Gentili iscritti,
Si ricorda che il D.L. 185/2008 art.16 convertito nella L. 28 Gennaio 2009 ha introdotto l'obbligo per tutti i professionisti iscritti in Albi professionali di dotarsi di una Casella di Posta Elettronica Certificata-PEC- e di comunicarlo al proprio Ordine di appartenenza.
La Posta Elettronica Certificata (PEC) è il sistema che consente di inviare e-mail con valore legale equiparato ad una raccomandata con ricevuta di ritorno, come stabilito dalla vigente normativa (DPR 11 Febbraio 2005 n.68) ed è obbligatoria per la comunicazione tra professionisti ed Enti.
L'OPI di Teramo dallo scorso anno offre gratuitamente ai suoi iscritti una casella PEC. (vai sul sito Opi Teramo nella sezione dedicata alla PEC e richiedi l'attivazione)
Pertanto si raccomanda a tutti gli iscritti che non avessero ancora attivato la casella PEC di procedere nel farlo.
Questo post parla di molte cose. Parla di due casi difficili, che poi si chiariranno, e di una intossicazione di cui crediamo di sapere più di quanto non sia in realtà. Ma soprattutto parla dell’aspetto più importante del lavoro in Pronto Soccorso: il lavoro di squadra. Questo posto sarà diviso in due parti.
PRIMA PARTE
Chissà perché le cose più strane in pronto soccorso capitano sempre di notte…
In piena seconda ondata di malati COVID, una notte in Pronto Soccorso arrivano due persone. Due coniugi, entrambi giovani (hanno meno di 40 anni), e la situazione non appare semplice neppure all’inizio.
Situazione sulla scena, problematica: la casa in cui sono stati soccorsi era occupata abusivamente (così ci viene detto) e non c’era neppure il riscaldamento.
Per cosa hanno chiamato? qual è il motivo per cui arrivano in pronto soccorso?
Non è proprio chiaro.
Lei, straniera, non parla quasi italiano e riferisce “odontoalgia”, ma sembra confusa. Sembra, perché la barriera linguistica non ci aiuta.
Lui, invece, sembra spaventato, e riferisce da alcuni giorni un dolore toracico diffuso, non proprio tipico, intermittente.
Già adesso mi rendo conto come sia facile prendere una strada sbagliata sin dall’inizio. Non bastano tutte le esperienze passate, i racconti dei colleghi, i blog, i corsi, gli articoli, tutte voci che ti ricordano i rischi di una situazione come quella.
La strada che ti conduce all’errore è sempre in discesa.
Lei non parla italiano, ha mal di denti, magari avranno entrambi bevuto: chissà quale strada avrei preso, se fossi stato da solo in Pronto Soccorso.
Per fortuna, però, in Pronto Soccorso non si è mai soli.
Per fortuna, il nostro è un lavoro di squadra, e nella nostra squadra, a lavorare gomito a gomito con noi, ci sono gli infermieri. Paolo e Marta, in triage, che si fanno venire in mente più dubbi e domande di quanto forse mi sarei fatto io.
E quindi, in triage lavorano.
Con la ragazza, perché sospettano che quel mal di denti sia in realtà espressione di una patologia cardiaca. Poco probabile, forse, ma dopotutto, perché no? certo, è donna ed è giovane, ma non sarebbe la prima volta. Strano, perché anche lui accusa dolore toracico, magari si saranno suggestionati a vicenda, ma al triage non c’è mai tempo per porsi troppe domande. Eseguono l’ECG, ad entrambi, che però risulta normale, a parte una modesta tachicardia sinusale. Per l'articolo completo
Per la prima volta in Italia è stata concepita e conclusa una iniziativa volta al recepimento della Legge Stanca del 9 gennaio 2004, n. 4 (G.U. n. 13 del 17 gennaio 2004) recante «Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici». Il contenuto di questa pagina proviene dall'OPI Carbonia Iglesias, ringraziamo i colleghi.
Nei siti internet degli OPI Carbonia Iglesias, Bologna, Frosinone, Pavia, Pordenone, Pescara, Teramo, Ragusa, Foggia, Ancona, Rimini, Alessandria, Napoli, Sassari e Oristano, aderenti alla FNOPI Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, stiamo ufficialmente e definitivamente per inserire, dedicate ai disabili sensoriali e loro care giver che avessero necessità e/o interesse di approfondire sulla professione infermieristica:
Nella vita professionale e nella rappresentanza istituzionale della FNOPI Opi provinciali ci sono momenti che suggellano un percorso, un impegno, un modo di vedere l’agire per nome e per conto di infermieri e assistiti.
Poter esporre questo progetto in dirittura d’arrivo complessivo e definitivo è uno di quei momenti perché non ci stiamo accingendo a pubblicizzare un video da parte di una infermiera sorda o da un infermiere interprete o un libro fine a se stesso o un audio realizzato da studenti infermieri, ma a condividere con i cittadini una lettura del mondo che circonda l’ambito nel quale gli infermieri dei nostri territori operano quotidianamente partendo dai bisogni dei più fragili, dei disabili, degli inabili, degli inascoltati, dei non percepiti.
Ci siamo impegnati e continueremo ad impegnarci per intercettare una necessità delle comunità dei ciechi e dei sordi: essere posti nelle medesime condizioni di chi vede e sente, nel nostro caso per mano degli infermieri ai quali si affidano nel contesto della responsabilità del governo dell’assistenza ospedaliera e territoriale, intimamente convinti che questo gesto di riguardo nei confronti dei nostri interlocutori abbia un valore aggiunto ed un peso specifico che l’infermieristica meritava di vedere inclusi e riconosciuti e annoverare tra le qualità che la contraddistinguono tra le professioni d’aiuto e sanitarie.
Quando si valuta una barriera da rimuovere per la fruizione di risposte assistenziali all’altezza delle aspettative e dei diritti dei cittadini, la professione infermieristica è e sarà sempre la prima a cercare soluzioni anche nelle difficoltà delle disabilità sensoriali e quindi nella sfera della comunicazione: questo era il nostro obiettivo e questo abbiamo portato a compimento testimoniando come si possano declinare a livello territoriale sollecitazioni a recepire leggi delle Stato, alla buona amministrazione e alla competente rappresentanza degli Ordini Professioni Infermieristiche provinciali che presiediamo unitamente al Consigli Direttivi.
In particolare: