È stata pubblicata dalla Commissione europea una Guida che fornisce esempi pratici per ridurre l’esposizione dei lavoratori ai medicinali pericolosi in tutte le fasi del loro ciclo: produzione, trasporto e stoccaggio, preparazione, somministrazione a pazienti (umani e animali) e gestione dei rifiuti.
La guida offre consigli pratici per gli operatori, i datori di lavoro, le autorità pubbliche e gli esperti di sicurezza, a sostegno dei loro approcci alla protezione dei lavoratori dai medicinali potenzialmente pericolosi.
Per medicinali pericolosi si intendono i medicinali contenenti una o più sostanze che soddisfano i criteri di classificazione come: cancerogeno (categoria 1A o 1B); mutageno (categoria 1A o 1B); Tossico per la riproduzione 1 (categoria 1A o 1B).
I farmaci pericolosi possono causare effetti indesiderati in persone diverse dai pazienti stessi, come i lavoratori esposti.
E possono avere effetti cancerogeni, mutageni o reprotossici.
Per esempio, alcuni causano il cancro o i cambiamenti inerenti allo sviluppo quali perdita fetale e le malformazioni possibili nella prole, nell’infertilità e nel peso basso di nascita.
La guida riporta alcune stime dello studio COWI (2021) secondo cui 54 casi di cancro al seno e 13 casi di cancro ematopoietico nel 2020 possono essere attribuiti all’esposizione professionale afarmaci pericolosi in ospedali e cliniche dell’UE. Lo studio COWI (2021) attribuisce ulteriori 1.287 aborti spontanei all’anno nel 2020, passando a 2.189 aborti all’anno nel 2070, all’esposizione professionale a farmaci pericolosi negli ospedali e nelle cliniche dell’UE.
Lo studio COWI (2021) stima che oggi quasi 1,8 milioni di lavoratori sono esposti a farmaci pericolosi, 88% dei quali sono impiegati in ospedali, cliniche e farmacie.
COWI (2021) stima inoltre che la percentuale di lavoratrici nei gruppi professionali interessati varia dal 4% (personale tecnico nel trattamento dei rifiuti e delle acque reflue) al 92% (badanti, badanti e veterinari).
Scopo della Guida è quello di aumentare la consapevolezza dei rischi dei medicinali pericolosi tra i lavoratori che potrebbero entrarvi in contatto e i loro datori di lavoro; aumentare le buone pratiche dei lavoratori che si occupano di queste sostanze in tutta l’UE e fornire un utile punto di riferimento e sostegno alle attività di formazione; migliorare il flusso di informazioni durante il passaggio tra le diverse fasi del ciclo di vita nella loro catena di fornitura; promuovere l’armonizzazione tra gli Stati membri e i settori garantendo che tutte le parti interessate dispongano di orientamenti completi. Ci sono alcune guide esistenti che coprono l’uso di HMPs, ma sono spesso scritte a livello regionale o locale, o coprono solo parti del ciclo di vita o ruoli specifici. Questa guida dovrebbe ridurre la frammentazione degli orientamenti sui farmaci pericolosi; essere uno strumento flessibile e aggiornato che può essere rivisto in futuro, rispondendo e adattandosi ai progressi farmaceutici.
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È pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 104 del 5 maggio 2023 la Legge 21 aprile 2023, la legge n. 49 “Disposizioni in materia di equo compenso delle prestazioni professionali”.
La norma – approvata definitivamente dalla Camera il 12 aprile 2023 e in vigore dal 20 maggio 2023, quindici giorni dopo la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale – è stata indubbiamente molto attesa e, per certi aspetti, sospirata, in quanto va a sanare alcune marcate disparità, che si erano create nei rapporti di lavoro con le professioni intellettuali.
Il tema riguarda certamente il computo del compenso, che, nelle logiche del libero mercato implementate prima da Bersani nel 2006 e poi da Monti nel 2011, avevano smontato qualunque impianto tariffario, che, pur con mille limiti di adeguatezza, tentava di vigilare sulla dignità dell’esercizio libero professionale agito. La logica conseguenza è stata una deregulation spinta, che, soprattutto nelle stringenti logiche di mercato della Pubblica Amministrazione, rischiava di abbassare l’asticella delle commesse a livelli scandalosi.
Altro aspetto non trascurabile, riguarda il potere contrattuale del professionista, che si è progressivamente appiattito sotto il peso della sua insussistenza, di fronte alla imponente macchina pubblica e nei confronti delle grandi imprese committenti, che avevano progressivamente assunto la facoltà di imporre clausole contrattuali definite, non per nulla “vessatorie”.
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Si portano a conoscenza gli iscritti che in occasione della Giornata Internazionale dell'Infermiere - venerdi 12 maggio 2023 - l'OPI Teramo sarà presente, con alcuni consiglieri, presso il Centro Commerciale Gran Sasso dalle ore 10 alle ore 18 circa per la rilevazione gratuita della pressione arteriosa.
Di seguito, per mera educazione sanitaria alla popolazione, riportiamo un breve estratto di questo importante parametro vitale;
Il cuore è una pompa che, con le sue contrazioni, invia il sangue a tutti gli organi e tessuti del corpo. La pressione arteriosa è la pressione che il cuore esercita per far circolare il sangue nel corpo.
La pressione si misura in millimetri di mercurio (mmHg). Il valore della pressione è dato da due numeri: il primo è la pressione sistolica, il secondo la diastolica.
Si considera “desiderabile” una pressione che non supera i 120 mmHg per la sistolica e gli 80 mmHg per la diastolica.
Il valore della pressione varia normalmente nel corso della giornata: aumenta con lo sforzo, le emozioni, il freddo o il dolore e diminuisce con il riposo e il sonno.
Per la prima volta in Italia è stata concepita e conclusa una iniziativa volta al recepimento della Legge Stanca del 9 gennaio 2004, n. 4 (G.U. n. 13 del 17 gennaio 2004) recante «Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici». Il contenuto di questa pagina proviene dall'OPI Carbonia Iglesias, ringraziamo i colleghi.
Nei siti internet degli OPI Carbonia Iglesias, Bologna, Frosinone, Pavia, Pordenone, Pescara, Teramo, Ragusa, Foggia, Ancona, Rimini, Alessandria, Napoli, Sassari e Oristano, aderenti alla FNOPI Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, stiamo ufficialmente e definitivamente per inserire, dedicate ai disabili sensoriali e loro care giver che avessero necessità e/o interesse di approfondire sulla professione infermieristica:
Nella vita professionale e nella rappresentanza istituzionale della FNOPI Opi provinciali ci sono momenti che suggellano un percorso, un impegno, un modo di vedere l’agire per nome e per conto di infermieri e assistiti.
Poter esporre questo progetto in dirittura d’arrivo complessivo e definitivo è uno di quei momenti perché non ci stiamo accingendo a pubblicizzare un video da parte di una infermiera sorda o da un infermiere interprete o un libro fine a se stesso o un audio realizzato da studenti infermieri, ma a condividere con i cittadini una lettura del mondo che circonda l’ambito nel quale gli infermieri dei nostri territori operano quotidianamente partendo dai bisogni dei più fragili, dei disabili, degli inabili, degli inascoltati, dei non percepiti.
Ci siamo impegnati e continueremo ad impegnarci per intercettare una necessità delle comunità dei ciechi e dei sordi: essere posti nelle medesime condizioni di chi vede e sente, nel nostro caso per mano degli infermieri ai quali si affidano nel contesto della responsabilità del governo dell’assistenza ospedaliera e territoriale, intimamente convinti che questo gesto di riguardo nei confronti dei nostri interlocutori abbia un valore aggiunto ed un peso specifico che l’infermieristica meritava di vedere inclusi e riconosciuti e annoverare tra le qualità che la contraddistinguono tra le professioni d’aiuto e sanitarie.
Quando si valuta una barriera da rimuovere per la fruizione di risposte assistenziali all’altezza delle aspettative e dei diritti dei cittadini, la professione infermieristica è e sarà sempre la prima a cercare soluzioni anche nelle difficoltà delle disabilità sensoriali e quindi nella sfera della comunicazione: questo era il nostro obiettivo e questo abbiamo portato a compimento testimoniando come si possano declinare a livello territoriale sollecitazioni a recepire leggi delle Stato, alla buona amministrazione e alla competente rappresentanza degli Ordini Professioni Infermieristiche provinciali che presiediamo unitamente al Consigli Direttivi.
In particolare: