostante le previsioni regionali, non sono alte e non consentirebbero di più) e poi beffare ancora una volta i professionisti della sanità: si tagliano da anni risorse destinate a loro per salvare i bilanci senza successo e adesso i pochi risparmi che sono riusciti a generare con fondi alimentati dai risparmi legati ai pensionamenti, si utilizzano per fare ulteriore cassa e magari assumere chi manca a causa di una cattiva organizzazione. E con risorse scritte in quei contratti che proprio le Regioni tra poco dovrebbero trattare. Stiano attenti i sindacati che saranno chiamati ai tavoli.
 
Sarebbe ora di smetterla con l’uso e abuso di chi lavora in sanità che non può pagare di tasca propria errori e inappropriatezze gestionali che altri per anni hanno protratto. È ora di smetterla con i proclami che non servono né ai professionisti, né ai cittadini. Si parli chiaro con chi è portatore di bisogni di salute e di assistenza e ogni giorno spera in un Servizio sanitario nazionale che va sempre di più verso la dissoluzione.
 
Il versante precari infatti è una “non soluzione”. Stabilizzarli è una regola che già da tempo (da anni), avrebbe dovuto essere applicata. Un dovere. Che migliaia di professionisti lavorino “a cottimo” nella sanità non è accettabile: l’assistenza richiede stabilità e continuità e tutto questo non lo è. Soluzioni momentanee, “idee” di lavoro che lavoro non sono e che diventano regole sono ormai brutte abitudini. Ma che ora si voglia ridipingere la facciata dell’organizzazione sanitaria scrostata e scolorita, mettendo sul piatto il diritto alla stabilizzazione di chi già lavora per il Ssn - e avrebbe tutti i diritti di veder riconosciuta la sua professionalità - mascherando il tutto con la necessità di organici per coprire turni di lavoro altrimenti impossibili, è oggettivamente un insulto all’intelligenza e alla professionalità.
 
Né si può immaginare un utilizzo “improprio” dei professionisti per far fronte sempre alle carenze. Con la “scusa” che il personale non c’è e utilizzando come un’arma impropria norme deontologiche scritte per le emergenze e la tutela degli assistiti, si utilizzano professionisti per funzioni inferiori a quelle previste dal loro livello contrattuale, rendendo questa pratica non una soluzione per l’emergenza, ma un’abitudine. Con buona pace dei contratti, del diritto del lavoro e anche del buonsenso che dovrebbe far capire quanto un professionista già costretto a turni massacranti per svolgere la sua attività, può essere ancora di più provato fisicamente, ma anche psicologicamente e moralmente, a dover svolgere funzioni non sue, semplicemente per una disorganizzazione dei servizi. 
 
Se le risorse quindi servono – come servono – davvero, non si può mettere mano ai contratti (perché di questi fanno parte le risorse che verrebbero depistate sulle nuove assunzioni) proprio nel momento in cui si dovrebbe tornare ai tavoli dopo cinque anni di assenza.
 
I 430mila infermieri, di cui 280mila dipendenti del Ssn non resteranno a guardare lo smantellamento di un Ssn universale e uguale per tutti che ormai si sta riducendo a essere selettivo e solo per pochi, miope sulla necessità di valorizzare le competenze dei suoi professionisti.
 
Barbara Mangiacavalli
Presidente Federazione nazionale Collegi OPI 
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Lia Cellamare: “Cari infermieri, siate sempre convinti che agite per il bene dell’ammalato”

lia-cellamare-300x200Un infermiere è come un attore, non fa un semplice mestiere ma una missione; ci vuole passione e molto coraggio sia per fare l’infermiere che l’attore” sono le parole di un personaggio che di cinema, teatro e televisione ha fatto la sua professione. Lia Cellamare parla degli infermieri in un’intervista per Nurse Times.

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Area disabili sensoriali

Per la prima volta in Italia è stata concepita e conclusa una iniziativa volta al recepimento della Legge Stanca del 9 gennaio 2004, n. 4 (G.U. n. 13 del 17 gennaio 2004) recante «Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici». Il contenuto di questa pagina proviene dall'OPI Carbonia Iglesias, ringraziamo i colleghi.

 

Nei siti internet degli OPI Carbonia Iglesias, Bologna, Frosinone, Pavia, Pordenone, Pescara, Teramo, Ragusa, Foggia, Ancona, Rimini, Alessandria, Napoli, Sassari e Oristano, aderenti alla FNOPI Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, stiamo ufficialmente e definitivamente per inserire, dedicate ai disabili sensoriali e loro care giver che avessero necessità e/o interesse di approfondire sulla professione infermieristica:

 

  1. una sezione video nella LIS e contenente documenti accessibili agli ipoacusici e ai sordi
  2. una sezione audio-video contenente documenti accessibili agli ipovedenti – non vedenti

Nella vita professionale e nella rappresentanza istituzionale della FNOPI Opi provinciali ci sono momenti che suggellano un percorso, un impegno, un modo di vedere l’agire per nome e per conto di infermieri e assistiti.

Poter esporre questo progetto in dirittura d’arrivo complessivo e definitivo è uno di quei momenti perché non ci stiamo accingendo a pubblicizzare un video da parte di una infermiera sorda o da un infermiere interprete o un libro fine a se stesso o un audio realizzato da studenti infermieri, ma a condividere con i cittadini una lettura del mondo che circonda l’ambito nel quale gli infermieri dei nostri territori operano quotidianamente partendo dai bisogni dei più fragili, dei disabili, degli inabili, degli inascoltati, dei non percepiti.

 

 

Ci siamo impegnati e continueremo ad impegnarci per intercettare una necessità delle comunità dei ciechi e dei sordi: essere posti nelle medesime condizioni di chi vede e sente, nel nostro caso per mano degli infermieri ai quali si affidano nel contesto della responsabilità del governo dell’assistenza ospedaliera e territoriale, intimamente convinti che questo gesto di riguardo nei confronti dei nostri interlocutori abbia un valore aggiunto ed un peso specifico che l’infermieristica meritava di vedere inclusi e riconosciuti e annoverare tra le qualità che la contraddistinguono tra le professioni d’aiuto e sanitarie.

 

 

Quando si valuta una barriera da rimuovere per la fruizione di risposte assistenziali all’altezza delle aspettative e dei diritti dei cittadini, la professione infermieristica è e sarà sempre la prima a cercare soluzioni anche nelle difficoltà delle disabilità sensoriali e quindi nella sfera della comunicazione: questo era il nostro obiettivo e questo abbiamo portato a compimento testimoniando come si possano declinare a livello territoriale sollecitazioni a recepire leggi delle Stato, alla buona amministrazione e alla competente rappresentanza degli Ordini Professioni Infermieristiche provinciali che presiediamo unitamente al Consigli Direttivi.

 

In particolare:

 

  • il testo in Braille nasce, si sviluppa, si concretizza e si stampa in Sardegna (Sassari) con particolare riguardo e attenzione alla relazione d’aiuto;

  • I video in LIS sono realizzati da una infermiera sorda di Pavia, Lisanna Grosso, e da un infermiere di Napoli, Zena Vanacore, nato da genitori sordi ed esperto della comunicazione in LIS;

  • Gli audio sono realizzati dagli studenti delle III classi del CDL Infermieristica di Frosinone e Udine e Napoli e Sassari e Cagliari e da professionisti infermieri.

DOCUMENTI INFERMIERISTICI CONTENUTI NEL TESTO IN BRAILLE, NELL’AUDIO PER NON VEDENTI, NEI VIDEO NELLA LIS:

 

  • Profilo Professionale DM 739
  • Profilo Professionale dell’Infermiere Pediatrico
  • Codice Deontologico dell’Infermiere
  • Patto Cittadino Infermiere
  • Carta Europea dei Diritti dell’Ammalato
  • Codice di Comportamento dei Pubblici Dipendenti
  • Giuramento dell’Infermiere
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