Choc anafilattico in spiaggia: salvata da un infermiere fuori servizio
ANCONA - «Ho avuto una reazione allergica alla pesca. Sono andata in choc anafilattico e mi sono salvata grazie a un’infermiera che in quel momento si trovava in spiaggia. Devo a lei la mia vita e per questo vorrei incontrarla e dirle semplicemente grazie».
È il desiderio di Fabiana, 51enne commerciante anconetana, che una settimana fa ha rischiato di morire sul litorale di Palombina, all’altezza del primo ponte di cemento che si trova venendo da Ancona, per la violenta reazione allergica a causa di una pesca. Il “veleno” è stato fermato con l’intervento tempestivo di un’infermiera fuori servizio che lavora all’ospedale di Torrette. È stata lei, con prontezza, a prende in mano la situazione e a stabilizzare le condizioni di Fabiana che, quel giorno, si trovava al mare con la sua famiglia.
«So solo - racconta la 51enne - che quella ragazza si chiama Cinzia e che dovrebbe frequentare Palombina. Da quasi una settimana mio marito fa la vedetta in spiaggia per cercare di beccarla. Ancora niente».
Fonte e articolo completo su www.corriereadriatico.it
Il corso fad dal titolo "APPROFONDIMENTI DI DERMATOLOGIA PEDIATRICA" è attivo dal 29-04-2019 al 29-11-2019. Il corso è ad accesso gratuito grazie al contributo non condizionante di RochePosay dermatologica. Il corso consente di acquisire 10 crediti ecm. Il corso fad richiede di seguire i materiali didattici e poi dopo di svolgere il test di valutazione e di gradimento.
Il programma:
Modulo I - Esigenze specifiche della cute del bambino
Le caratteristiche anatomiche e fisiologiche della pelle del bambino
Il trattamento della cute delicata del bambino: detersione, idratazione e protezione
Paidocosmetici: la normativa sulla sicurezza e la tollerabilità
Modulo II - Benefici e rischi dell’esposizione solare nel bambino
Le caratteristiche della cute correlate all’esposizione solare: melanociti, vitamina D e fototipo
La radiazione solare: rischi e benefici
I filtri solari e le loro caratteristiche
Modulo III - Microbiota in equilibrio
Cos’è e come si comporta il microbiota cutaneo: le evidenze scientifiche
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Nelle maggior parte degli atenei italiani il corso è denominato “Laurea in Scienze infermieristiche ed ostetriche” poiché non è solo riservato ai laureati in infermieristica ma anche a coloro che hanno conseguito una laurea triennale in ostetricia, altro corso facente parte del complesso delle professioni sanitarie.
Proprio come avviene per la triennale, anche per accedere alla magistrale bisogna superare una selezione pubblica: in poche parole, un test d’ingresso a numero chiuso.
I quesiti sono ovviamente più specifici e approfonditi rispetto al test effettuato per la triennale che prevedeva, chi l’ha studiato lo sa, la conoscenza di base di materie come biologia, chimica, matematica, fisica e cultura generale.
In questo caso, invece, gli argomenti oggetto della prova sono: teoria e pratica pertinente alla professione infermieristica, cultura generale e logica, regolamentazione dell’esercizio delle lauree delle professioni sanitarie, cultura scientifico-matematica, statistica, informatica ed inglese, scienze umane e sociali.
Ogni anno, sul sito dell’Università scelta, viene inserito e aggiornato il bando relativo all’ammissione.
Come prepararsi al meglio per superare al test? Ci sono innumerevoli libri teorici e pratici (con verifiche e test) che possono aiutare durante la preparazione al test, solitamente effettuato nel mese di ottobre.
Alcuni atenei potrebbero ritenere di grande importanza non solo il responso del test d’ingresso ma anche il voto di laurea conseguito alla triennale e/o la media dei voti.
Il corso di laurea magistrale in infermieristica prepara professionisti capaci di esprimere competenze avanzate nell’ambito sanitario, assistenziale, educativo e preventivo.
A differenza dei laureati in triennale, gli allievi imparano strategie e metodi organizzativi, tecniche del management sanitario nel rispetto delle proprie e altrui competenze.
La laurea magistrale dura due anni e nel corso di questo periodo prevede lo studio e l’insegnamento delle seguenti materie: inglese a livello B2, informatica a livello avanzato, metodologie di analisi socio-sanitaria, progettazione e coordinamento assistenziale, metodologia della ricerca infermieristica ed ostetrica, analisi deontologica e normativa, scienze psicopedagogiche, management infermieristico ed ostetrico, strutture organizzative e flussi gestionali delle aziende sanitarie, dinamiche dei processi lavorativi, storia e filosofia dell’assistenza infermieristica ed ostetrica.
Il tutto corredato da laboratori pratici e da un tirocinio direttamente sul campo da effettuare il secondo e ultimo anno.
La frequentazione delle lezioni, dei laboratori e ovviamente del tirocinio è obbligatoria. Dunque potrebbe risultare complessa, ma non impossibile, per coloro che hanno deciso di proseguire gli studi universitari lavorando.
Sbocchi professionali
Decidendo di continuare gli studi dopo la laurea triennale lo studente fornisce a se stesso la possibilità di apprendere nuovi mestieri e quindi nuovi sbocchi occupazionali.
Come abbiamo detto prima, la laurea triennale in Infermieristica permette l’esercizio della professione di infermiere. Con la laurea magistrale, invece, vediamo chiarirsi un’altra professione che sarà oggetto delle seguenti righe.
Specializzandosi di più, chiaramente, si può ambire a delle responsabilità maggiori poiché le competenze acquisite forniscono potenzialmente le nozioni per svolgere ruoli di assistenza di tipo avanzato oppure occupare posizioni manageriali in strutture pubbliche o private.
Chi dirige, infatti, è chiamato a gestire e organizzare le risorse e il budget disponibile all’interno del comparto in cui opera.
Il laureato alla magistrale in infermieristica, inoltre, ha possibilità di specializzarsi in un determinato ambito, che può essere quello pediatrico, geriatrico, ostetrico o oncologico.
Ciò significa che l’infermiere con laurea magistrale può trovare lavoro sia in istituzioni pubbliche sia in private (ospedali, cliniche, poliambulatori, università, case di riposo) per svolgere appunto queste mansioni. Può partecipare, poi, alla ricerca in ambito sanitario e svolge ricerche clinico-assistenziali.
Il neo laureato ha, la possibilità di intraprendere una carriera nell’insegnamento divenendo formatore per conto di società che lavorano sia nel settore pubblico che privato.
E’ possibile proseguire gli studi dopo la laurea specialistica in infermieristica?
Tutti coloro che desiderano andare ancora oltre il livello di studio raggiunto, possono continuare grazie al Dottorato di Ricerca o tramite Scuole di Specializzazione e Master universitari di secondo livello.
La professione può regalare grandi successi e soddisfazioni a coloro che si dedicano con impegno e responsabilità nel suo studio e lavoro quotidiano.
È dunque, al contrario di quel che molti credono, possibile andare oltre la laurea triennale e addirittura oltre la magistrale.
Ricordiamo inoltre che, volendo, il tirocinio previsto dal piano di studio può essere effettuato anche all’estero, così da approfondire ancor di più le proprie conoscenze e esperienze.
Per la prima volta in Italia è stata concepita e conclusa una iniziativa volta al recepimento della Legge Stanca del 9 gennaio 2004, n. 4 (G.U. n. 13 del 17 gennaio 2004) recante «Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici». Il contenuto di questa pagina proviene dall'OPI Carbonia Iglesias, ringraziamo i colleghi.
Nei siti internet degli OPI Carbonia Iglesias, Bologna, Frosinone, Pavia, Pordenone, Pescara, Teramo, Ragusa, Foggia, Ancona, Rimini, Alessandria, Napoli, Sassari e Oristano, aderenti alla FNOPI Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, stiamo ufficialmente e definitivamente per inserire, dedicate ai disabili sensoriali e loro care giver che avessero necessità e/o interesse di approfondire sulla professione infermieristica:
Nella vita professionale e nella rappresentanza istituzionale della FNOPI Opi provinciali ci sono momenti che suggellano un percorso, un impegno, un modo di vedere l’agire per nome e per conto di infermieri e assistiti.
Poter esporre questo progetto in dirittura d’arrivo complessivo e definitivo è uno di quei momenti perché non ci stiamo accingendo a pubblicizzare un video da parte di una infermiera sorda o da un infermiere interprete o un libro fine a se stesso o un audio realizzato da studenti infermieri, ma a condividere con i cittadini una lettura del mondo che circonda l’ambito nel quale gli infermieri dei nostri territori operano quotidianamente partendo dai bisogni dei più fragili, dei disabili, degli inabili, degli inascoltati, dei non percepiti.
Ci siamo impegnati e continueremo ad impegnarci per intercettare una necessità delle comunità dei ciechi e dei sordi: essere posti nelle medesime condizioni di chi vede e sente, nel nostro caso per mano degli infermieri ai quali si affidano nel contesto della responsabilità del governo dell’assistenza ospedaliera e territoriale, intimamente convinti che questo gesto di riguardo nei confronti dei nostri interlocutori abbia un valore aggiunto ed un peso specifico che l’infermieristica meritava di vedere inclusi e riconosciuti e annoverare tra le qualità che la contraddistinguono tra le professioni d’aiuto e sanitarie.
Quando si valuta una barriera da rimuovere per la fruizione di risposte assistenziali all’altezza delle aspettative e dei diritti dei cittadini, la professione infermieristica è e sarà sempre la prima a cercare soluzioni anche nelle difficoltà delle disabilità sensoriali e quindi nella sfera della comunicazione: questo era il nostro obiettivo e questo abbiamo portato a compimento testimoniando come si possano declinare a livello territoriale sollecitazioni a recepire leggi delle Stato, alla buona amministrazione e alla competente rappresentanza degli Ordini Professioni Infermieristiche provinciali che presiediamo unitamente al Consigli Direttivi.
In particolare: