Una donna di Roma di 50 anni è la prima dei 90 volontari che da stamattina riceveranno il vaccino tutto italiano contro il coronavirus, messo a punto dall'azienda Reitheira. La sperimentazione è guidata dall'Istituto Spallanzani di Roma. "Ho voluto fare questa scelta perché devo andare all'estero per lavoro, nel Golfo Persico", è stata la sua spiegazione. "Credo nella scienza italiana. Spero che questo mio gesto serva, e spero che le persone siano più responsabili", ha detto la 50enne, che preferisce non rendere pubblici nome e cognome e deve restare in osservazione per 4 ore dopo l'iniezione. "Le intelligenze e la ricerca del nostro paese sono al servizio della sfida mondiale per sconfiggere il Covid” ha commentato il ministro della Salute Roberto Speranza.
Il vaccino di ReiThera è nella prima fase di sperimentazione, quella che controlla la sicurezza ed è limitata a 90 volontari. Se i test verranno superati, le prime immunizzazioni avverranno in primavera. L'azienda ha una capacità produttiva di milioni di dosi e ha annunciato che darà la priorità all'Italia per la distribuzione. "Se tutto andrà per il meglio e termineremo questa sperimentazione entro l'anno, potremmo avere il vaccino in primavera su base commerciale" ha detto Francesco Vaia, direttore sanitario dello Spallanzani. "Ci auguriamo di poter avanzare nella sperimentazione internazionale di fase due e tre entro la fine dell'anno" ha aggiunto Antonella Folgori, Ceo di Reithera.
Non si ferma la crescita dei contagi per il Covid in Italia: sono 1.210 (contro il 1.071 di sabato) i nuovi casi registrati nelle ultime ore. Sono 7 i morti, in crescita rispetto ai 3 di sabato ma in calo a fronte dei 9 registrati venerdì. Questi i dati del ministero della Salute.
I guariti oggi, domenica 23 agosto, sono 267 per un totale di 205.470. In totale i casi registrati dal ministero della Salute sono 259.345, mente il totale dei decessi è di 35.437. Il totale degli attualmente positivi è di 18.438 (+935).
Sono invece 47 i ricoverati in più con sintomi covid in Italia (per un totale di 971) con un incremento di 5 persone in terapia intensiva (69) rispetto a sabato. In isolamento domiciliare sono in 17.398 (+883). Dai dati forniti dal ministero della Salute emerge anche che i tamponi effettuati sono stati circa 67 mila, 10 mila in meno di sabato.
Sono cinque le regioni che hanno superato oggi , domenica 23 agosto, i cento contagiati, con la Lombardia che ritorna al top con 239 nuovi casi, seguita dal Lazio con 184, dal Veneto con 145, dalla Campania con 138 e dall'Emilia Romagna con 127. Più distanziate le altre regioni, con 81 casi in Sardegna e 59 in Toscana. L'unica regione che non registra nuovi contagi è la Valle d'Aosta mentre in Molise se ne segnala uno, 3 nella provincia di Trento e 5 sia in Basilicata che nelle Marche. Per quanto riguarda i ricoverati con sintomi, il Lazio continua ad aver il dato più alto (286) con un incremento di 21 rispetto a sabato. Stabile la Lombardia con 148. Le terapie intensive sono più numerose in Lombardia (14) con al secondo posto la Sicilia (10).
Sono 81 i nuovi casi di coronavirus accertati in Sardegna, non si registrano nuove vittime. Nell'ultimo aggiornamento dell'Unità di crisi regionale salgono a 1.734 i casi di positività al Covid-19 complessivamente accertati nell'Isola dall'inizio dell'emergenza. Dei nuovi 81 casi: 56 sono stati registrati nel nord Sardegna e 17 nella Città Metropolitana di Cagliari, la maggior parte individuati in seguito all'attività di tracciamento dei contatti dei casi precedentemente accertati, a cui si aggiungono 3 casi nel Sud Sardegna, di cui due turisti provenienti dalla Spagna e uno proveniente da altra regione, e 5 nella Provincia di Nuoro, quattro turisti e un residente. Resta invariato il numero delle vittime, 134 in tutto. In totale sono stati eseguiti 124.137 tamponi. I pazienti ricoverati in ospedale sono 18 (+4 rispetto al dato di ieri), nessuno in terapia intensiva, mentre 320 sono le persone in isolamento domiciliare. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 1.259 (+1) pazienti guariti, più altri 3 guariti clinicamente. Sul territorio, dei 1.734 casi positivi complessivamente accertati, 326 (+17) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 172 (+3) nel Sud Sardegna, 61 a Oristano, 108 (+5) a Nuoro, 1.067 (+56) a Sassari.
E’ on line il corso FAD (www.fadinmed.it) “La simulazione in infermieristica: introduzione ed elementi generali”
Il corso sulla simulazione in infermieristica è stato realizzato dalla FNOPI in collaborazione con la Società Italiana di Simulazione in Medicina (SIMMED).
La simulazione consente di sostituire e amplificare le esperienze reali con esperienze che evocano o replicano aspetti sostanziali del mondo reale in una maniera completamente interattiva. Dunque, la tecnica della simulazione rappresenta e rappresenterà sempre di più in prospettiva, con l’evoluzione delle tecnologie disponibili, uno strumento fondamentale sia per la formazione dell’operatore sanitario sia per la sicurezza del paziente e dell’operatore sanitario.
Si tratta di un corso di primo livello, che introduce un inquadramento della simulazione in medicina, a metodologie e strumenti didattici e alla simulazione in pratica.
Destinatari sono gli infermieri e gli infermieri pediatrici.
La formazione è centrata su 3 moduli ciascuno composto da video e presentazioni collegati a casi di pratica e questionari ECM.
L’obiettivo formativo nazionale è il 29: Innovazione tecnologica: valutazione, miglioramento dei processi di gestione delle tecnologie biomediche, chimiche, fisiche e dei dispositivi medici. Health Technology Assessment.
La simulazione è una tecnica che consente di sostituire e amplificare le esperienze reali con esperienze che evocano o replicano aspetti sostanziali del mondo reale in una maniera completamente interattiva. Al termine del corso l’infermiere conoscerà i principi base della simulazione, sarà in grado di comprenderne le varie fasi e di partecipare con competenza ad attività di simulazione in ambito infermieristico.
Il corso ha la durata di 7 ore e dà 7 crediti formativi. Responsabile scientifico è il presidente dell’OPI di Perugia, Palmiro Riganelli. Il corso non ha sponsor e rientra nel piano di formazione indipendente del Provider Zadig.
Per la prima volta in Italia è stata concepita e conclusa una iniziativa volta al recepimento della Legge Stanca del 9 gennaio 2004, n. 4 (G.U. n. 13 del 17 gennaio 2004) recante «Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici». Il contenuto di questa pagina proviene dall'OPI Carbonia Iglesias, ringraziamo i colleghi.
Nei siti internet degli OPI Carbonia Iglesias, Bologna, Frosinone, Pavia, Pordenone, Pescara, Teramo, Ragusa, Foggia, Ancona, Rimini, Alessandria, Napoli, Sassari e Oristano, aderenti alla FNOPI Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, stiamo ufficialmente e definitivamente per inserire, dedicate ai disabili sensoriali e loro care giver che avessero necessità e/o interesse di approfondire sulla professione infermieristica:
Nella vita professionale e nella rappresentanza istituzionale della FNOPI Opi provinciali ci sono momenti che suggellano un percorso, un impegno, un modo di vedere l’agire per nome e per conto di infermieri e assistiti.
Poter esporre questo progetto in dirittura d’arrivo complessivo e definitivo è uno di quei momenti perché non ci stiamo accingendo a pubblicizzare un video da parte di una infermiera sorda o da un infermiere interprete o un libro fine a se stesso o un audio realizzato da studenti infermieri, ma a condividere con i cittadini una lettura del mondo che circonda l’ambito nel quale gli infermieri dei nostri territori operano quotidianamente partendo dai bisogni dei più fragili, dei disabili, degli inabili, degli inascoltati, dei non percepiti.
Ci siamo impegnati e continueremo ad impegnarci per intercettare una necessità delle comunità dei ciechi e dei sordi: essere posti nelle medesime condizioni di chi vede e sente, nel nostro caso per mano degli infermieri ai quali si affidano nel contesto della responsabilità del governo dell’assistenza ospedaliera e territoriale, intimamente convinti che questo gesto di riguardo nei confronti dei nostri interlocutori abbia un valore aggiunto ed un peso specifico che l’infermieristica meritava di vedere inclusi e riconosciuti e annoverare tra le qualità che la contraddistinguono tra le professioni d’aiuto e sanitarie.
Quando si valuta una barriera da rimuovere per la fruizione di risposte assistenziali all’altezza delle aspettative e dei diritti dei cittadini, la professione infermieristica è e sarà sempre la prima a cercare soluzioni anche nelle difficoltà delle disabilità sensoriali e quindi nella sfera della comunicazione: questo era il nostro obiettivo e questo abbiamo portato a compimento testimoniando come si possano declinare a livello territoriale sollecitazioni a recepire leggi delle Stato, alla buona amministrazione e alla competente rappresentanza degli Ordini Professioni Infermieristiche provinciali che presiediamo unitamente al Consigli Direttivi.
In particolare: