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OPI contro la violenza sulle donne

donna325/11/2015 - In occasione del 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza sulle donne, l'OPI ricorda il messaggio lanciato dagli infermieri con uno slogan che li coinvolge tutti: “Ogni ora del giorno, ogni giorno dell’anno 431mila NO alla violenza sulle donne”. Il manifesto diffuso dai Collegi

Sono 6,788 milioni le donne che hanno subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale, complessivamente il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni. Il 20,2% di loro ha subìto violenza fisica, il 21% violenza sessuale, il 5,4% forme più gravi di violenza sessuale come stupri (652 mila donne) e tentati stupri (746 mila le vittime).

Questi gli ultimi dati Istat (2015) che confermano l’ancora ampia diffusione della violenza sulle donne nonostante alcuni segnali di miglioramento: negli ultimi 5 anni le violenze fisiche o sessuali sono passate dal 13,3% all'11,3%, rispetto ai 5 anni precedenti il 2006.

E questo, grazie a una migliore capacità delle donne di prevenire e combattere la violenza, di un clima sociale di maggiore condanna della violenza ma anche a una maggiore informazione e al lavoro sul campo di chi – come gli infermieri – si impegna per prevenirla.
 
“Sono proprio gli infermieri che si trovano costantemente e quotidianamente a confronto con le situazioni di disagio: la violenza nasce in famiglia, nei luoghi di lavoro, soprattutto dalla frustrazione di chi il lavoro l’aveva e non l’ha più, nelle strade. Le professioni sanitarie hanno il compito importante di prima accoglienza e di gestione del caso di violenza dal punto di vista clinico-assistenziale, ma sono impegnati anche sul fronte della prevenzione e della ricerca di soluzioni”.
 
A dirlo è Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione OPI che in occasione del 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza sulle donne ricorda il messaggio lanciato dagli infermieri con uno slogan che li coinvolge tutti: “Ogni ora del giorno, ogni giorno dell’anno 431mila NO alla violenza sulle donne”.
 
Nel manifesto diffuso dai Collegi gli infermieri (pubblicato su questo sito nella parte alta) ribadiscono il loro “no” alla violenza e soprattutto a quella perpetrata sulle persone, di genere maschile o femminile che sia, di qualsiasi età, in tutti i luoghi e in tutti i giorni dell’anno.
 
“Assistere una donna vittima di violenza – continua Mangiacavalli -  vuol dire riconoscere prima di tutto l'autodeterminazione che le è stata negata, riconoscerle il bisogno di giustizia, riconoscerla nella sua specificità. In questo senso è indispensabile lo “sguardo infermieristico”, che resiste alla tentazione di semplificare tutto con la razionalità tecnica e affronta il disagio esistenziale di situazioni inquietanti che mettono in discussione tutti i  parametri di umanità, di fiducia e intimità”.
 
“Il sistema sanitario – sostiene Mangiacavalli -  gioca un ruolo centrale nella prevenzione della violenza sulle donne attraverso un approccio di sanità pubblica, identificando precocemente gli abusi e garantendo alle vittime le cure e i trattamenti appropriati.
Come sa chiunque lavori in un pronto soccorso, le donne spesso cercano assistenza senza rivelare le cause delle loro ferite o del loro malessere. Gli infermieri in questo senso si formano per assistere, anche con competenze  specialistiche, finalizzate ad individuare quanto più rapidamente possibile i casi di maltrattamento, approfondire tematiche specifiche quali la conoscenza della rete territoriale dei servizi, del coordinamento e del contesto entro cui si colloca l’intervento, rafforzando una visione integrata e di rete.
Il loro ruolo è essenziale per fornire supporto alla donna, al suo arrivo nella struttura, per assistere anche la famiglia (spesso ci sono figli che hanno vissuto l’ambiente familiare critico), fornire informazioni utili sui servizi di assistenza per le vittime. E ancora, evidenziare l’importanza di sottoporsi a esami per l’individuazione di possibili malattie veneree in caso di violenza sessuale; rispondere a eventuali domande della vittima, supportandola durante tutto il processo. L’intervento psicologico ha più effetto se viene iniziato durante le prime ore che seguono l’aggressione. Contro la violenza sulle donne – conclude -  gli infermieri ci sono e sono pronti”.

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Orario di lavoro, Fiaso: "Impossibile garantire le prestazioni". Lorenzin annuncia concorsi straordinari

26/11/2015 - Dal Forum di Arezzo, l'Assemblea nazionale dei Direttori generali di Asl e ospedali denuncia la cronica mancanza di infermieri. Il ministro della Salute esclude deroghe ma apre a nuove assunzioni.

Sulla necessità di deroghe alla normativa comunitaria sull'orario di lavoro interviene, dal Forum Risk Management di Arezzo, anche la Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere (Fiaso), con una mozione approvata al termine della seconda Assemblea nazionale dei Direttori generali di Asl e ospedali, a ventiquattro ore dall'entrata in vigore della legge che recepisce la direttiva Ue.

“Risulta impossibile garantire con il solo personale in servizio tutte le prestazioni erogate fino a oggi”, tuona la Federazione, specie “in un periodo in cui le risorse per il personale sono al minimo, con una spesa in costante riduzione negli ultimi anni in conseguenza di misure come il blocco del turnover e della contrattazione".
"In una situazione di carenza di personale, medici ma soprattutto infermieri, diventa inaccettabile - denunciano i Direttori generali riuniti da Arezzo - la scelta di esporre i datori di lavoro e i loro dirigenti a situazioni spesso irrisolvibili, senza deroghe nell'immediato e coperture finanziarie e contrattuali".

Due le principali richieste avanzate dall'Assemblea: inserire, nei preannunciati emendamenti alla Legge di Stabilità, lo specifico finanziamento delle nuove assunzioni; nell'immediato prevedere un meccanismo di deroghe, parziali e temporanee, alla normativa comunitaria che consenta alle Aziende sanitarie di non essere costrette a interrompere o limitare i servizi nei settori segnati da carenze di organico.

In contemporanea, alla Camera dei Deputati, durante il question time, il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha escluso deroghe sulla questione degli orari di lavoro. “Ho dato indicazioni ai miei uffici – ha però aggiunto Lorenzin - di elaborare una proposta normativa per scongiurare le criticità che tale norma può determinare, soprattutto a livello delle singole strutture sanitarie ma posso anticipare che, questa proposta, non prevede ulteriori deroghe alla disciplina europea”.  
“Il Governo - ha aggiunto il Ministro - è al lavoro per assumere medici e infermieri tramite un concorso straordinario, per fare fronte agli effetti della direttiva sull'orario di lavoro del personale sanitario entrata in vigore ieri”.

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Emilia-Romagna, risoluzione sulla valorizzazione degli infermieri

images319/11/2015 - La richiesta arriva dopo che alcuni Ordini dei medici avevano criticato l'intervento degli infermieri sulle ambulanze del 118, affermando che sarebbero state attribuite competenze di esclusiva prerogativa medica.

L’assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna si appresta a votare una risoluzione, presentata da Pd e Sel, che impegna la Giunta a "definire le iniziative idonee per garantire la maggiore valorizzazione professionale degli infermieri, in un quadro di equilibrio e rispetto dei diversi ruoli (medico, infermiere, altri operatori sanitari), riconoscendo le esperienze pilota e indicando in modo chiaro, certo ed omogeneo le modalità di lavoro delle equipe di soccorso in modo da fornire ai cittadini il miglior servizio sanitario possibile, in particolare per quanto riguarda l'emergenza territoriale”.

La richiesta arriva dopo che gli Ordini dei medici di alcune città emiliano-romagnole "hanno presentato esposti e aperto procedimenti disciplinari nei confronti di alcuni medici, responsabili di aver redatto procedure e istruzioni operative che regolano l'intervento degli infermieri sulle ambulanze del 118, affermando che sarebbero state attribuite al personale infermieristico competenze che sono invece esclusiva prerogativa del medico"

Evidenziato che l'art. 10 del Dpr 27 marzo 1992, tutt'oggi in vigore, stabilisce che "il personale infermieristico professionale, nello svolgimento del servizio di emergenza, può essere autorizzato a praticare iniezioni per via endovenosa e fleboclisi, nonché a svolgere le altre attività e manovre atte a salvaguardare le funzioni vitali, previste da protocolli decisi dal medico responsabile del servizio", i firmatari della risoluzione affermano che tale dispositivo ben si coniuga con l'evoluzione della figura infermieristica, sancita dal DM 739/94 e dalla Legge 42/99, caratterizzata dal riconoscimento di specifica professionalità e responsabilità in ambito preventivo, curativo, palliativo e riabilitativo.

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Area disabili sensoriali

Per la prima volta in Italia è stata concepita e conclusa una iniziativa volta al recepimento della Legge Stanca del 9 gennaio 2004, n. 4 (G.U. n. 13 del 17 gennaio 2004) recante «Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici». Il contenuto di questa pagina proviene dall'OPI Carbonia Iglesias, ringraziamo i colleghi.

 

Nei siti internet degli OPI Carbonia Iglesias, Bologna, Frosinone, Pavia, Pordenone, Pescara, Teramo, Ragusa, Foggia, Ancona, Rimini, Alessandria, Napoli, Sassari e Oristano, aderenti alla FNOPI Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, stiamo ufficialmente e definitivamente per inserire, dedicate ai disabili sensoriali e loro care giver che avessero necessità e/o interesse di approfondire sulla professione infermieristica:

 

  1. una sezione video nella LIS e contenente documenti accessibili agli ipoacusici e ai sordi
  2. una sezione audio-video contenente documenti accessibili agli ipovedenti – non vedenti

Nella vita professionale e nella rappresentanza istituzionale della FNOPI Opi provinciali ci sono momenti che suggellano un percorso, un impegno, un modo di vedere l’agire per nome e per conto di infermieri e assistiti.

Poter esporre questo progetto in dirittura d’arrivo complessivo e definitivo è uno di quei momenti perché non ci stiamo accingendo a pubblicizzare un video da parte di una infermiera sorda o da un infermiere interprete o un libro fine a se stesso o un audio realizzato da studenti infermieri, ma a condividere con i cittadini una lettura del mondo che circonda l’ambito nel quale gli infermieri dei nostri territori operano quotidianamente partendo dai bisogni dei più fragili, dei disabili, degli inabili, degli inascoltati, dei non percepiti.

 

 

Ci siamo impegnati e continueremo ad impegnarci per intercettare una necessità delle comunità dei ciechi e dei sordi: essere posti nelle medesime condizioni di chi vede e sente, nel nostro caso per mano degli infermieri ai quali si affidano nel contesto della responsabilità del governo dell’assistenza ospedaliera e territoriale, intimamente convinti che questo gesto di riguardo nei confronti dei nostri interlocutori abbia un valore aggiunto ed un peso specifico che l’infermieristica meritava di vedere inclusi e riconosciuti e annoverare tra le qualità che la contraddistinguono tra le professioni d’aiuto e sanitarie.

 

 

Quando si valuta una barriera da rimuovere per la fruizione di risposte assistenziali all’altezza delle aspettative e dei diritti dei cittadini, la professione infermieristica è e sarà sempre la prima a cercare soluzioni anche nelle difficoltà delle disabilità sensoriali e quindi nella sfera della comunicazione: questo era il nostro obiettivo e questo abbiamo portato a compimento testimoniando come si possano declinare a livello territoriale sollecitazioni a recepire leggi delle Stato, alla buona amministrazione e alla competente rappresentanza degli Ordini Professioni Infermieristiche provinciali che presiediamo unitamente al Consigli Direttivi.

 

In particolare:

 

  • il testo in Braille nasce, si sviluppa, si concretizza e si stampa in Sardegna (Sassari) con particolare riguardo e attenzione alla relazione d’aiuto;

  • I video in LIS sono realizzati da una infermiera sorda di Pavia, Lisanna Grosso, e da un infermiere di Napoli, Zena Vanacore, nato da genitori sordi ed esperto della comunicazione in LIS;

  • Gli audio sono realizzati dagli studenti delle III classi del CDL Infermieristica di Frosinone e Udine e Napoli e Sassari e Cagliari e da professionisti infermieri.

DOCUMENTI INFERMIERISTICI CONTENUTI NEL TESTO IN BRAILLE, NELL’AUDIO PER NON VEDENTI, NEI VIDEO NELLA LIS:

 

  • Profilo Professionale DM 739
  • Profilo Professionale dell’Infermiere Pediatrico
  • Codice Deontologico dell’Infermiere
  • Patto Cittadino Infermiere
  • Carta Europea dei Diritti dell’Ammalato
  • Codice di Comportamento dei Pubblici Dipendenti
  • Giuramento dell’Infermiere
  • Legge 42/99
  • Legge Gelli 24/2017
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