L'Ordine delle Professioni Infermieristiche di Teramo ha incontrato oggi 5 Dicembre 2024 presso la propria sede a Teramo in via Vinciguerra 38, i colleghi neolaureati.
Come sempre è stato un piacere, conoscerli e orientarli sulla realtà dell'Ordine e su quelle che potranno essere le diverse dinamiche lavorative che si accingeranno ad affrontare.
Tratto da: www.cityrumorsabruzzo.it
Andrea Fini è il nuovo presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Teramo. È questo l’esito della tornata elettorale del 23 e 24 novembre per il rinnovo delle cariche, nella quale hanno votato 521 infermieri su oltre 2400 iscritti all’OPI (un’affluenza superiore alla media nazionale).
La lista “Professione e Passione” si è imposta con ampio margine sulla lista “Gli infermieri per gli infermieri: evoluzione ed innovazione”. Il nuovo Consiglio Direttivo che affiancherà il presidente Fini è composto da Cristian Pediconi (vicepresidente), Stefano Bellini (segretario), Luca Ruggieri (tesoriere), Roberto Di Mattia, Giorgia Massotti, Rosanna Modesti, Alessandro Berardinelli, Silvia Capitanio, Alfredo Cimbalo, Arianna Rispoli, Federica Delli Compagni, Giulia Maravalle, Daniela Pancottini e Francesco Visciotti.
Rinnovate anche le cariche in seno alla Commissione d’Albo, la cui presidente è Luana Furia, vicepresidente Emanuele Pompilii, segretaria Manuela Ferrara, altri componenti Christian Di Quinzio, Alessandra Lamanda, Roberta Raponi e Roberta Zanapa. Revisori dei conti sono stati eletti Giuseppe Giannetti, Francesco Mezzabarba e Cosimo Annarumma (supplente).
“Ci tengo a ringraziare tutti i colleghi che si sono mobilitati da ogni luogo della provincia per esprimere il loro voto – dichiara il presidente Andrea Fini – Ritengo che sia stato riconosciuto il lavoro compiuto negli ultimi anni dall’Ordine su più fronti, dalla tutela della professione all’educazione sanitaria della cittadinanza, in particolare dei giovani con tanti incontri nelle scuole, senza dimenticare i rapporti stretti con associazioni scientifiche di riferimento, terzo settore e istituzioni del territorio. Il nostro obiettivo – conclude Fini – rimane quello di valorizzare e far apprezzare sempre più la professione infermieristica, anche con il contributo dei nuovi colleghi che entreranno a far parte degli organismi dell’Ordine”.
“Il decreto flussi sta delegittimando l’attività degli Ordini professionali come enti sussidiari dello Stato, perché permette di continuare a esercitare le professioni sanitarie senza nessuna regolamentazione. Facciamo appello al presidente Fedriga affinché in Conferenza delle Regioni approvi il prima possibile l’atto d’intesa già predisposto da tempo, che regoli questo percorso e che ponga tutti i professionisti, italiani e stranieri, sullo stesso livello. Serve subito una soluzione”.
Così la presidente della FNOPI, Barbara Mangiacavalli, e il presidente della FNOMCeO, Filippo Anelli, commentando il “Decreto flussi”, approvato in prima lettura dalla Camera e atteso il 3 dicembre in Aula al Senato, che contiene un’ulteriore proroga all’esercizio temporaneo in Italia di personale straniero, in particolare infermieri, medici e altri professionisti sanitari, fino al 2027, in deroga al riconoscimento delle qualifiche professionali e senza l’iscrizione agli Ordini italiani.
“L’unico vincolo è quello di essere iscritti nell’Ordine del Paese di provenienza – spiegano – ma non c’è nessuna valutazione rispetto all’equivalenza dei titoli, al percorso formativo. Soprattutto, non c’è una previsione di iscrizione, che è ciò che le Federazioni avevano chiesto e che era contemplato nell’atto, in un elenco speciale tenuto dagli Ordini per poter esercitare un controllo deontologico su questi colleghi. Quindi noi troveremo in Italia cittadini assistiti da persone che probabilmente hanno una qualificazione adeguata, ma nessuno potrà mai averne la certezza perché non c’è un sistema di monitoraggio, così come non c’è un controllo deontologico, previsti invece nell’intesa. E questo in un momento in cui, dopo i recenti fatti di cronaca, tutti chiedono, da parte degli Ordini, maggiori garanzie e controlli più stringenti”.
“Sembra quindi fuori luogo – concludono – una disposizione che permetta a dei professionisti sanitari, che hanno nelle loro mani la vita e la salute delle persone, di poter esercitare senza alcun controllo, né preventivo né a posteriori, da parte degli Ordini. Gli Ordini sono posti a garanzia dei diritti dei cittadini e questa è una competenza che non possiamo né vogliamo disconoscere. Il rischio è che si ripeta quanto accaduto per la pubblicità sanitaria, campo in cui il ruolo degli Ordini è stato fortemente ridimensionato a favore della concorrenza, a tutto vantaggio di chi non rispetta le regole ed esponendo a gravi rischi i cittadini.
Dobbiamo uscire da queste soluzioni temporanee, non risolutive e poco pensate che, proroga dopo proroga, diventano strutturali. Il tema della carenza del personale sanitario deve essere affrontato in maniera sistemica e connotato con dei requisiti di solidità e di rigore, con regole uguali per tutti i professionisti e identiche garanzie per tutti i cittadini”.