Consulta, unisciti ad un associazione infermieristica scientifica di riferimento.
Dalla rivista Rivista L'Infermiere N° 3 - 2019
L’ASSOCIAZIONISMO PROFESSIONALE: UNO STUDIO QUALITATIVO DESCRITTIVO SU INFERMIERI E OSTETRICHE ITALIANI
L’associazionismo professionale è una delle caratteristiche distintive di una professione. Le associazioni infermieristiche e ostetriche sono enti utili per aiutare a sviluppare cultura e visione della professione.
In un’epoca di cambiamenti, in cui le modalità associative si sono modificate e parte della vita di relazione si svolge con i social network, è importante esplorare il fenomeno dell’associazionismo e conoscere cosa pensano i professionisti e se e come partecipano alla vita associativa. L’obiettivo dello studio è descrivere come infermieri e ostetriche percepiscono l’associazionismo e le associazioni professionali e comprendere le motivazioni che spingono ad appartenere o meno ad una associazione professionale....
Mancano i vaccinatori, soprattutto sul territorio (ma anche negli ospedali) e in modo più evidente con il previsto arrivo anche della fornitura di vaccini Moderna che si affiancherà a Pfizer-Biontech.
Ma ci sono circa 60mila infermieri liberi professionisti che hanno i requisiti richiesti dal bando del Commissario straordinario per Covid-19, in stand by perché non essendo dipendenti non hanno ricevuto alcuna priorità nell'essere essi stessi vaccinati e quindi sono esposti al massimo rischio di infezione senza tutele.
In questo senso la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI) ha inviato una lettera-appello al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ai ministeri della Salute e degli Affari regionali Roberto Speranza e Francesco Boccia, al Commissario Domenico Arcuri e al presidente delle Regioni Stefanio Bonaccini in cui si lancia un triplo appello:
è necessario accelerare l'accesso all'immunizzazione con le priorità vaccinali degli infermieri che operano a qualsiasi titolo sul territorio;
nella professione infermieristica, laureati, spesso specializzati e regolarmente iscritti agli albi, ci sono circa 60.000 infermieri liberi-professionisti, che sono anche quelli di elezione per la partecipazione ai bandi per reperire operatori che possano somministrare i vaccini, purché questo avvenga in sicurezza, e che quindi, con i corretti presupposti, potrebbero integrare il numero degli attuali soggetti vaccinatori;
queste categorie di infermieri non sono spesso considerate in analogia con il personale sanitario dipendente e quindi non hanno alcuna priorità per la vaccinazione, restando fortemente esposti – e con loro le persone assistite – al virus e al relativo contagio, pure essendo già da inizio pandemia in prima linea, soprattutto proprio nelle strutture territoriali che ospitano i più fragili e nel caso della somministrazione di vaccini a contatto con infinite eventuali fonti di contaminazione.
La FNOPI sottolinea nella lettera la necessità che al più presto questi professionisti "siano considerati alla stregua dei loro colleghi dipendenti tra il personale da sottoporre al più presto e prioritariamente alla campagna di vaccinazione e chiede anche che venga riconosciuta loro analoga premialità a quella riconosciuta agli infermieri dipendenti".
E aggiunge: "In particolare, i liberi professionisti sono stati particolarmente colpiti dalla pandemia anche dal punto di vista lavorativo ed economico pur non avendo lasciato solo nessuno ed essendosi offerti spesso anche come volontari per prestare cure e assistenza".
"Abbiamo di fronte un futuro che dipende dall'impegno dei professionisti – aggiunge la lettera FNOPI – come è stato già nell'anno passato, e da quello che essi potranno continuare a fare, infermieri in testa".
"Gli infermieri – conclude – non faranno mai venir meno il loro contributo, la loro competenza, la loro capacità di relazione, la loro disciplina, ma per questo serve un diverso e più mirato impegno delle istituzioni nei confronti di tutta la categoria. Senza escludere nessuno".
da www.fnopi.it
L'Ordine delle Professioni Infermieristiche di Teramo è da sempre al fianco dei colleghi liberi professionisti, pronto ad ascoltare le problematiche del settore e cercare di fare il possibile.
Di seguito ricordiamo il nostro spot proprio in favore dei colleghi. Vai al video
In attesa dei relativi decreti attuativi, la nuova legge di Bilancio 178/2020, all’articolo 1 (commi 20, 21 e 22) istituisce un fondo, con dotazione iniziale di un miliardo (verosimilmente poi incrementato) per garantire la copertura finanziaria dell’ esonero parziale dal versamento dei contributi previdenziali dovuti nel 2021 da lavoratori autonomi e professionisti, infermieri liberi professionisti compresi.
La platea dei beneficiari, infatti, include sia i lavoratori autonomi e i professionisti iscritti alle gestioni previdenziali Inps, sia i liberi professionisti delle Casse di previdenza private di cui ai di cui ai Dlgs 509/1994 e 103/1996.
Per accedere alla misura, pensata per ridurre gli effetti negativi causati dall’emergenza
epidemiologica da COVID-19 sul reddito dei lavoratori autonomi e dei professionisti e di favorire la ripresa della loro attività, vanno rispettati due prerequisiti, ovvero:
• aver realizzato nel 2019 un redđito complessivo non superiore a 5o mila euro;
• aver registrato nel 2020 un calo del fatturato (o dei corrispettivi) non inferiore al 33% rispetto a quello del 2019.
Per determinare l’entità dell’esonero contributivo, e i relativi criteri e modalità di accesso, sarà necessario attendere l’emanazione, entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge, uno o più decreti attuativi a cura del ministero del Lavoro, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Tali decreti, inoltre, possono stabilire anche l’ammontare delle risorse del fondo destinate alle Casse di previdenza della libera professione, nonché i relativi criteri di ripartizione.
Lo stesso fondo sarà impiegato per finanziare l’esonero dal pagamento dei contributi previdenziali a favore dei medici, degli infermieri e degli altri professionisti e operatori sanitari collocati in quiescenza e assunti per far fronte all’emergenza pandemica.