I posti per la laurea triennale in infermieristica nell’anno accademico 2022-2023 sono “in via provvisoria” 17.997, con un aumento del 3,5% rispetto all’anno precedente, a cui se ne aggiungono 264 per infermieristica pediatrica.
Il Mur ha pubblicato i decreti che assegnano alle università i posti a bando per il prossimo anno accademico in vista delle prove di ammisione fissate per le professioni sanitarie giovedì 15 settembre per le triennali e il 28 settembre per le lauree magistrali.
Per le professioni sanitarie in generale, spiega un comunicato del Mur, per i candidati dei paesi UE e non UE residenti in Italia, i posti a bando sono in totale 31.730 (per lo scorso anno accademico erano 30.180) così divisi: 1.097 per ostetricia, 264 per infermieristica pediatrica e 17.997 per infermieristica, 809 per educazione professionale, 157 per podologia, 2.622 per fisioterapia, 915 per logopedia, 309 per ortottica e assistenza oftalmologica, 407 per terapia della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, 445 per tecnica della riabilitazione psichiatrica, 274 per terapia occupazionale, 1.212 per tecniche di laboratorio biomedico, 1.327 per tecniche di radiologia medica, per immagini e radioterapia, 185 per tecniche di neurofisiopatologia, 199 per tecniche ortopediche, 320 per tecniche audiprotesiche, 243 per tecniche di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare, 825 per igiene dentale, 574 per dietistica, 95 per tecniche audiometriche, 602 per assistenza sanitaria e 852 per tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro.
Per l’accesso al corso di laurea magistrale a ciclo unico in medicina e chirurgia per l’anno accademico 2022/2023 il potenziale formativo inserito dalle università in banca dati è di 14.740 posti per i candidati dei paesi UE e non UE residenti in Italia, a fronte dei 14.020 dello scorso anno, e di 1.136 per i candidati dei Paesi non UE residenti all’estero.
I posti sono considerati “in via provvisoria in attesa della definizione dell’accordo che sarà assunto nell’ambito della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, che tuttavia per infermieristica indica 24.352 posti secondo le Regioni e il ministero della Salute. www.fnopi.it
Da diversi anni anche in Italia negli sport da combattimento è presente una figura indispensabile: il cutman, ossia la persona che ha la gestione della traumatologia e dei bendaggi degli atleti.
Tra una pausa e l'altra dei round a seconda delle varie competizioni, mentre il maestro si occupa di strategie e mental-coaching del proprio pugile, il cutman, in circa 45 secondi, interviene su eventuali ecchimosi, tagli e sanguinamenti con presidi ed equipaggiamenti del settore quali "no-swell", "q-tips" imbevuti di adrenalina opportunamente diluita, ghiaccio e vaselina, non solo, ha anche il "giusto intuito" per individuare traumi pericolosi per l'integrità del fighter, come ad esempio fratture orbitarie, mandibolari, lesioni timpaniche etc.
Figura di riferimento nel nostro paese è Federico Catizone, infermiere strumentista che da diversi anni tiene corsi di formazione su traumatologia e bendaggi di alto livello con simulazioni e crash-test come nei migliori corsi per sanitari di area critica.
Se è vero che tali corsi sono aperti a tutti, va da sè e i numeri parlano, da diverso tempo tra i corsisti e soprattutto tra l'elite del team di queste affascinanti figure, vi è una netta predominanza di personale sanitario quali infermieri e medici, poichè la professionalità e competenze nonostante tali sport siano di nicchia, sono elevate.
"One more round"!
RIFERIMENTO ITALIANO DEI CUTMAN
Gli Stati Generali della Professione Infermieristica, annunciati e deliberati il 12 febbraio scorso dal Consiglio nazionale della FNOPI, entrano nel vivo. Dal 28 marzo, e fino al prossimo 2 maggio, attivo il sito web che consentirà di ascoltare tutti gli infermieri attivi in Italia e raccogliere pareri e richieste sullo sviluppo nei prossimi anni della professione.
Gli Stati Generali rappresentano una consultazione pubblica e trasparente rivolta agli oltre 456.000 iscritti all’Albo nazionale. I contributi pervenuti saranno quindi elaborati in una serie di primi posizionamenti provvisori che saranno poi sottoposti a confronto con tutti gli organi consultivi della FNOPI e infine con gli stakeholder esterni.
Questo, per approdare a una piattaforma condivisa che, entro l’autunno, ridisegni la professione infermieristica in Italia, anche attraverso la modifica delle norme primarie e dei percorsi formativi universitari e di specializzazione.
Una proposta concreta per il Paese che diventerà il perno delle richieste a istituzioni e classe politica perché non si penalizzi più nessun protagonista del Servizio Sanitario Nazionale, rispondendo finalmente in modo esaustivo ai bisogni di salute e assistenza delle persone.
Sul sito http://statigenerali.fnopi.it/ ogni infermiere sarà immesso in un ambiente di lavoro articolato in tre macro-aree (Identità professionale, Organizzazione, Formazione) e potrà scegliere di rispondere a uno o più quesiti specifici presenti in ciascuna sezione.
“Il momento è cruciale perché le scelte della politica di oggi avranno ripercussioni per i prossimi vent’anni – ha dichiarato Barbara Mangiacavalli, presidente della FNOPI -. Per incidere su tali scelte gli infermieri devono chiarirsi e chiarire a tutti i livelli chi sono, quale sia la visione del Sistema Salute e del ruolo che l’infermiere dovrà ricoprire e le competenze che dovrà necessariamente possedere. Per farlo, è necessario raffinare pensiero e strategia attraverso il contributo di tutte le componenti infermieristiche. Le scelte dovranno tenere conto di tutte le variabili e gli attori del sistema, affinché le soluzioni proposte siano a beneficio di tutti”.
Secondo quanto deliberato in febbraio dal Consiglio Nazionale, la FNOPI, essendo l’ente di rappresentanza professionale, ha il dovere di dettare i tempi e le modalità con cui interagire con le istituzioni e le forze politiche, senza che nessuno possa cavalcare o strumentalizzare tale azione. Attraverso gli Stati Generali si intende anche esprimere il proprio dissenso rispetto alle politiche finora intraprese nei confronti della Professione Infermieristica, ma attraverso modalità differenti da quelle tipiche delle rivendicazioni di piazza, per stabilire una ferma e forte volontà di proporre una dialettica istituzionale concreta ed efficace.
A QUESTO LINK IL LOGO FNOPI PER PROMUOVERE GLI STATI GENERALI
Per la prima volta in Italia è stata concepita e conclusa una iniziativa volta al recepimento della Legge Stanca del 9 gennaio 2004, n. 4 (G.U. n. 13 del 17 gennaio 2004) recante «Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici». Il contenuto di questa pagina proviene dall'OPI Carbonia Iglesias, ringraziamo i colleghi.
Nei siti internet degli OPI Carbonia Iglesias, Bologna, Frosinone, Pavia, Pordenone, Pescara, Teramo, Ragusa, Foggia, Ancona, Rimini, Alessandria, Napoli, Sassari e Oristano, aderenti alla FNOPI Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, stiamo ufficialmente e definitivamente per inserire, dedicate ai disabili sensoriali e loro care giver che avessero necessità e/o interesse di approfondire sulla professione infermieristica:
Nella vita professionale e nella rappresentanza istituzionale della FNOPI Opi provinciali ci sono momenti che suggellano un percorso, un impegno, un modo di vedere l’agire per nome e per conto di infermieri e assistiti.
Poter esporre questo progetto in dirittura d’arrivo complessivo e definitivo è uno di quei momenti perché non ci stiamo accingendo a pubblicizzare un video da parte di una infermiera sorda o da un infermiere interprete o un libro fine a se stesso o un audio realizzato da studenti infermieri, ma a condividere con i cittadini una lettura del mondo che circonda l’ambito nel quale gli infermieri dei nostri territori operano quotidianamente partendo dai bisogni dei più fragili, dei disabili, degli inabili, degli inascoltati, dei non percepiti.
Ci siamo impegnati e continueremo ad impegnarci per intercettare una necessità delle comunità dei ciechi e dei sordi: essere posti nelle medesime condizioni di chi vede e sente, nel nostro caso per mano degli infermieri ai quali si affidano nel contesto della responsabilità del governo dell’assistenza ospedaliera e territoriale, intimamente convinti che questo gesto di riguardo nei confronti dei nostri interlocutori abbia un valore aggiunto ed un peso specifico che l’infermieristica meritava di vedere inclusi e riconosciuti e annoverare tra le qualità che la contraddistinguono tra le professioni d’aiuto e sanitarie.
Quando si valuta una barriera da rimuovere per la fruizione di risposte assistenziali all’altezza delle aspettative e dei diritti dei cittadini, la professione infermieristica è e sarà sempre la prima a cercare soluzioni anche nelle difficoltà delle disabilità sensoriali e quindi nella sfera della comunicazione: questo era il nostro obiettivo e questo abbiamo portato a compimento testimoniando come si possano declinare a livello territoriale sollecitazioni a recepire leggi delle Stato, alla buona amministrazione e alla competente rappresentanza degli Ordini Professioni Infermieristiche provinciali che presiediamo unitamente al Consigli Direttivi.
In particolare: