area riservata con lucchetto
seguici su facebook
  • Home
  • Ordine
    • Funzioni Ordine
    • Sede
    • Consiglio
    • Gruppi Lavoro
    • Coordinamento Regionale
    • Amministrazione trasparente
  • Infermiere e Formazione
    • Chi è L'Infermiere
    • Laurea
    • Master
    • Magistrale
    • Dottorato di ricerca
    • Vademecum ECM
  • Per gli Iscritti
    • Convezioni
    • Posta Certificata PEC
    • Associazioni infermieristiche
    • Albo Iscritti
    • Accedi all'Area Riservata
    • Pagamenti e Iscrizioni
    • Assicurazione
  • Libera Professione
    • Tariffario
    • Norme Libera Professione
      • Vademecum Libera Professione
      • Vademecum apertura Studio Infermieristico
    • Figure Supporto
      • Ausiliario Socio Sanitario Specializzato
      • Operatore Socio Sanitario
      • Infermiere generico
      • Operatore Socio Sanitario con Formazione Complementare
    • Codice Deontologico 2025
  • Modulistica
    • Trasferimenti
    • Duplicato Tesserino
    • Cancellazione
    • Domanda di Iscrizione
  • News ed Eventi
    • Notizie
    • Visto da Noi
    • In Primo Piano
    • Eventi Locali
    • Eventi Nazionali
    • Ammessi agli Eventi e Iniziative
  • Contatti

Pfizer previene anche l'infezione La conferma dai dati israeliani

vaccino1Da uno dei Paesi più in affanno nella lotta al Covid, a uno di quelli avviati prima degli altri verso un rapido ritorno alla normalità. Israele, dove è stata vaccinata almeno con la prima dose quasi la metà della popolazione, rappresenta ora un punto di riferimento importante per la comunità scientifica che sta studiando l'efficacia dei vaccini in circolazione.
 
Tutti gli occhi sono puntati sullo stato ebraico che, da quando ha cominciato la vaccinazione di massa lo scorso 20 dicembre e dopo un lockdown durato due mesi, ha cominciato a registrare un progressivo calo dei contagi e dei ricoveri. Anche se il virus continua a correre tra i non vaccinati, ora si stanno allentando le restrizioni dovute alla pandemia.
 
È l'effetto del vaccino Pfizer/BionTech che - secondo i primi studi - sembra fermare in coloro che l'hanno ricevuto anche il contagio, non solo la malattia. Per la prima volta c'è un'indicazione concreta, basata sui fatti, che l'immunizzazione frenerà la trasmissione del coronavirus. Finora non c'era un consenso unico sul fatto che le inoculazioni delle dosi impedissero ai portatori asintomatici di diffondere il virus. Pur non essendo stati ancora sottoposti alla "peer-reviewed", la procedura di valutazione da parte degli specialisti della comunità scientifica, i dati arrivati dal ministero della salute israeliano - che ha lavorato a quattro mani con le due aziende - sembrano confermare un'efficacia all'89,4 per cento del vaccino Pfizer-BionTech nell'evitare il contagio. I risultati, pubblicati anche da Der Spiegel, sono l'ennesimo segnale positivo emerso da quel che sta succedendo in Israele, il Paese che dopo aver condotto la campagna vaccinale più rapida al mondo sta cominciando a pensare ad una sorta di patente vaccinale che consenta a chi è immune di riprendere a vivere. Il piano allo studio prevede che le persone vaccinate possano partecipare a eventi culturali, volare all'estero e recarsi in centri benessere e ristoranti. È stato il primo ministro Benjamin Netanyahu, a spiegare in conferenza stampa che i vaccinati nei prossimi giorni potranno scaricare il "bollino verde", una sorta di "distintivo che sta gradualmente aprendo il Paese". Anche se il governo non può impedire ai non vaccinati di frequentare luoghi come cliniche mediche, farmacie e supermercati, altri servizi saranno consentiti solo a coloro che hanno ricevuto due dosi di vaccino.
 
In questi giorni stanno riaprendo negozi al dettaglio, centri commerciali, palestre, alcune classi delle scuole medie e altri servizi pubblici, con accessi limitati. Il principale aeroporto internazionale di Israele, invece, rimane chiuso a quasi tutto il traffico aereo, a causa delle preoccupazioni per le varianti.
Pubblicato in Visto da Noi
Leggi tutto...

Giornata personale sanitario, Mangiacavalli (Fnopi): «Infermieri a volte unico legame tra pazienti e malati»

PERSONALIZZAZIONE-DIARIO-DEF-03-1536x568-1Un minuto di silenzio, da nord a sud, tra tutti i reparti di ogni ospedale d’Italia. Così la Fnopi (Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche) ha deciso di rendere omaggio alla Giornata del personale sanitario, assistenziale e volontario. Un silenzio dovuto alle tante perdite di lavoratori indefessi, che hanno contratto il virus nel tentativo di salvare altre vite.
 
Sui 78mila contagi sono 81 gli infermieri ufficialmente deceduti finora a causa del virus, anche se i numeri degli ordini provinciali parlano di cifre molto maggiori (500). Di questi, 19 erano campani e 16 lombardi: le due regioni che hanno pagato il prezzo più alto in perdite. Di questi, sei si sono tolti la vita. Sottolineando una crisi che non era solo nei reparti, ma anche nelle menti e nel cuore dei tanti lavoratori.
 
 
Mangiacavalli: «Tempo di relazione e di cura»
Sanità Informazione ha incontrato la presidente Fnopi Barbara Mangiacavalli, per un commento sulla Giornata e sul suo significato per tutti gli infermieri. «Vivrò questa giornata in maniera molto rispettosa con quello che simbolicamente rappresenta» spiega. «Non è una giornata in cui gioire – aggiunge – però crediamo che sia anche opportuno manifestare ai nostri colleghi, alle famiglie dei colleghi che non ci sono più, ai nostri assistiti e alle loro famiglie quell’elemento che appartiene alla nostra deontologia e che abbiamo scritto nel nostro codice deontologico: è tempo di relazione, è tempo di cura».
 
Infermieri filo conduttore tra pazienti e familiari
Cura che gli infermieri hanno sempre messo al centro. «Gli infermieri – ricorda Mangiacavalli – ci sono sempre stati, ci sono tuttora e continueranno ad esserci: al di là di quello che è successo in questo anno di particolare visibilità, si sono sempre presi cura dei loro assistititi fin da quando siamo nati come professione».
 
E a ogni singolo infermiere va il compito di «rimarcare la vicinanza ai nostri assistiti e usare la relazione e l’empatia che abbiamo con loro per ricordare che spesso siamo stati un punto di collegamento con i loro familiari. Questa giornata è per le persone che non ci sono più sia all’interno della nostra famiglia professionale che all’interno di tutti i nostri assistiti».
 
Qui il link dell'intervista.
 
Pubblicato in Visto da Noi
Leggi tutto...

Giornata degli operatori sanitari, un minuto di silenzio per ricordare

Immagine-FNOPI-20-febbraioNel giorno dedicato agli operatori sanitari e socio-sanitari e del volontariato (il 20 febbraio, come da legge 155/2020) la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI), con oltre 454mila iscritti, si è rivolta a tutti gli infermieri inviando loro una lettera  in cui tra l’altro si chiede, nel rispetto delle norme anti Covid, un minuto di silenzio a inizio di ogni turno di lavoro per onorare la memoria di tutti gli operatori sanitari, non solo infermieri, e di tutti i cittadini deceduti per Covid.
 
Un’altra lettera, invece, è partita alla volta delle Associazioni di pazienti e cittadini che formano la Consulta FNOPI e rappresentano le persone per le quali gli infermieri sono in prima linea nella pandemia, non solo per assistere e curare, ma anche per non lasciare solo nessuno dalle corsie degli ospedali alle abitazioni dove quasi 400mila pazienti sono in isolamento domiciliare.
 
“E’ un momento particolare – si legge nella lettera – che vogliamo condividere con le altre professioni, con le organizzazioni di volontariato e in generale con tutti i cittadini, a cui abbiamo deciso di essere vicini, che vogliamo assistere e curare, con cui vogliamo avere una relazione di prossimità, e che non lasceremo mai soli”.
 
I decessi
Sono (per ora) 81 gli infermieri deceduti per Covid, di cui 6 suicidi (comunque contagiati), ma in realtà il numero di professionisti deceduti nel 2020 è ben maggiore: quasi 500 come hanno rilevato gli ordini provinciali, con un aumento di circa 100 rispetto alla media degli anni precedenti.
Anche tra questi moltissimi tra i più anziani e pensionati sono morti per Covid e la FNOPI li ricorda tutti, e per loro, come per tutte le altre vittime, è il minuto di silenzio, ma la legge dice “per  onorarne il lavoro, l’impegno, la professionalità e il  sacrificio nel  corso della pandemia di Coronavirus nell’anno 2020” e quindi il loro ricordo resta nel cuore delle famiglie e di tutti gli infermieri come quello degli oltre 95mila cittadini che fino a oggi non ci sono più. L’andamento della mortalità rispecchia i picchi delle fasi pandemiche, ma mentre nella prima fase i decessi si concentravano quasi tutti a Nord, nella seconda sono purtroppo spalmati su tutto il territorio nazionale. Un’ulteriore dimostrazione del peso di Covid nei decessi è il paradossale calo in assoluto di circa un anno dell’età media dei deceduti: negli anni scorsi molti decessi erano legati all’età avanzata oltre che a patologie, nel 2020 sono stati legati alla pandemia e la maggior parte degli infermieri in prima linea è comunque mediamente giovane.
 
I contagi
Gli infermieri sono la categoria professionale che conta il maggior numero in assoluto di contagi e anche a loro, come a chiunque è in prima linea, è dedicata la giornata e la lettera FNOPI. Fortunatamente, come ha evidenziato l’Istituto superiore di Sanità, i contagi tra gli operatori sono in diminuzione anche fino al 50% dopo le vaccinazioni. Secondo il dato INAIL, comunque, a dicembre 2020 gli infermieri contagiati sono l’84,4% di tutti gli operatori sanitari che hanno contratto il virus: circa 71mila tra i dipendenti (ma il dato ufficiale è al 31 dicembre e quindi sottostimato: la percentuale indicata da INAIL e applicata all’ultimo conteggio dell’ISS supera i 100mila contagi) a cui si aggiunge un’ulteriore percentuale di liberi professionisti non censita dall’INAIL che porta il totale dei contagiati a quasi 80mila nel 2020 a cui si aggiungono poi quelli del 2021.
 
Le percentuali di infermieri contagiati sono diverse nelle Regioni e si va dal minimo del 77,4% in Piemonte al massimo dell’89% in Molise tra gli operatori sanitari che hanno contratto il virus. Per loro e per tutti i cittadini, la FNOPI chiede al Governo, al Parlamento e alle Regioni di fare in modo che si possano accelerare le campagne vaccinali, considerando che gli infermieri, da sempre “vaccinatori” per eccellenza, possano essere messi nelle condizioni di agire in massa per la tutela della salute dei cittadini. E ricordano comunque che gli infermieri rappresentano, come sottolineano anche gli stessi cittadini-pazienti, la carta vincente per l’assistenza sul territorio.
 
Il Fondo di solidarietà
La FNOPI, perché il sacrificio degli infermieri e la loro dedizione professionale non fossero riconosciute solo a parole, ha lanciato e finanziato, a partire dall’aprile 2020, il fondo #NoiConGliInfermieri (www.noicongliinfermieri.org). Al fondo, patrocinato da più di 42 associazioni di pazienti e Società scientifiche, hanno contribuito oltre a singoli donatori, numerosi Ordini provinciali e Associazioni di pazienti, anche sette “grandi donatori”: TikTok, Barilla, Enel, Aperol, Abbvie, Soka Gakkai (Istituto buddista italiano), Chiesi Farmaceutici. Anche altre numerose e importanti realtà come Gruppo Fendi, Miroglio, Menarini, Starhotels, Nivea, Federazione italiana pugilistica, hanno scelto di sostenere in modo incondizionato gli infermieri. A tutti va il più sentito ringraziamento. Dei 4 milioni finora raccolti, oltre 2 milioni sono già stati devoluti agli infermieri contagiati (che hanno riportato importanti conseguenze) e alle famiglie dei deceduti. Le domande giunte alla Federazione sono più di 7.000 e finora sono stati erogati contributi per circa 1.000 richiedenti. Il progetto, inizialmente limitato al 2020, è stato prorogato almeno fino a giugno 2021.
Pubblicato in Notizie
Leggi tutto...
  • Indietro
  • 27
  • 28
  • 29
  • 30
  • 31
  • 32
  • 33
  • 34
  • 35
  • 36
  • Avanti
  • Fine
Pagina 32 di 157
Amministrazione trasparente
leggi l'articolo
Albo Iscritti
Vedi la pagina
Elenco ammessi agli Eventi
leggi l'articolo
Banca dati
leggi l'articolo
Aggiornamenti professionali
leggi l'articolo
Segnala all'OPI
Contatta l'OPI
OPI Teramo - Via Luigi Vinciguerra, 38 64100 Teramo
Telefono/Fax: 0861-241838 | info@opiteramo.it | teramo@cert.ordine-opi.it | Cookie Policy | Informativa Privacy
Torna su
logo Wainet Web Agency - Sviluppo Siti Portali Web e App
Disposizioni generali