da: www.nurse24.it
La delibera regionale consente alle strutture per non autosufficienti di rimpiazzare fino al 50% del personale infermieristico. L’Opi Brindisi e l’Opi Puglia insorgono: “Un arretramento che mette a rischio la sicurezza dei pazienti”.
La decisione regionale e le reazioni degli Ordini
La giunta regionale pugliese ha approvato una delibera che consente alle Rsa per persone non autosufficienti di sostituire fino alla metà degli infermieri con Oss. Una misura che sta suscitando forti critiche da parte della professione infermieristica.
L’Ordine delle professioni infermieristiche (Opi) di Brindisi, guidato da Paola De Biasi, si è detto “profondamente preoccupato” e ha chiesto, in linea con Opi Puglia, il ritiro immediato del provvedimento. “Si tratta di un arretramento grave e pericoloso nella qualità dell’assistenza – sottolinea De Biasi – perché i bisogni sanitari delle persone fragili sono complessi e richiedono la competenza clinica e la responsabilità dell’infermiere”.
L’atto infermieristico non è surrogabile
L’assistenza infermieristica rappresenta un atto sanitario riconosciuto e regolamentato, che non può essere sostituito da figure con ruoli diversi. Gli Oss svolgono attività preziose e complementari, ma prive di competenze cliniche: un rimpiazzo su larga scala, avvertono gli infermieri, rischia di compromettere la sicurezza delle cure e creare un vuoto assistenziale nelle Rsa.....

Tratto da: www.ilsole24ore/sanità
Servirebbero almeno 3 miliardi per mettere a terra tutte le misure a cui stanno lavorando i tecnici del ministero della Salute per l'imminente legge di bilancio, ma già arrivare a 2 miliardi - l'asticella indicata dal ministro Schillaci al collega al Mef Giorgetti questa estate - sarebbe un “buon risultato”. Insomma la caccia alle risorse è partita, ma l'esito ancora non si conosce. Di sicuro c'è solo che che la gran parte delle risorse che ci saranno a disposizione per questa voce così sensibile per i cittadini saranno dedicate al personale sanitario per attrarre nuovi medici e infermieri o per evitare che fuggano dagli ospedali pubblici quelli che già ci lavorano.
Le priorità - a cui saranno destinati 1-1,5 miliardi se si ci saranno almeno 2 miliardi di dote - sono innanzitutto le assunzioni e poi gli incentivi, compresi quelli fiscali, per rendere più pesante la busta paga dei sanitari. Sul primo fronte si stanno studiando due strade: la prima, quella ideale, prevede finalmente il superamento del tetto di spesa sulle assunzioni con la messa a regime del meccanismo del fabbisogno del personale calcolato con un algoritmo a cui aveva lavorato a lungo l'Agenas (l'Agenzia sanitaria per i servizi regionali) e finora rimasto nei cassetti, in alternativa si ritoccherebbe ancora il tetto di spesa (l'ipotesi è di un 5%). Sul fronte degli incentivi ci sono un ventaglio di possibili interventi: per i medici si proverà di nuovo a riproporre, dopo il tentativo andato a vuoto dell'anno scorso, la defiscalizzazione dell'indennità di specificità (che vale circa 800 euro) al 15 per cento o in alternativa un suo possibile aumento. Per gli infermieri, che sono l'emergenza numero uno (ne mancano almeno 70 mila), si punta ad aumentare l'indennità di specificità almeno raddoppiandola (oggi vale circa 80 euro), ma tra gli incentivi a cui si punta c'è anche quella di rendere finalmente semplice e accessibile la libera professione anche per gli infermieri del Ssn, come nel caso dell'intramoenia dei medici. Si studiano anche benefit di welfare per rendere più attrattiva una professione da cui i giovani fuggono (all'ultimo test di ammissione c'erano più posti che candidati) con l'obiettivo di far sì che un infermiere con una laurea 3+2 - presto partiranno 3 nuove lauree magistrali - si avvicini a guadagnare quasi come un giovane medico. In futuro - dopo la manovra - l'obiettivo, non facile, è far uscire la contrattazione del personale sanitario da quello del resto del pubblico impiego proprio per dargli strumenti maggiormente flessibili.
Oltre al personale sanitario il ministro Schillaci punta anche a mettere sul piatto altro 500 milioni per i Drg (dopo il miliardo dell'anno scorso) e cioè le tariffe di rimborso dei ricoveri che non sono più aggiornati ai costi attuali. In pista anche 80-100 milioni per finanziare l'ultimo piano nazionale sulla salute mentale, mentre si punta a trovare 300 milioni per finanziare il nuovo Piano sanitario nazionale che manca da oltre 16 anni. I tecnici vorrebbero trovare anche più risorse possibili...
L’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Teramo desidera esprimere il proprio sincero apprezzamento per la riuscita manifestazione “Metti in moto il dono”, organizzata ieri dalla FIDAS di Teramo, un evento che ha saputo coniugare movimento, partecipazione e solidarietà in un’unica, significativa esperienza collettiva.
La manifestazione ha visto percorrere la città di Teramo e alcune località della provincia a piedi, in bicicletta e in moto, attraversando il lungofiume e coinvolgendo cittadini, associazioni e istituzioni in un messaggio condiviso di impegno civile e promozione della cultura del dono del sangue.
L’Ordine ha patrocinato con convinzione l’iniziativa, prendendo parte con entusiasmo alla giornata, nella consapevolezza dell’importanza della rete tra enti, operatori sanitari e cittadini per il bene comune.
Un sentito ringraziamento va alla Presidente della FIDAS Teramo, Gabriella Di Egidio, per l’organizzazione e la passione con cui porta avanti ogni giorno la missione dell’associazione.
Ha partecipato all’iniziativa anche il Sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, intervenuto durante la manifestazione, sottolineando il valore della solidarietà e dell’impegno civico nella nostra comunità.
Un momento particolarmente toccante è stato quello che si è svolto in Piazza Martiri, dove i vari gruppi si sono ritrovati e dove vi è stato l'intervento del sindaco di Teramo, Gianguido D'Alberto e del Vescovo di Teramo, Monsignor Lorenzo Leuzzi, nel corso del suo saluto, ha voluto ringraziare pubblicamente la FIDAS e rivolgere parole di sincera gratitudine anche all’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Teramo e a tutti gli infermieri, per il lavoro quotidiano svolto con professionalità, dedizione e umanità.
Un ringraziamento speciale va alla Consigliera OPI Teramo Federica Delli Compagni, referente della Commissione Terzo Settore, per l’impegno profuso nell’organizzazione e nella partecipazione all’evento, e a tutti i colleghi infermieri intervenuti, che hanno contribuito a rappresentare la nostra professione con la consueta presenza attiva, concreta e sensibile ai bisogni del territorio.
Giornate come queste ci ricordano quanto sia importante camminare insieme – letteralmente e simbolicamente – per promuovere la cultura del dono, della salute e della solidarietà.
Grazie ancora alla FIDAS Teramo per questa bella occasione di condivisione.




Per la prima volta in Italia è stata concepita e conclusa una iniziativa volta al recepimento della Legge Stanca del 9 gennaio 2004, n. 4 (G.U. n. 13 del 17 gennaio 2004) recante «Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici». Il contenuto di questa pagina proviene dall'OPI Carbonia Iglesias, ringraziamo i colleghi.
Nei siti internet degli OPI Carbonia Iglesias, Bologna, Frosinone, Pavia, Pordenone, Pescara, Teramo, Ragusa, Foggia, Ancona, Rimini, Alessandria, Napoli, Sassari e Oristano, aderenti alla FNOPI Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, stiamo ufficialmente e definitivamente per inserire, dedicate ai disabili sensoriali e loro care giver che avessero necessità e/o interesse di approfondire sulla professione infermieristica:
Nella vita professionale e nella rappresentanza istituzionale della FNOPI Opi provinciali ci sono momenti che suggellano un percorso, un impegno, un modo di vedere l’agire per nome e per conto di infermieri e assistiti.
Poter esporre questo progetto in dirittura d’arrivo complessivo e definitivo è uno di quei momenti perché non ci stiamo accingendo a pubblicizzare un video da parte di una infermiera sorda o da un infermiere interprete o un libro fine a se stesso o un audio realizzato da studenti infermieri, ma a condividere con i cittadini una lettura del mondo che circonda l’ambito nel quale gli infermieri dei nostri territori operano quotidianamente partendo dai bisogni dei più fragili, dei disabili, degli inabili, degli inascoltati, dei non percepiti.
Ci siamo impegnati e continueremo ad impegnarci per intercettare una necessità delle comunità dei ciechi e dei sordi: essere posti nelle medesime condizioni di chi vede e sente, nel nostro caso per mano degli infermieri ai quali si affidano nel contesto della responsabilità del governo dell’assistenza ospedaliera e territoriale, intimamente convinti che questo gesto di riguardo nei confronti dei nostri interlocutori abbia un valore aggiunto ed un peso specifico che l’infermieristica meritava di vedere inclusi e riconosciuti e annoverare tra le qualità che la contraddistinguono tra le professioni d’aiuto e sanitarie.
Quando si valuta una barriera da rimuovere per la fruizione di risposte assistenziali all’altezza delle aspettative e dei diritti dei cittadini, la professione infermieristica è e sarà sempre la prima a cercare soluzioni anche nelle difficoltà delle disabilità sensoriali e quindi nella sfera della comunicazione: questo era il nostro obiettivo e questo abbiamo portato a compimento testimoniando come si possano declinare a livello territoriale sollecitazioni a recepire leggi delle Stato, alla buona amministrazione e alla competente rappresentanza degli Ordini Professioni Infermieristiche provinciali che presiediamo unitamente al Consigli Direttivi.
In particolare: