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L'Ecm al tempo del covid, le delibere nazionali sulle regole durante la pandemia.

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Una serie di delibere datate 4 febbraio, ma pubblicate sul sito della Commissione nazionale ECM il 2 marzo, modificano i criteri di Educazione medica continua in funzione della pandemia.
 
In particolare, per i professionisti sanitari, è previsto che per l’applicazione della delibera sul recupero del debito formativo pregresso (delibera 18 dicembre 2019), non sia possibile applicare le riduzioni previste nel “Manuale sulla formazione continua del professionista sanitario”, al professionista che abbia proceduto allo spostamento dei crediti acquisiti mediante eventi con “data di fine evento” fino a131 dicembre 2021.
 
Per quanto riguarda invece la possibilità di spostamento dei crediti, dopo la certificazione dell’assolvimento dell’obbligo di formazione ECM da parte di Co.Ge.A.P.S., i crediti di recupero dell’obbligo formativo potranno essere solo quelli acquisiti in eccedenza rispetto al quantum necessario per l’assolvimento dell’obbligo formativo individuale.
 
Per la riduzione del debito formativo per i professionisti sanitari presso zone colpite da eventi sismici negli anni 2016 e 2017, la delibera chiarisce che per il triennio 2014-2016 è di 25 crediti; l’obbligo formativo (75 crediti per triennio 2017-2019), si riferisce ai soli professionisti che, in assenza di tale disposizione, avrebbero avuto un obbligo formativo triennale di 150 crediti; per tutti i professionisti che avrebbero dovuto per il triennio 2017-2019, ottenere un numero di crediti minore di 150, la riduzione è della metà dell’obbligo formativo; professionisti che hanno conseguito un numero di crediti superiore all’obbligo formativo possono portare in riduzione, per il triennio 2020-2022, i crediti in eccedenza.
 
Altra delibera riguarda chi è in pensione e svolge saltuariamente l’attività professionale sanitaria con un reddito annuo non superiore a 5.000 euro.
 
Questi soggetti, per avere diritto all’esenzione, dovranno dichiarare di aver cessato l’esercizio della professione sanitaria per pensionamento e di aver svolto esclusivamente attività lavorativa saltuaria. La riduzione dell’obbligo formativo individuale è calcolata in 2 crediti ECM ogni 15 giorni continuativi di sospensione dell’attività professionale, nel limite del!’ obbligo formativo individuale triennale.
 
Se l’attività professionale poi non dovesse essere più saltuaria, tornerebbe di nuovo l’intero obbligo formativo individuale triennale.
 
Per i provider è previsto che fino al termine dello stato di emergenza sanitaria e comunque in presenza di specifiche disposizioni, anche regionali, che vietino lo svolgimento di eventi residenziali o ne limitino numericamente la partecipazione, è consentito l’utilizzo di modalità di collegamento in videoconferenza per gli utenti che si connettano individualmente
 
Precisazioni anche per quanto riguarda la Formazione sul Campo (FSC)
 
Questa  si caratterizza per lo svolgimento in “contesti lavorativi qualificati”, secondo quanto stabilito dai “Criteri di attribuzione dei crediti alle attività ECM”.
Si tratta di attività di formazione che hanno luogo all’interno del contesto lavorativo del discente e al quale sono strettamente connesse, finalizzate a migliorare le competenze professionali nello specifico ambito di pertinenza.
 
“Considerato, dunque, che la formazione sul campo (FSC) esplica la propria efficacia negli ambiti lavorativi ove quotidianamente il personale sanitario si trova ad operare – spiega la Commissione nazionale –  la stessa appare esulare dal divieto di svolgimento di ‘convegni, congressi e altri eventi’ statuito dal DPCM del 14 gennaio 2021, all’art. 1, co. 10, l. o).
 A tal riguardo si rappresenta che le circolari del Ministero della salute del 23 giugno 2020 e del 7 gennaio 2021, in materia di ‘indicazioni emergenziali per il contenimento del contagio da SARS-CoV-2 nelle operazioni di primo soccorso e per la formazione In sicurezza dei soccorritori’, specificano che ‘la formazione continua del personale sanitario dei sistemi di emergenza territoriale non può essere sospesa o rimandata, per evidenti motivi di mantenimento della capacità operative’.
Resta ferma la responsabilità del provider nell’organizzazione e nell’erogazione dell’evento FSC che deve avvenire nel rigoroso e completo rispetto delle prescrizioni adottate dalle competenti autorità in materia di gestione dell’emergenza sanitaria in atto”.
 
 
https://www.fnopi.it/2021/03/04/ecm-covid-delibere-commissione/
 
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Obbligatoria e gratuita per gli iscritti all'OPI di Teramo

pec Gentili iscritti, 

Si ricorda che  il D.L. 185/2008 art.16 convertito nella L. 28 Gennaio 2009 ha introdotto l'obbligo per tutti i professionisti iscritti in Albi professionali di dotarsi di una Casella di Posta Elettronica Certificata-PEC- e di comunicarlo al proprio Ordine di appartenenza.

La Posta Elettronica Certificata (PEC) è il sistema che consente di inviare e-mail con valore legale equiparato ad una raccomandata con ricevuta di ritorno, come stabilito dalla vigente normativa (DPR 11 Febbraio 2005 n.68) ed è obbligatoria per la comunicazione tra professionisti ed Enti.

L'OPI di Teramo dallo scorso anno offre gratuitamente ai suoi iscritti una casella PEC. (vai sul sito Opi Teramo nella sezione dedicata alla PEC e richiedi l'attivazione)

Pertanto si raccomanda a tutti gli iscritti che non avessero ancora attivato la casella PEC di procedere nel farlo.

 

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Casi difficili e il lavoro di squadra

PRONTO SOCCORSOQuesto post parla di molte cose. Parla di due casi difficili, che poi si chiariranno, e di una intossicazione di cui crediamo di sapere più di quanto non sia in realtà. Ma soprattutto parla dell’aspetto più importante del lavoro in Pronto Soccorso: il lavoro di squadra. Questo posto sarà diviso in due parti.

PRIMA PARTE

Chissà perché le cose più strane in pronto soccorso capitano sempre di notte…

In piena seconda ondata di malati COVID, una notte in Pronto Soccorso arrivano due persone. Due coniugi, entrambi giovani (hanno meno di 40 anni), e la situazione non appare semplice neppure all’inizio.

Situazione sulla scena, problematica: la casa in cui sono stati soccorsi era occupata abusivamente (così ci viene detto) e non c’era neppure il riscaldamento.

Per cosa hanno chiamato? qual è il motivo per cui arrivano in pronto soccorso?

Non è proprio chiaro.

Lei, straniera, non parla quasi italiano e riferisce “odontoalgia”, ma sembra confusa. Sembra, perché la barriera linguistica non ci aiuta.

Lui, invece, sembra spaventato, e riferisce da alcuni giorni un dolore toracico diffuso, non proprio tipico, intermittente.

Già adesso mi rendo conto come sia facile prendere una strada sbagliata sin dall’inizio. Non bastano tutte le esperienze passate, i racconti dei colleghi, i blog, i corsi, gli articoli, tutte voci che ti ricordano i rischi di una situazione come quella.

La strada che ti conduce all’errore è sempre in discesa.

Lei non parla italiano, ha mal di denti, magari avranno entrambi bevuto: chissà quale strada avrei preso, se fossi stato da solo in Pronto Soccorso.

Per fortuna, però, in Pronto Soccorso non si è mai soli.

Per fortuna, il nostro è un lavoro di squadra, e nella nostra squadra, a lavorare gomito a gomito con noi, ci sono gli infermieri. Paolo e Marta, in triage, che si fanno venire in mente più dubbi e domande di quanto forse mi sarei fatto io.

E quindi, in triage lavorano.

Con la ragazza, perché sospettano che quel mal di denti sia in realtà espressione di una patologia cardiaca. Poco probabile, forse, ma dopotutto, perché no? certo, è donna ed è giovane, ma non sarebbe la prima volta. Strano, perché anche lui accusa dolore toracico, magari si saranno suggestionati a vicenda, ma al triage non c’è mai tempo per porsi troppe domande. Eseguono l’ECG, ad entrambi, che però risulta normale, a parte una modesta tachicardia sinusale. Per l'articolo completo

 

 

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