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Funzioni esecutive, aspetti cognitivi e motivazionali tra normalità e patologia

Descrizione del corso
Le funzioni esecutive consistono nella capacità di formulare e controllare schemi di azione articolati soprattutto in contesti non abituali, complessi o conflittuali. I disturbi delle funzioni esecutive sono legati a lesioni o disfunzioni della corteccia prefrontale e delle sue connessioni con le altre aree corticali e con specifiche strutture sottocorticali. In particolare sono tre i circuiti frontosottocorticali implicati nei processi di controllo della cognizione e del comportamento: il Desolaterale è coinvolto nelle capacità di pianificazione, astrazione e flessibilità cognitiva; l'Orbitofrontale nella regolazione delle emozioni e nei processi decisionali; il circuito del Cingolo Anteriore nel controllo della motivazione e nell'inibizione di stimoli o attività interferenti. È possibile distinguere tra Funzioni Cognitive di "ordine superiore" che permettono di pianificare, iniziare e portare a termine comportamenti diretti ad uno scopo attraverso un insieme di azioni coordinate e strategiche, e Funzioni Cognitive "basilari" che includono l'elaborazione di informazioni di tipo sensoriale. Attualmente il modello teorico maggiormente accreditato circa le funzioni esecutive è quello riconducibile a Miyake e coll. (2000). Tale modello prevede che le suddette funzioni siano essenzialmente composte da tre sottosistemi: l'Inibizione della risposta, l'Aggiornamento della memoria di lavoro e la Flessibilità della risposta. Questi circuiti possono essere danneggiati da svariate patologie di origine traumatica, degenerativa (demenze frontali, demenze sottocorticali, etc.), vascolare (lesioni ischemiche, rottura di aneurismi dell'arteria), tumorale o infiammatoria. I processi cognitivi delle funzioni esecutive influenzano inoltre la regolazione delle emozioni, la motivazione e il comportamento. È stata proposta (Zelazo et al., 2004) una dicotomizzazione delle funzioni esecutive in " FE Cool" per quanto riguarda i processi puramente cognitivi che si attivano quando il soggetto è impegnato con problemi astratti e decontestualizzati, e in "FE Hot" riferiti agli aspetti affettivi/emotivi del funzionamento esecutivo e quindi ai processi richiesti in situazioni significative e sono inoltre coinvolti nella regolazione dell'emotività e della motivazione. Studi neuropsicologici consentono di identificare l'organizzazione del dominio esecutivo, le traiettorie di sviluppo delle funzioni esecutive, i quadri di compromissione e le ricadute nella quotidianità di un corretto o compromesso funzionamento esecutivo. La diagnosi dei disturbi da lesione prefrontale è legata alla presenza di un comportamento disorganizzato che può essere associato o ad una globale ipoattività (apatia, anedonia) o ad una globale iperattività (distraibilità, impulsività, disinibizione). Altri disturbi riscontrabili possono essere l'anosognosia, perseverazioni, confabulazioni, la sindrome da dipendenza ambientale, disturbi emozionali e del comportamento sociale. Il moderno approccio neuropsicologico ha permesso di riconoscere una sindrome da danno frontale bilaterale definita Sindrome Disesecutiva, ovvero un disturbo neurologico e neuropsicologico caratterizzato da una grave compromissione delle abilità cognitive, affettive, emotive e comportamentali, e da una lieve compromissione delle abilità senso percettive, comunicative e motorie. Le Funzioni Esecutive avendo un importante ruolo nell'apprendimento di nuovi compiti e competenze hanno inoltre una notevole influenza anche sul rendimento scolastico. Sono state scientificamente riscontrate associazioni tra disturbi dell'apprendimento, come dislessia e ADHD, e difficoltà nelle funzioni esecutive in quanto il livello di queste incide sulla capacità di apprendimento a prescindere dal quoziente intellettivo.

Argomenti del corso:Funzioni cognitive "basilari" e di "ordine superiore" - Connessioni corticali e sottocorticali - Modello a tre sottosistemi (Miyake e coll. 2000) - Regolazione delle emozioni, motivazione e comportamento - Nuovi apprendimenti e rendimento scolastico, ruolo delle funzioni esecutive - Valutazione psicodiagnostica - Casi clinici ed esercitazioni di gruppo

Per maggiori informazioni

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"La lettura critica dell'articolo scientifico": on line il nuovo corso Fad

E' online sulla piattaforma FadInMed il nuovo corso FAD "La lettura critica dell'articolo scientifico della FNOPI. Il corso è offerto su input dei colleghi che hanno sottolineato il loro bisogno formativo sull'argomento, accolto con piacere dalla Federazione che si è attivata per aprire e integrare il percorso FAD agli infermieri e ampliare l'offerta formativa già in essere

E' online sulla piattaforma FadInMed (www.fadinmed.it) il nuovo corso FAD La lettura critica dell'articolo scientifico (5 crediti ECM) della FNOPI. Il nuovo corso ECM viene offerto su input dei colleghi che hanno sottolineato il loro bisogno formativo sull'argomento, accolto con piacere dalla FNOPI che si è attivata per aprire ed integrare il percorso FAD agli infermieri ed ampliare così l'offerta formativa già in essere.

Il corso si aggiunge infatti alla proposta 2017/2018 che già comprende la nuova edizione sul PNE, Trachestomia: gestione del paziente, Disfagia: valutazione e gestione, Aderenza Teraputica, PEG, Stomie Intestinali: Gestione per il paziente, Influenza e anziani. Impatto epidemiologico, clinico ed economico. Programmare e realizzare azioni per migliorare le coperture vaccinali , Morbillo e rosolia: epidemiologia, sorveglianza e prevenzione , le Vaccini, per un totale di 66 crediti ECM

Leggere criticamente un articolo scientifico non è un'abilità infatti semplice, richiede conoscenze di analisi specifiche, e non sempre nel percorso di studi vengono acquisite. Il corso fornirà strumenti utili per capire se i risultati di una ricerca siano attendibili o meno e se possono essere trasferiti nella pratica clinica quotidiana al fine di orientare le nostre azioni su logiche evidence based e di appropriatezza, oltre ovviamente a fornire elementi di cultura scientifica generale per distinguere studi validi da studi meno validi.

Questi i contenuti del corso:

L'approccio all'articolo scientifico

Il mare magnum delle pubblicazioni

La definizione di lettura critica

I vari tipi di studio

La piramide delle prove

La lettura dell'articolo scientifico nelle sue varie sezioni

I trabocchetti degli articoli scientifici:

- gli esiti multipli e surrogati

- la presentazione convincente dei risultati

- l'analisi a posteriori

I conflitti d'interesse

Le frodi

Gli strumenti a disposizione per la lettura critica dell'articolo scientifico

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Assistenza domiciliare, convegno Uneba. Mangiacavalli: "Presa in carico della persona al domicilio"

Uneba (Unione nazionale istituzioni e iniziative di assistenza sociale) ha organizzato nel convegno un confronto con i protagonisti, gli operatori del settore, pubblici e privati con una particolare attenzione al non profit, e le professioni coinvolte, con i rappresentanti di medici, infermieri e assistenti sociali

Assistenza domiciliare al centro del convegno Uneba (Unione nazionale istituzioni e iniziative di assistenza sociale), che si è svolto oggi a Milano con il titolo "Assistenza domiciliare, a che punto siamo?"

L'assistenza domiciliare, secondo Uneba, è destinata a diffondersi di più e avere più rilevanza, come strumento che può dare una risposta al bisogno crescente di assistenza (dovuto anche all'invecchiamento della popolazione) e a farlo a costi inferiori rispetto alle strutture residenziali e semiresidenziali, e dando modo all'assistito di rimanere nella casa e negli spazi in cui ha trascorso la sua vita fino a quel momento.

Per questo Uneba ha organizzato nel convegno un'occasione di confronto a 360 gradi su questo argomento, ascoltando anche in una sessione ad hoc - moderata da Salvo Caruso vicepresidente nazionale Uneba - i protagonisti, gli operatori del settore, pubblici e privati con una particolare attenzione al non profit, e le professioni coinvolte, con i rappresentanti di medici, infermieri e assistenti sociali.

"L'integrazione ospedale territorio ci sarebbe già dovuta essere, ormai è superata; ora dobbiamo spostare la presa in carico della persona assistita dal territorio al domicilio", ha scandito in apertura del suo intervento la presidente nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche (Fnopi) Barbara Mangiacavalli -. E per questo suggerisco a voi di Uneba di valorizzare ancora di più la vostra presenza sul territorio". "La frammentazione – ha poi rilevato-, e il problema dei servizi che non si parlano tra loro, sono un tema strategico, e per questo è fondamentale la costruzione di reti. Serve percorso che parta da bisogno del cittadino, non quello dei professionisti".

Maria Teresa Zocchi, presidente dell'Ordine dei medici di Milano ha espresso il suo scetticismo verso il nuovo modello di presa in carico della cronicità proposto da Regione Lombardia – "troppo pochi pazienti e troppo pochi medici hanno aderito"- ed ha rivendicato un maggiore ruolo dei medici di medicina generale tanto nella stesura dei Piani assistenziali individuali quanto, ad esempio, nel sistema delle cure palliative voluto da Regione Lombardia con la Dgr 5918.

"Bisogna passare da risposta alla patologia a costruzione di sostegno alla qualità della vita della persona: e questa la definisce la persona, non l'operatore", ha detto Mirella Silvani, presidente dell' Ordine degli assistenti sociali della Lombardia. "Il compito di noi professionisti – ha affermato - è rendere reale il principio dell'integrazione sociosanitaria, che prima che un processo tecnico è un valore intorno al quale si sviluppano modelli organizzativi e realtà operativa"

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