Tratto da OPI.IT
14/01/2016 - L'Università di Milano Bicocca, in collaborazione con il Collegio OPI di Bergamo, attiva un Master universitario di I livello.
L'Università di Milano Bicocca, in collaborazione con il Collegio OPI di Bergamo, ha attivato il Master di I livell ne: "L'assistenza infermieristica in sanità pubblica, l'infermiere di comunità e di famiglia". Un'opportunità concreta di tutelare la salute delle persone negli spazi quotidiani: case, ambulatori, scuole ed ambienti di lavoro.
Il corso, diretto da Marco Italo D'Orso, ha lo scopo di sviluppare competenze avanzate necessarie alla gestione infermieristica dei bisogni dei singoli cittadini, delle comunità didattiche, lavorative ed assistenziali del territorio; dov'è necessario pianificare, monitorare e valutare strategie assistenziali che possono essere preventive, globali, continue, tempestive e di elevata qualità, in risposta ai problemi di salute, reali o potenziali, che possono manifestarsi nei diversi contesti di vita.
I destinatari devono possedere una laurea triennale in Infermieristica (SNT/01, L/SNT1) o un diploma universitario di infermiere o anche titolo di studio equiparati (legge 1/2002). A quelli con laurea specialistica o magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche, saranno riconosciuti alcuni crediti formativi già acquisiti.
L'infermiere di famiglia e di comunità tutela la salute dei cittadini negli spazi di vita quotidiana, dalla nascita e in tutte le età, operando con la propria competenza clinica, formativa ed educativa, anche in veste di consulente, e cooperando con gli altri professionisti sanitari e socio-sanitari attivi sul territorio.
Per iscriversi basterà scaricare il bando all'indirizzo: www.unimib.it/open/news/Master-Assistenza-infermieristica-in- Sanita-Pubblica_-linfermiere-di-famiglia-e-di-comunita/2920504516279578030 ed effettuare la domanda entro il 1 marzo 2016.
L'inizio del corso è previsto per l'11 aprile 2016 e avrà durata annuale anche se la frequenza alle lezioni presso l'università Bicocca e il Collegio OPI di Bergamo è part-time.
Soltanto lo stage (in imprese, enti, scuole ed ambulatori del territorio) si svolgerà in settimane dedicate, con impegno giornaliero dal lunedì al venerdì.
Posti disponibili: 35
Tratto da quotidianosanita.it
Pubblicato il resoconto annuale curato dalla ragioneria dello Stato. Per la sanità scende di circa 350 mln però anche il costo complessivo (39,1 mld) delle retribuzioni. Continua a salire l'età media arrivata a 49,7. Aumenta il numero di medici e infermieri precari. "Nell'ultimo anno, negli enti del Ssn il costo del personale ha continuato a ridursi, anche per effetto dei piani di rientro cui sono sottoposte diverse regioni".
Cala il numero dei dipendenti del Ssn e il loro costo mentre l'età cresce. Nel 2014 sono 663.793, meno 6.500 dipendenti rispetto all'anno precedente e -2,7% rispetto al 2007. Un calo che prosegue anche nei primi 9 mesi 2015 in cui si registra una contrazione dello 0,92% (circa altri 6.500 dipendenti). Scende anche però il costo del lavoro, dove la sanità si colloca al secondo posto dopo il comparto della scuola. Nel 2014 la spesa complessiva per il comparto è stata di 39,126 miliardi (-0,9% rispetto al 2013, circa 350 milioni di euro).
Questi alcuni dati per il Servizio sanitario nazionale fotografati dal Conto annuale 2014 del Ministero dell'Economia..
Tratto da ilfattoquotidiano.it
Una direttiva europea impone che per i dipendenti della Sanità siano previste interruzioni di almeno 11 ore tra un turno e il successivo. L'Italia fino allo scorso 25 novembre ha goduto di una deroga, ma ora, scaduta la deroga e rimasto il problema, si preannuncia la procedura di infrazione. Per tutti i servizi pubblici la risorsa principale, e quindi la principale voce di costo, è il lavoro umano, e anzi, quanto più il servizio richiesto è evoluto e complesso, tanto maggiore e tanto più irriducibile è la quota di costo dovuta al lavoro umano. Nella sanità il costo del lavoro è molto elevato a causa del grande numero di addetti necessario e della elevata professionalità richiesta; ma il paese attraversa una grave crisi economica, chi va in pensione non viene sostituito e chi rimane deve farsi carico del servizio. Il fatto che l'Italia usufruisca di una deroga (oggi scaduta) alla normativa europea deve far riflettere: gli "altri" hanno un numero di addetti alla Sanità, per migliaio di abitanti, maggiore del nostro.