L’Italia è ottava tra i paesi peggiori in Europa per le donne nelle professioni sanitarie, con un divario salariale del 24% nei confronti degli uomini e salario medio annuale femminile di 32.116 euro contro un maschile di 42.082 euro. (I dieci Paesi migliori dove intraprendere una carriera nel settore sanitario per le donne sono, nell’ordine: Francia, Olanda, Finlandia, Slovenia, Danimarca, Regno Unito, Lettonia, Estonia, Spagna, Svezia)
Per questo, con un decreto del sottosegretario al ministero della Salute Pierpaolo Sileri, è stato costituito costituire un Tavolo tecnico con il compito di individuare soluzioni efficaci per contrastare le disuguaglianze, migliorare la condizione lavorativa e valorizzare le professionalità delle donne in sanità.
Obiettivo, tra gli altri, quello di individuare le politiche più idonee e le possibili iniziative istituzionali tese ad incentivare l’equo accesso delle donne ai ruoli di responsabilità delle professioni sanitarie e a favorire il pieno sviluppo professionale delle loro competenze.
Il Tavolo tecnico dovrà terminare i lavori entro il 15 settembre 2022, producendo una relazione finale al Sottosegretario Pierpaolo Sileri per permettere, eventualmente, l’avanzamento delle proposte emerse al Governo e al Parlamento, anche in vista dell’approvazione del bilancio dello Stato per gli anni 2023-2025. La relazione sarà inoltre trasmessa all’Ufficio di Gabinetto della Salute, per l’acquisizione agli atti.
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La Asl Lanciano Vasto Chieti bandisce un concorso per infermieri, "ma sceglie come Presidente della Commissione esaminatrice un medico e non un dirigente delle professioni sanitarie dell'Area infermieristica, calpestando in tal modo anni di evoluzioni normative e di riconoscimento del ruolo e della figura dirigenziale specifica di questa categoria".
È quanto denunciano i presidenti dei quattro Ordini delle professioni infermieristiche (OPI) dell'Abruzzo in una nota inviata al direttore generale dell'azienda sanitaria, Thomas Schael, al presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, e all'assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì.
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Web: www.piu-salute.it
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Per la prima volta in Italia è stata concepita e conclusa una iniziativa volta al recepimento della Legge Stanca del 9 gennaio 2004, n. 4 (G.U. n. 13 del 17 gennaio 2004) recante «Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici». Il contenuto di questa pagina proviene dall'OPI Carbonia Iglesias, ringraziamo i colleghi.
Nei siti internet degli OPI Carbonia Iglesias, Bologna, Frosinone, Pavia, Pordenone, Pescara, Teramo, Ragusa, Foggia, Ancona, Rimini, Alessandria, Napoli, Sassari e Oristano, aderenti alla FNOPI Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, stiamo ufficialmente e definitivamente per inserire, dedicate ai disabili sensoriali e loro care giver che avessero necessità e/o interesse di approfondire sulla professione infermieristica:
Nella vita professionale e nella rappresentanza istituzionale della FNOPI Opi provinciali ci sono momenti che suggellano un percorso, un impegno, un modo di vedere l’agire per nome e per conto di infermieri e assistiti.
Poter esporre questo progetto in dirittura d’arrivo complessivo e definitivo è uno di quei momenti perché non ci stiamo accingendo a pubblicizzare un video da parte di una infermiera sorda o da un infermiere interprete o un libro fine a se stesso o un audio realizzato da studenti infermieri, ma a condividere con i cittadini una lettura del mondo che circonda l’ambito nel quale gli infermieri dei nostri territori operano quotidianamente partendo dai bisogni dei più fragili, dei disabili, degli inabili, degli inascoltati, dei non percepiti.
Ci siamo impegnati e continueremo ad impegnarci per intercettare una necessità delle comunità dei ciechi e dei sordi: essere posti nelle medesime condizioni di chi vede e sente, nel nostro caso per mano degli infermieri ai quali si affidano nel contesto della responsabilità del governo dell’assistenza ospedaliera e territoriale, intimamente convinti che questo gesto di riguardo nei confronti dei nostri interlocutori abbia un valore aggiunto ed un peso specifico che l’infermieristica meritava di vedere inclusi e riconosciuti e annoverare tra le qualità che la contraddistinguono tra le professioni d’aiuto e sanitarie.
Quando si valuta una barriera da rimuovere per la fruizione di risposte assistenziali all’altezza delle aspettative e dei diritti dei cittadini, la professione infermieristica è e sarà sempre la prima a cercare soluzioni anche nelle difficoltà delle disabilità sensoriali e quindi nella sfera della comunicazione: questo era il nostro obiettivo e questo abbiamo portato a compimento testimoniando come si possano declinare a livello territoriale sollecitazioni a recepire leggi delle Stato, alla buona amministrazione e alla competente rappresentanza degli Ordini Professioni Infermieristiche provinciali che presiediamo unitamente al Consigli Direttivi.
In particolare: