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Schillaci agli infermieri: “Disponibile a confronto per aumentare concretamente attrattività professione”

IL-MINISTRO-SCHILLACI-AL-CONSIGLIO-NAZIONALE-FNOPI

 

Si informano gli iscritti che Il Presidente e il Tesoriere dell'OPI Teramo hanno partecipato al Consiglio Nazionale FNOPI tenutosi a Roma.

 

“Conosco bene l’impegno dei professionisti che voi qui rappresentate e le tante difficoltà organizzative ed economiche esistenti. Siamo in un momento storico non facile, che dopo la fase più acuta della pandemia, deve affrontare anche il problema della guerra in Ucraina e la crisi energetica. Ma c’è attenzione da parte del Governo per il mondo sanitario e per il Ssn che tanto ha dato e che da anni soffre di un costante definanziamento”.

Continua qui https://www.fnopi.it/2022/12/16/cn-fnopi-schillaci/

Pubblicato in L'agenda dell'Ordine
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Avviso Importante

Si informano gli iscritti che la linea telefonica per contattare la segreteria è di tipo VOIP,

cioè pur squillando libero è possibile che l'ufficio stia già gestendo un'altra telefonata,

preghiamo pertanto l'utenza di pazientare e riprovare in seguito.

I giorni e gli orari di ricevimento sono presenti sul sito nella homepage --> sottomenu Ordine --> Sede

voip

Pubblicato in In Primo Piano
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OCSE 2022: ruolo chiave degli infermieri nell’assistenza, ma sono troppo pochi

 

OCSE-FOTO-SITO

L’OCSE non ha dubbi e lo dice in modo chiaro nel suo ultimo rapporto “Health at a glance 2022”, appena pubblicato: “Gli infermieri costituiscono la categoria più numerosa di operatori sanitari in quasi tutti i paesi dell’UE. Il ruolo chiave che svolgono nel fornire assistenza negli ospedali, nelle strutture di assistenza a lungo termine e nella comunità è stato nuovamente evidenziato durante la pandemia COVID-19. Le preesistenti carenze di infermieri sono state aggravate durante i picchi dell’epidemia, in particolare nelle unità di terapia intensiva, ma anche in altre unità ospedaliere e strutture di assistenza a lungo termine”.

Ma gli infermieri mancano. E sono pochi secondo l’OCSE in tutti i paesi dell’organizzazione (specie in quelli UE) tanto che “in alcuni paesi che hanno un numero relativamente basso di infermieri come l’Italia e la Spagna, un gran numero di assistenti sanitari (o ausili infermieristici come li definisce l’OCSE) forniscono assistenza agli infermieri”.

Qual è la carenza? Rispetto alla media OCSE l’Italia ha 2 infermieri ogni 1.000 abitanti in meno, che si tradurrebbe in base alla popolazione Istat a inizio 2022 in una carenza di quasi 118mila infermieri. Ma le differenze tra i sistemi sanitari dei vari paesi consentono di rimodulare e ridurre il fabbisogno e la carenza italiana, come ha evidenziato anche la Corte dei conti nella sua memoria sulla nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (NADEF) di inizio novembre, in perfetta analogia con quanto dichiarato dalla Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI), è di circa 65.000 unità, tra territorio e ospedale, considerando un rapporto, come indicano gli standard internazionali, di almeno tre infermieri ogni medico, mentre l’Italia si ferma a 1,6, circa la metà.

Il solo decreto 77 del 2022 di riorganizzazione del territorio (quello che prevede le case e gli ospedali di comunità, le centrali operative, il potenziamento dell’assistenza domiciliare integrata e così via) per essere operativo ne richiede circa 20.000 di “famiglia e comunità” che però non ci sono: quando in piena pandemia il decreto-legge 34/2020 ne aveva prevista e finanziata l’assunzione di 9.600, si è riusciti a immetterne negli organici Ssn non più di 3.500.

Le cause che indica l’OCSE sono le stesse evidenziate dalla FNOPI: scarsa attenzione alle politiche del personale negli anni, blocchi delle assunzioni, scarsa attrattività della professione sia per l’impegno estremamente gravoso che comporta, sia, nel nostro paese, per le scarse opportunità di carriera e le basse retribuzioni.

 

Articolo completo qui

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