In Italia, il triennio ECM corrisponde a un periodo durante il quale gli operatori medico-sanitari hanno l’obbligo di conseguire 150 crediti ECM (Educazione Continua in Medicina) per mantenere la propria abilitazione e garantire, così, un alto livello di qualità del servizio offerto.
Con l’avvicinarsi della fine del triennio 2023-2025, fissata al 31 dicembre 2025, e l’imminente avvio del nuovo triennio ECM 2026-2028, emergono importanti novità introdotte da Agenas (l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali) e dall’ultimo Accordo Stato-Regioni (risalente ad aprile 2025).
Pertanto, le piattaforme e-learning per i corsi ECM, come MedicalFAD, offriranno strumenti sempre più innovativi.
Continua a leggere qui.
La recente proposta di istituire un “liceo infermieristico abilitante” ha riacceso il dibattito nazionale sul futuro della formazione infermieristica.
La Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche (FNOPI) ha espresso una posizione chiara: la formazione universitaria è e deve restare il fondamento della professione infermieristica, poiché garantisce competenze, autonomia e responsabilità in linea con la complessità crescente del sistema salute. Nel panorama sanitario attuale, l’infermiere è chiamato ad affrontare sfide che richiedono preparazione scientifica, capacità clinica, leadership e spirito critico. Dalla gestione della cronicità e della non autosufficienza, alla prevenzione e promozione della salute nei contesti territoriali, fino al ruolo sempre più centrale nei percorsi di continuità assistenziale e nella presa in carico multidisciplinare. Per rispondere efficacemente a queste sfide non servono scorciatoie, ma un rafforzamento della formazione universitaria, lo sviluppo delle lauree magistrali e dei percorsi di specializzazione clinica, avanzata e manageriale, insieme a un reale riconoscimento del valore professionale e delle responsabilità che gli infermieri assumono quotidianamente nei diversi setting di cura. Per il cittadino, tutto questo si traduce in un’assistenza più sicura, competente e umana. Un infermiere formato, aggiornato e consapevole del proprio ruolo è garanzia di qualità delle cure, di empatia nella relazione e di continuità tra ospedale e territorio. È un professionista che sa integrare conoscenze scientifiche, attenzione alla persona e capacità di lavoro in team multiprofessionale. La formazione universitaria, dunque, non rappresenta soltanto un requisito accademico, ma un valore sociale e culturale, che qualifica la professione e ne rafforza la credibilità. Investire sulla formazione infermieristica significa investire sulla sicurezza dei cittadini, sulla sostenibilità del sistema sanitario e sul futuro stesso della salute pubblica.
L’OPI Teramo condivide pienamente questa visione e ribadisce il proprio impegno a sostenere i professionisti nella crescita continua, nella formazione specialistica e nella promozione di una cultura infermieristica moderna, competente e propositiva. Un impegno che passa anche attraverso la collaborazione con istituzioni, università e realtà territoriali, per costruire insieme percorsi di formazione e di sviluppo professionale capaci di rispondere ai nuovi bisogni della sanità e della comunità.

L’OPI Teramo e il Centro Antiviolenza “La Fenice” condividono da tempo un importante percorso comune nella lotta alla violenza. Una sinergia importante che unisce il mondo sanitario e quello sociale con l’obiettivo comune di proteggere le vittime, sensibilizzare la comunità e promuovere una cultura del rispetto.
L’Ordine degli Infermieri teramano ha da sempre sensibilizzato l’opinione pubblica su questa terribile piaga che affligge la nostra società ed esortato le istituzioni ad affrontarla con determinazione, puntando sulla prevenzione. In questa missione, OPI ha trovato nel Centro La Fenice un alleato prezioso: entrambe le realtà operano con fermezza contro ogni forma di abuso, unendo competenze sanitarie e supporto socio-legale per proteggere le persone più vulnerabili. Non a caso l’OPI Teramo ha pubblicamente ringraziato La Fenice per il prezioso lavoro che svolge sul territorio teramano a sostegno delle vittime.
Negli anni, la collaborazione si è tradotta in numerose iniziative concrete. Ad esempio, l’8 marzo 2022, in occasione della Giornata internazionale dei diritti delle donne, l’OPI Teramo – insieme al Comune di Teramo e al Centro La Fenice – ha inaugurato una panchina rossa nel Giardino “Florence Nightingale” (Parco Fluviale del Vezzola) come simbolo in memoria di tutte le donne vittime di violenza. All’evento erano presenti rappresentanti delle istituzioni locali, della Commissione Pari Opportunità e Annamaria Pizzorno in rappresentanza del Centro La Fenice, a testimonianza di una rete unita contro la violenza. “L’iniziativa, voluta dall’OPI Teramo, intende ricordare tutte le donne vittime di violenza, ma anche celebrare la dedizione e la competenza con cui ogni giorno tante infermiere svolgono il loro lavoro”, ha dichiarato in quell’occasione il presidente dell’OPI Cristian Pediconi. Contestualmente, presso l’ospedale di Sant’Omero, una delegazione OPI ha reso omaggio alla dottoressa Ester Pasqualoni – l’oncologa teramana uccisa da uno stalker nel 2017 – deponendo fiori sulla panchina rossa installata nel luogo dove avvenne il tragico femminicidio. Il ricordo di Ester Pasqualoni è diventato negli anni un simbolo locale della battaglia contro la violenza: l’OPI Teramo continua a onorarne la memoria in ogni ricorrenza affinché il suo sacrificio sproni a non abbassare la guardia.
L’impegno congiunto di OPI e La Fenice si rinnova anche ogni 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. In queste occasioni l’Ordine degli Infermieri partecipa attivamente a eventi di sensibilizzazione promossi sul territorio, spesso accanto ai professionisti di La Fenice e ad altre associazioni. Nel 2023, ad esempio, l’OPI Teramo ha preso parte al flash mob “Fil Rouge” organizzato all’ospedale di Sant’Omero in collaborazione con l’associazione “Il Guscio” – un’iniziativa rivolta a cittadini e operatori sanitari per “spezzare il filo rosso” della violenza. Quella stessa giornata ha visto l’OPI deporre nuovamente fiori presso l’installazione dedicata a Ester Pasqualoni, a dimostrazione di quanto la categoria infermieristica senta propria questa causa. “Una mattinata ricca di impegni nella Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, ha commentato l’OPI Teramo nel resoconto di quella giornata, sottolineando come ogni anno l’Ordine sia felice di contribuire attivamente alle tante iniziative del territorio. Attraverso queste azioni, il messaggio che si leva è chiaro: la comunità infermieristica ripudia ogni forma di violenza e intende fare la propria parte per prevenirla e contrastarla, in sinergia con le istituzioni e i centri specializzati.
Va evidenziato che questo fronte comune non si limita alle sole ricorrenze simboliche. La collaborazione OPI–La Fenice si inserisce in un più ampio lavoro di rete portato avanti in provincia di Teramo. Già nel 2018, infatti, fu sottoscritto in Prefettura un Protocollo interistituzionale per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere, dedicato proprio alla memoria di Ester Pasqualoni. A quel tavolo aderirono numerosi enti – dalle forze dell’ordine alla Procura, dalla ASL alle Commissioni Pari Opportunità – includendo il Centro Antiviolenza La Fenice e altre strutture di assistenza. Questo accordo ha sancito formalmente una collaborazione multidisciplinare sul territorio, ponendo l’accento sulla formazione degli operatori e sulla sensibilizzazione della società civile. Gli infermieri, attraverso il loro Ordine professionale, sono parte integrante di questo approccio: come figure sanitarie a stretto contatto con la popolazione, possono intercettare segnali di disagio e favorire l’emersione di abusi nascosti. Non a caso, iniziative come l’incontro “I volti della violenza” rivolto agli studenti del corso di laurea in Infermieristica mirano a preparare i futuri operatori sanitari ad affrontare situazioni di violenza domestica, rompendo il silenzio e orientando le vittime verso la rete di aiuto . In questo modo, l’OPI Teramo contribuisce attivamente a diffondere una cultura della non violenza anche all’interno della comunità professionale infermieristica.
Il Centro “La Fenice”, attivo dal 2008 e gestito dalla Provincia di Teramo, rappresenta un punto di riferimento fondamentale sul territorio. Offre servizi gratuiti e anonimi di accoglienza, consulenza psicologica e legale, mediazione culturale e ospitalità in strutture protette. Solo nel 2024 ha già accolto decine di donne vittime di violenza, molte delle quali con figli minori, fornendo un sostegno concreto per uscire da situazioni di pericolo e ricostruire una nuova vita. La rete comprende anche la casa rifugio “Maia” e nuovi sportelli di ascolto, come quello aperto recentemente presso l’Università di Teramo.
La collaborazione tra OPI Teramo e La Fenice dimostra come fare rete sia la chiave per combattere un fenomeno complesso e drammatico come la violenza di genere. L’Ordine ribadisce con forza la propria posizione: contro ogni forma di violenza, senza eccezioni, e al fianco di tutte le persone che trovano il coraggio di chiedere aiuto. Insieme, sanità e sociale possono costruire un territorio più consapevole, attento e capace di rispondere con efficacia a chi ha bisogno di protezione.
Centro Antiviolenza La Fenice – 0861 029009 (anche WhatsApp)
Servizio gratuito e anonimo, attivo per chiunque subisca violenza fisica, psicologica, economica o stalking.
Per la prima volta in Italia è stata concepita e conclusa una iniziativa volta al recepimento della Legge Stanca del 9 gennaio 2004, n. 4 (G.U. n. 13 del 17 gennaio 2004) recante «Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici». Il contenuto di questa pagina proviene dall'OPI Carbonia Iglesias, ringraziamo i colleghi.
Nei siti internet degli OPI Carbonia Iglesias, Bologna, Frosinone, Pavia, Pordenone, Pescara, Teramo, Ragusa, Foggia, Ancona, Rimini, Alessandria, Napoli, Sassari e Oristano, aderenti alla FNOPI Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, stiamo ufficialmente e definitivamente per inserire, dedicate ai disabili sensoriali e loro care giver che avessero necessità e/o interesse di approfondire sulla professione infermieristica:
Nella vita professionale e nella rappresentanza istituzionale della FNOPI Opi provinciali ci sono momenti che suggellano un percorso, un impegno, un modo di vedere l’agire per nome e per conto di infermieri e assistiti.
Poter esporre questo progetto in dirittura d’arrivo complessivo e definitivo è uno di quei momenti perché non ci stiamo accingendo a pubblicizzare un video da parte di una infermiera sorda o da un infermiere interprete o un libro fine a se stesso o un audio realizzato da studenti infermieri, ma a condividere con i cittadini una lettura del mondo che circonda l’ambito nel quale gli infermieri dei nostri territori operano quotidianamente partendo dai bisogni dei più fragili, dei disabili, degli inabili, degli inascoltati, dei non percepiti.
Ci siamo impegnati e continueremo ad impegnarci per intercettare una necessità delle comunità dei ciechi e dei sordi: essere posti nelle medesime condizioni di chi vede e sente, nel nostro caso per mano degli infermieri ai quali si affidano nel contesto della responsabilità del governo dell’assistenza ospedaliera e territoriale, intimamente convinti che questo gesto di riguardo nei confronti dei nostri interlocutori abbia un valore aggiunto ed un peso specifico che l’infermieristica meritava di vedere inclusi e riconosciuti e annoverare tra le qualità che la contraddistinguono tra le professioni d’aiuto e sanitarie.
Quando si valuta una barriera da rimuovere per la fruizione di risposte assistenziali all’altezza delle aspettative e dei diritti dei cittadini, la professione infermieristica è e sarà sempre la prima a cercare soluzioni anche nelle difficoltà delle disabilità sensoriali e quindi nella sfera della comunicazione: questo era il nostro obiettivo e questo abbiamo portato a compimento testimoniando come si possano declinare a livello territoriale sollecitazioni a recepire leggi delle Stato, alla buona amministrazione e alla competente rappresentanza degli Ordini Professioni Infermieristiche provinciali che presiediamo unitamente al Consigli Direttivi.
In particolare: