Il nuovo servizio sociosanitario gratuito mette a disposizione della famiglie del territorio un infermiere esperto operativo la domenica e nei giorni festivi.
Successo nel Chianti per il nuovo servizio sociosanitario gratuito che mette a disposizione della famiglie del territorio un infermiere esperto operativo la domenica e nei giorni festivi. A distanza di sette mesi dall'attivazione il servizio della guardia infermieristica dimostra di funzionare con 130 accessi complessivi all'attivo. Molte le famiglie che vi si rivolgono con la richiesta di essere supportare nelle situazioni più complesse, in particolare quelle che riguardano le dimissioni dall'ospedale che sempre più spesso avvengono nei giorni precedenti o in corrispondenza del fine settimana. Giorni nei quali - previa richiesta delle famiglie ai medici di base o alla guardia medica, e relativa attivazione -, un infermiere specializzato viene inviato a domicilio per dare assistenza a malati gravi che necessitano di interventi e terapie complesse. L'iniziativa è promossa dai Comuni con la Asl 10 di Firenze.
La presenza dell'infermiere durante i giorni festivi (dalle 7 alle 13) permette di gestire le dimissioni complesse dall'ospedale, ad esempio per le terapie infusionali continuative ed il supporto per i familiari, oltre alla risoluzione di criticità che riguardano utenti già in carico. La guardia infermieristica – così concepita - mira a garantire continuità nelle cure tra ospedale e territorio. L'infermiere interviene in base a specifiche necessità programmando l'attivazione con il medico di base; è inoltre un'iniziativa che favorisce la riduzione di ricoveri impropri al pronto soccorso: sono tante le situazioni che potrebbero essere risolte a livello domiciliare evitando di congestionare i pronto soccorso degli ospedali.
Tratto da: opi.it
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La Federazione dei Collegi OPI ha presentato oggi (04/07/2015) in Consiglio nazionale il nuovo modello di evoluzione delle competenze infermieristiche, che si richiama al Patto per la salute e alla bozza di accordo Stato-Regioni sulle competenze avanzate
Competenze cliniche "perfezionate", "esperte" e "specialistiche". E due assi su cui disegnare la professionalità: quello della clinica, che rappresenta la linea del governo dei processi assistenziali e quello della gestione, che rappresenta il governo dei processi organizzativi e delle risorse.
E' il nuovo modello di evoluzione delle competenze infermieristiche, presentato oggi al Consiglio nazionale della Federazione OPI. Alla presentazione è seguito un dibattito puntuale e meticoloso e una condivisione molto elevata. Il documento sarà presentato ora alle associazioni infermieristiche e inviato ai sindacati e a tutti gli interlocutori istituzionali e politici.
Il modello, elaborato da un gruppo di infermieri esperti coordinati da Annalisa Silvestro, senatrice in commissione Igiene e Sanità e componente del Comitato centrale della FNC OPI, si richiama al Patto per la salute e ai contenuti della bozza di accordo tra Governo e Regioni sulle competenze specialistiche dell'infermiere, già approvato nel 2013 dagli assessori alla sanità e che attende solo il via libera in Conferenza Stato-Regioni.
Nel modello sono posizionati sui due assi i livelli di competenza che l'infermiere acquisisce attraverso specifici percorsi formativi.
Il primo livello corrisponde all'infermiere generalista in possesso di laurea triennale, che non ha bisogno di modificazioni sostanziali e rappresenta, in ogni caso, la matrice "core" della competenza da cui originano i successivi livelli di approfondimento o di espansione.
C'è poi l'infermiere con perfezionamento clinico o gestionale, che ha seguito un corso di perfezionamento universitario che lo ha messo in grado di sviluppare le sue competenze "core" applicate a un'area tecnico operativa molto specifica.
Il terzo livello è quello dell'infermiere esperto clinico o coordinatore con master, formato con un master universitario di primo livello, in grado di approfondire le sue competenze in un settore particolare dell'assistenza infermieristica ed esperto di parti di processo assistenziale, di peculiari pratiche assistenziali settoriali o con capacità di governo dei processi organizzativi e di risorse in unità organizzative.
Infine, al quarto e più avanzato livello c'è l'infermiere specialista con laurea magistrale, formato con laurea magistrale in Scienze Infermieristiche con orientamento clinico o gestionale/formativo.
"Il lavoro svolto dalla Federazione OPI – sottolinea Annalisa Silvestro - è la base per riflessioni, integrazioni, modifiche del nuovo sviluppo della professione e ha l'obiettivo di definire la posizione e gli obiettivi del gruppo professionale sulle competenze infermieristiche. Ed è la base per iniziare e portare a buon fine il confronto con le altre professioni, con le forze sociali, con i ministeri dell'Università e della Salute e con le Regioni. Ora non solo si può, ma si deve partire per disegnare professionalità e ruolo dell'infermiere di domani".
"Le specializzazioni infermieristiche – commenta la presidente OPI, Barbara Mangiacavalli - pretendono l'approfondimento disciplinare del processo di assistenza e successivamente disegnano le abilità tecniche degli infermieri, abilità da utilizzare nei processi di assistenza su tutto il territorio nazionale. L'infermiere vuole lavorare in squadra con paradigmi professionali, relazionali e organizzativi diversi dagli attuali e vuole ragionare su ciò che serve agli assistiti e alla sostenibilità del Ssn. E questo da ora in poi deve essere ben chiaro a tutti".
Tratto da opi.it