
L’Ospedale Maria Hilf apre una nuova selezione di infermieri.
L'anno scorso 15 infermieri italiani assunti presso la clinica, e ora il Maria Hilf ricerca nuovamente 15 infermieri che vogliano iniziare un percorso professionale in Germania che li accompagni fino al riconoscimento del titolo italiano con la garanzia di un contratto a tempo indeterminato.
I candidati dovranno soddisfare i seguenti requisiti:
•Laurea in infermieristica o titolo equiparato
•Non è necessario conoscere la lingua tedesca
•Volontà a trasferirsi in GermaniaInfermieri in Germania
L’ospedale, che si qualifica come polo sanitario di assoluta eccellenza, offre ai candidati una possibilità unica:
•Settimana conoscitiva gratuita dove incontrerete i vostri futuri colleghi, conoscerete la struttura, farete delle visite guidate in città e parteciperete a delle attività del tempo libero. La partecipazione non ha vincoli e per chi sottoscrive il contratto non ci saranno addebiti sulle future buste paga.
•Corso di tedesco intensivo in Ospedale e alloggio gratuito (anche qui senza vincoli contrattuali e senza futuri addebiti)
•Stipendio anche durante il corso di lingua (€ 1200 netti mensili fin dal primo giorno di corso di tedesco)
•Una volta superato l’esame linguistico, assunzione a tempo indeterminato (paga base € 2900 lordi mensili)
Oltre alle condizioni sopra descritte, l’ospedale offre i seguenti benefit:
•Ospedale moderno con reparti d’eccellenza
•Personale giovane ed internazionale
•Regolari eventi culturali
•Eventi e programmi sportivi per i dipendenti della clinica
•Accesso alla mensa con cibo qualitativo, internazionale e a bassissimo costo
•Premi produttività a cadenza regolare
•Una città a misura d’uomo con un costo della vita basso
Per maggiori informazioni e per candidarsi potete rivolgervi a Valerio Gruessner, consulente per l’Ospedale Maria Hilf
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Maggiori info https://www.mariahilf.de
Al fine di favorire il percorso di semplificazione e di maggiore certezza delle comunicazioni
telematiche tra professionisti e pubbliche amministrazioni, l’art. 37 del decreto-legge del 16 luglio
2020, n. 76 (c.d. decreto semplificazioni, pubblicato nel Supplemento ordinario n. 24/L alla Gazzetta
Ufficiale n. 178 del 16 luglio 2020 ed entrato in vigore il giorno successivo), ha sostituito, per quanto
qui d’interesse, il comma 7 bis dell’art. 16 del decreto – legge 29 novembre 2008, n. 185, rafforzando
l’obbligo per i professionisti iscritti negli albi di comunicare il proprio indirizzo di posta elettronica
certificata (ora domicilio digitale) ai rispettivi Ordini.
Come noto, il decreto legge perde efficacia se non convertito entro sessanta giorni dalla sua
pubblicazione e può comunque essere modificato dalla legge di conversione. Nondimeno, fatte salve
ulteriori modifiche che verranno eventualmente apportate in sede di conversione, le disposizioni del
decreto-legge sono immediatamente produttive di effetti e vincolanti per le amministrazioni.
Tanto premesso, il nuovo testo dell’art. 16, c. 7 bis, del d.l. n. 185/ 2008 prevede, in particolare,
che “il professionista che non comunica il proprio domicilio digitale all’albo o elenco di cui al
comma 7 è obbligatoriamente soggetto a diffida ad adempiere, entro trenta giorni, da parte del Collegio o Ordine di appartenenza. In caso di mancata ottemperanza alla diffida, il Collegio o Ordine di appartenenza commina la sanzione della sospensione dal relativo albo o elenco fino alla comunicazione dello stesso domicilio. L'omessa pubblicazione dell'elenco riservato previsto dal comma 7, il rifiuto reiterato di comunicare alle pubbliche amministrazioni i dati previsti dal medesimo
comma, ovvero la reiterata inadempienza dell'obbligo di comunicare all'indice di cui all'articolo 6-
bis del decreto-legislativo 7 marzo 2005, n. 82 l'elenco dei domicili digitali ed il loro aggiornamento
a norma dell'articolo 6 del decreto del Ministro dello sviluppo economico 19 marzo 2013, costituiscono motivo di scioglimento e di commissariamento del collegio o dell'ordine inadempiente ad opera del Ministero vigilante sui medesimi”.
Con il decreto semplificazioni il Legislatore ha modificato, dunque, la disciplina vigente prevedendo un inasprimento delle sanzioni per i professionisti che non adempiono all’obbligo di comunicare il proprio domicilio digitale all’Ordine di appartenenza.
Per la prima volta in Italia è stata concepita e conclusa una iniziativa volta al recepimento della Legge Stanca del 9 gennaio 2004, n. 4 (G.U. n. 13 del 17 gennaio 2004) recante «Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici». Il contenuto di questa pagina proviene dall'OPI Carbonia Iglesias, ringraziamo i colleghi.
Nei siti internet degli OPI Carbonia Iglesias, Bologna, Frosinone, Pavia, Pordenone, Pescara, Teramo, Ragusa, Foggia, Ancona, Rimini, Alessandria, Napoli, Sassari e Oristano, aderenti alla FNOPI Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, stiamo ufficialmente e definitivamente per inserire, dedicate ai disabili sensoriali e loro care giver che avessero necessità e/o interesse di approfondire sulla professione infermieristica:
Nella vita professionale e nella rappresentanza istituzionale della FNOPI Opi provinciali ci sono momenti che suggellano un percorso, un impegno, un modo di vedere l’agire per nome e per conto di infermieri e assistiti.
Poter esporre questo progetto in dirittura d’arrivo complessivo e definitivo è uno di quei momenti perché non ci stiamo accingendo a pubblicizzare un video da parte di una infermiera sorda o da un infermiere interprete o un libro fine a se stesso o un audio realizzato da studenti infermieri, ma a condividere con i cittadini una lettura del mondo che circonda l’ambito nel quale gli infermieri dei nostri territori operano quotidianamente partendo dai bisogni dei più fragili, dei disabili, degli inabili, degli inascoltati, dei non percepiti.
Ci siamo impegnati e continueremo ad impegnarci per intercettare una necessità delle comunità dei ciechi e dei sordi: essere posti nelle medesime condizioni di chi vede e sente, nel nostro caso per mano degli infermieri ai quali si affidano nel contesto della responsabilità del governo dell’assistenza ospedaliera e territoriale, intimamente convinti che questo gesto di riguardo nei confronti dei nostri interlocutori abbia un valore aggiunto ed un peso specifico che l’infermieristica meritava di vedere inclusi e riconosciuti e annoverare tra le qualità che la contraddistinguono tra le professioni d’aiuto e sanitarie.
Quando si valuta una barriera da rimuovere per la fruizione di risposte assistenziali all’altezza delle aspettative e dei diritti dei cittadini, la professione infermieristica è e sarà sempre la prima a cercare soluzioni anche nelle difficoltà delle disabilità sensoriali e quindi nella sfera della comunicazione: questo era il nostro obiettivo e questo abbiamo portato a compimento testimoniando come si possano declinare a livello territoriale sollecitazioni a recepire leggi delle Stato, alla buona amministrazione e alla competente rappresentanza degli Ordini Professioni Infermieristiche provinciali che presiediamo unitamente al Consigli Direttivi.
In particolare: